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Hillary Clinton vincerà a mani basse. Parola del Wall Street Journal

A 500 giorni esatti dall’Election Day dell’8 novembre 2016, i sondaggi che si susseguono sono concordi: se si votasse oggi, Hillary Clinton vincerebbe a mani basse, la nomination democratica e la Casa Bianca. L’ex first lady non ha praticamente rivali per la conquista della nomination e non teme nessuno dei potenziali avversari repubblicani.

Il Wall Street Journal scrive che Hillary può “dormire sonni tranquilli”. Ma la storia del 2008, quando l’ex first lady partiva già favorita, induce alla prudenza: allora fallì, battuta nelle primarie da Barack Obama. Secondo un un sondaggio WSJ/Nbc Hillary è il candidato preferito dal 75% dei potenziali elettori democratici.

Dietro di lei, al 15%, il senatore del Vermont Bernie Sanders, un indipendente che si autodefinisce socialista. Lontanissimi gli altri rivali interni, tutti fermi a percentuali a numero singolo: Martin O’Malley, ex governatore del Maryland, è al 2%; e l’ex governatore del Rhode Island, Lincoln Chafee, che non ha ancora ufficializzato la propria candidatura, è sotto l’1%.

Fra i repubblicani, l’avversario più insidioso per la Clinton è Jeb Bush: in un match che avrebbe sapore di ‘dinasty’ con l’ex segretario di Stato, l’ex governatore della Florida, figlio e fratello del 41° e 43° presidente, è dato al 40% contro il 48%.

Il senatore Marco Rubio perderebbe con il 40% contro il 51%; e il governatore del Wisconsin Scott Walker, che non è ufficialmente candidato, perderebbe con il 37% contro il 51%. Per la nomination repubblicana, Bush è favorito, ma di poco, con il 22% delle preferenze, è davanti a Walker (17%) e a Rubio (14%).

Ma il campo repubblicano è molto frammentato con 12 candidati già dichiaratisi e altri, come Walker e anche il governatore del New Jersey Chris Christie che stanno per scendere in campo. Tutto ciò oggi: a 500 giorni, che sono però tanti, più di un anno e quattro mesi, dall’Election Day.

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