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Vi racconto quello che succede ai Monopoli di Stato

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Il  DM 6.11.2012 provvide alla fusione per incorporazione dell’AAMS nella Agenzia delle Dogane,come pure,con separato iter legislativo, avvenne la medesima operazione con cui l’Agenzia del Territorio fu accorpata dall’Agenzia delle Entrate.

Il Governo dell’epoca fece rientrare tali operazioni nel quadro della cosiddetta “spending review”, indifferibile per il riassestamento della spesa pubblica.

La Dirstat segnalò nell’immediato le criticità che sarebbero derivate da provvedimenti assunti in fretta e con superficialità, ed è quanto sta accadendo, sia in seno all’Agenzia delle Entrate, ed alla ex del Territorio, come, e con profili decisamente preoccupanti, nella ex AAMS. In tale ambito il primo punto di rottura è il malcontento che serpeggia nel Personale ex Monopoli di Stato il cui trattamento economico è inferiore rispetto a quello goduto dal Personale delle Dogane. Si profila quindi il sorgere di un contenzioso dall’esito scontato che costerebbe alle casse erariali molto più di quanto si è pensato si poter risparmiare (stima prevista 10ml. di euro all’anno). A tanto si aggiungono pesanti criticità gestionali :

Al momento le aree Dogane e Monopoli restano separate (come è per Entrate e Territorio) in attesa di una riorganizzazione complessiva, e quindi non solo è inesistente il risparmio di spesa, ma vi è addirittura un aumento di costi.

–          L’AAMS, in quanto Amministrazione Autonoma ha un proprio bilancio, anche se il rapporto di lavoro è regolato dal contratto collettivo del comparto Agenzie Fiscali, ed è l’unica preposta al governo del pubblico gioco e della circolazione dei tabacchi. Essa provvede all’autofinanziamento delle proprie spese di funzionamento, presenta avanzo di gestione, registra puntuali riscossioni e assicura quindi il gettito erariale.

–          L’organico risulta potenziato dall’assimilazione di ca. 1400 unità lavorative provenienti dalle soppresse Direzioni Territoriali Provinciali del Ministero del Tesoro. Ciò significa che con il raddoppio del Personale i compiti di istituto vengono svolti con puntualità e rigore, tant’è che si ottengono risultati eccellenti in ordine al presidio del territorio ove sono ben note le infiltrazioni malavitose in fatto di giochi e scommesse.

–          L’AAMS non ha mancato di organizzarsi ridistribuendo le attività e aprendo 64 nove sedi con impiego di energie e risorse economiche, sempre con l’obiettivo di esercitare capillarmente il controllo del territorio, grazie all’impiego di Personale affidabile e preparato. Cotanta organizzazione sarebbe dovuta sfociare nella trasformazione dei Monopoli di Stato in Agenzia, ma i relativi provvedimenti attuativi sono rimasti lettera morta ed è arrivata invece la fusione con le Dogane, giustamente giudicata una fusione a freddo da cui è nato un ibrido nel quale non possono coesistere due strutture aventi compiti di istituto, ordinamento e organizzazione radicalmente diversi. Il risultato è perciò decisamente fallimentare. Non era difficile prevederlo!

La decisione di accorpare i Monopoli di Stato alle Dogane è stata una idea balzana anche perché non si è tenuto conto che l’AAMS adotta sistemi contabili privatistici, mentre le Dogane operano nell’ambito delle norme di Contabilità Pubblica, gli uni e l’altra tecnicamente tra di loro incompatibili. Appaiono quindi inefficaci i provvedimenti tampone fin qui adottati, anzi si appalesano vulnerabili, e quindi pericolosi ai fini dell’accertamento e della riscossione delle entrate, oltre che forieri di dannoso dispendio di risorse umane,strumentali e finanziarie da impiegare per la riorganizzazione sul piano logistico informatico e funzionale che appare complicato in relazione al diverso funzionamento della struttura incorporante rispetto alla incorporata. Si pensi al contenzioso con le imprese fornitrici di beni e servizi,ben noto essendo il lungo e tortuoso iter per il recupero dei crediti vantati nei confronti della P.A.

In conclusione, a voler fare il punto della situazione,ne riviene che allo stato le uniche certezze sono le vertenze in materia di lavoro  del Personale ex Monopoli e quelle da parte di terzi che vantano crediti dallo Stato. Non basta, e se ne dovrà comunque valutare la legittimità, che nessun dipendente ex Monopoli possa essere chiamato a svolgere compiti propri delle Dogane, il che val quanto dire che non è vicino il tempo della totale parificazione tra incorporante e incorporata che frattanto vivono pesanti affanni. Regnano il disagio, la disaffezione, l’imbarazzo che fanno male alla P.A., ma non dispiacciono a furbi, furbetti e malavitosi.

Servono immediati interventi che rimuovano gli effetti perversi derivanti da accorpamenti scriteriati, con l’auspicio che chi di dovere tragga l’insegnamento che operazioni palingenetiche non possono farsi sulla carta, o come si dice col tratto di penna, ma abbisognano di valutazioni approfondite, di studio ad ampio raggio e soprattutto del confronto costruttivo con gli operatori del campo, gli unici in grado di prevedere l’impatto che può avere una norma nella sua concreta applicazione.

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