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Tutti i fumetti e le canzoni che fanno la guerra a Isis

La guerra dell’Occidente allo Stato Islamico non si limita alle azioni militari. Gli estremisti islamici vengono combattuti anche con fumetti e canzoni. Sul Financial Times, Roula Khalaf racconta come questa strategia coinvolga anche serie famose come Pokemon, Sponge Bob e Peppa Pig.

Ma in realtà si fa molto di più. Sono stati creati appositi personaggi di supereroi con l’obiettivo di contenere anche sul piano mediatico la capacità di persuasione dell’Isis e il suo effetto accattivante sui più giovani. I video di propaganda jihadista per reclutare foreign fighter in giro per il mondo vengono così contrastati da altre produzioni audiovisive.

LA GUERRA DI BAKHIT

Suleiman Bakhit, fondatore e proprietario dell’Aranim Media Factory, ha dichiarato la propria guerra allo Stato Islamico. La sua arma è proprio un libro di fumetti con un’estetica manga. L’iniziativa è nata perché, parlando con alcuni ragazzi in Giordania, si è reso subito conto di quanto gli estremisti islamici si stessero pericolosamente posizionando positivamente nell’immaginario dei giovani. Avevano come “eroi” al-Zarqawi, al-Baghdadi e Osama bin Laden “perché ci proteggono e difendono”, ha detto ad Al Arabiya News. Bakhit ha poi spiegato che questo lo ha spaventato così tanto da spingerlo a reagire: “Né la polizia né le guerre possono risolvere questo problema. L’intervento militare può contenere gli attacchi, ma non prevenirli. Se davvero si vuole sconfiggere l’estremismo è necessario abbatterla sullo stesso piano ideologico”, con una profonda ricerca.

ABDULLAH X CONTRO I JIHADISTI

“Abdullah X” (nella foto sopra) è un cartone animato diffuso su Youtube. Il suo autore si chiama Ahmed e in un’intervista con la Cnn ha detto di essersi ispirato ai suoi problemi di identità vissuti durante l’adolescenza: “Lottavo contro me stesso perché non capivo a quale parte appartenessi, se alla mia parte britannica o quella musulmana. Avevo problemi di autostima e di fiducia”. “Non ha senso fare prediche – ha continuato Ahmed – o video di molte ore. Se davvero si vuole combattere l’estremismo, bisogna capire bene la sua narrazione e smontarla bene. Online si trova molto materiale di propaganda jihadista”. Fino ad oggi Ahmed ha pubblicato 12 video, tra cui “Cinque considerazioni di un musulmano sulla Siria” e “Non giustificare l’odio con l’islam”.

QAHERA E LE DONNE IN EGITTO

All’inizio del 2015, in Egitto è stato prodotto un altro fumetto anti Isis, questa volta con protagonista una donna. Si chiama Qahera e affronta temi sociali e i diritti delle donne nel Paese. L’autrice, una disegnatrice di 19 anni di nome Deena Mohamed, ha spiegato che Qahera lotta contro “gli abusi sulle donne, gli stereotipi e la sottomissione”.

QAHERA

LA RINASCITA DI MARVEL

Per sconfiggere i terroristi islamici, ad esempio, è stato ripreso il supereroe Marvel. L’omonima casa di produzione è la stessa che ha inventato Spider-Man, The X-Men, The Avengers e molti altri. La prima apparizione di Marvel risale al 1974, quando i suoi creatori Gerry Conway, John Romita e Ross Andru lo fecero apparire nel numero 128 di “The Amazing Spider-Man”, come rivale del protagonista. Era un personaggio secondario che è stato cancellato molto rapidamente. Con l’avanzata dell’Isis è tornato in vita. Marvel aveva lo stesso modo di agire dei jihadisti: bruciava case e compiva assassinati crudeli. Ora è tornato come loro alter ego.

marvel

LA MUSICA DI HELLY LUV

Un’altra arma di guerra contro l’Isis è la musica. La cantante e ballerina curda Helly Luv combatte la sua battaglia contro i jihadisti reinterpretando la canzone “Revolution”. Nata in Iran nel 1988, la sua famiglia è stata perseguitata da Saddam Hussein e ha scelto per questo di traferirsi in Finlandia. Ora è radicata a Los Angeles e ha una solida carriera musicale. La sua musica ha influenze arabe e lo spirito combattivo dei peshmerga. Il video di “Revolution” omaggia i caduti in guerra in Medio Oriente. È stato girato nei pressi di Mosul, con lei in divisa mimetica che salva un bambino dalle bombe. Lo Stato Islamico l’ha minacciata di morte più volte.

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