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Chi è Mokhtar Belmokhtar, uno dei leader di Al Qaeda ucciso in Libia

Nuovo colpo inferto al terrorismo. Il Pentagono ha annunciato oggi la morte del capo di Al Qaeda nel Maghreb Islamico (Aqmu), Mokhtar Belmokhtar, avvenuta durante un bombardamento aereo in Libia. Belmokhtar era uno dei jihadisti più ricercati nel nord dell’Africa. Secondo il New York Times, la notizia è stata confermata anche dal governo libico riconosciuto a livello internazionale, quello di Tobruk.

NUOVA ORGANIZZAZIONE TERRORISTICA 

Belmokhtar è considerato responsabile dell’assalto al centro di produzione di gas di In Amenas, in Algeria, dove nel 2013 sono morte decine di persone, e di diversi attacchi a soldati francesi in Mali.

SOSTEGNO AMERICANO

Nato a Ghardaia, in Algeria, nel 1972, a 19 anni Belmokhtar si è recato in Afghanistan per ricevere addestramento militare. Era un cosiddetto mujahidin, uno di quei combattenti che provavano a contrastare l’intervento militare sovietico a sostegno del governo progressista afghano. Anni dopo ha contribuito alla nascita di Al Qaeda.

IMPOSSIBILE DA PRENDERE

Belmokhtar era una figura di riferimento per il jihadismo nel Sahel ed era conosciuto dai militari francesi come “Uncatchable” (impossibile da catturare). Più volte si è detto che Belmokhtar fosse morto, nel 2013, durante i combattimenti in Mali. Sulla sua testa le autorità americane avevano messo una taglia di cinque milioni di dollari.

MR. MARLBORO

Al terrorista sono stati attribuiti anche due attentati kamikaze in Niger: uno contro la base militare di Agadez e un altro contro una miniera francese di uranio a Arlit, dove sono morte 25 persone. Belmokhtar era conosciuto anche come “Mister Marlboro”, perché è stato uno dei principali trafficanti di tabacco in Africa. Aveva perso un occhio in combattimento, quando è tornato in Algeria ed è entrato a fare parte della lotta armata islamista nel conflitto dopo le elezioni vinte dal Fronte Islamico di Salvezza (Fis). Poi è diventato uno dei membri più cruenti del Gruppo Islamista Armato (Gia).

Dalla guerra civile in Libia, Belmokhtar si era trasformato in un elemento chiave nell’organigramma del terrorismo regionale. Ma si è sempre dichiarato lontano ideologicamente dallo Stato Islamico, organizzazione della quale non voleva fare parte.

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