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Come migliorare il Servizio sanitario nazionale

Il Servizio Sanitario Nazionale è uno dei capitoli di spesa pubblica di maggior rilevanza: è quindi fondamentale in questo settore sviluppare modelli di governance innovativi per contenere la spesa, utilizzando correttamente risorse limitate e ottimizzando le tecnologie, senza pregiudicare e anzi migliorando la qualità dei servizi offerti ai cittadini, tenendo anche conto del progressivo aumento delle patologie croniche e dell’invecchiamento della popolazione.

Gli elementi prioritari per un’efficace strategia di lungo periodo che riduca la spesa deteriore e migliori la qualità dei servizi sono a nostro parere la deospedalizzazione, il rinnovo delle infrastrutture, l’innovazione tecnologica, l’utilizzo dell’E-Health: elementi, questi, già in parte indicati dal Patto per la Salute del 2014.

È indispensabile ridurre i ricoveri ospedalieri di pazienti che possono essere curati a domicilio o attraverso strutture dislocate sul territorio. La deospedalizzazione infatti comporterebbe un marcato abbattimento dei costi sanitari migliorando la qualità di vita del paziente. Già oggi, grazie all’innovazione tecnologica, è possibile potenziare l’assistenza domiciliare: la diagnostica domiciliare leggera offre opportunità straordinarie di ottimizzazione della spesa e di miglioramento dell’assistenza. Sono ad oggi infatti disponibili tecnologie che permettono il controllo di un malato cronico con costi inferiori a 10 euro giornalieri per un servizio 24 ore su 24 e 7 giorni su 7. La gestione del paziente sul territorio porterebbe quindi ad avere centri ospedalieri ad altissima specializzazione per pazienti acuti e centri più generalistici per pazienti non acuti, consentendo la riduzione dei posti letto a fronte di un migliore servizio erogato ed inferiori tempi di degenza.

Elemento non secondario è poi il rinnovo delle infrastrutture: in Italia esistono circa 12.000 strutture pubbliche e 13.000 private accreditate. Un’attenta analisi della loro distribuzione ed una chiusura di “duplicati” sbloccherebbe risorse per creare pochi centri altamente specializzati.

L’obsolescenza è un tema prioritario anche per le apparecchiature diagnostiche, così come la pianificazione del posizionamento delle apparecchiature che devono essere collocate a seconda dei bisogni specifici del bacino epidemiologico d’utenza. L’eliminazione della sola quota di procedure diagnostiche ripetute per scarsa efficienza delle apparecchiature obsolete permetterebbe un risparmio di oltre 75 milioni di euro l’anno. E la riduzione del solo 1% dei giorni di ricovero a livello nazionale, attraverso un ricambio della tecnologia, potrebbe eliminare ritardi e duplicazione degli esami, comportando un risparmio annuo di circa mezzo miliardo di euro. Investire in innovazione tecnologica è quindi il genere di spesa benefica che si ripaga in termini di produttività, qualità del servizio e sicurezza per il paziente, portando ad una contrazione della spesa attraverso l’eliminazione degli sprechi.

Non si può prescindere dalle opportunità offerte dall’innovazione tecnologica e dalle apparecchiature medicali innovative: sono molte le aree di intervento immediato per uno strutturale aumento della produttività del sistema, da quelle legate all’ E-Health come l’Internet delle Cose, le applicazioni Cloud e l’accesso a dati condivisi, ad un utilizzo più razionale delle apparecchiature ospedaliere. In particolare, si possono utilizzare piattaforme operazionali che rendano possibile una connessione continua tra gli operatori dell’universo Sanità e le istituzioni coinvolte nei processi di cura ed assistenza, come sistemi di Enterprise Imaging e nuove applicazioni che permettano agli operatori della sanità di fornire ai pazienti il più alto livello qualitativo, ottimizzando risorse ed investimenti ovunque essi siano localizzati. L’obiettivo del mondo della Ricerca IT è indirizzato a contribuire ad un continuo miglioramento dell’efficienza e della produttività, proponendo soluzioni per l’E-Health realizzate su misura per ogni struttura sanitaria, al fine di migliorare le condizioni di salute dei pazienti.

Il servizio sanitario nazionale italiano resta uno dei migliori del mondo, e abbiamo tutti gli strumenti per ridurre i costi senza pregiudicarne la qualità. Serve però una pianificazione di lungo periodo, e la garanzia di regole certe e durature: un nuovo modello per la sanità pubblica, quindi, nella direzione indicata dal Patto per la Salute dello scorso anno, imperniata su una governance nazionale che sfrutti le migliori pratiche regionali, con meccanismi di valutazione e sanzione a verifica dell’efficienza e della qualità del sistema e delle strutture, così come in altri Paesi europei.

Marco Campione
Presidente e Amministratore delegato di GE Healthcare Italia

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