È morto Elio Fiorucci, lo stilista-imprenditore che negli anni ’60 ha rivoluzionato la moda, immettendo lo spirito londinese nel gusto italiano, facendone un mix nuovo di successo in tutto il mondo. Fiorucci è stato trovato senza vita questa mattina nella sua casa di viale Vittorio Veneto 8, a Milano, probabilmente stroncato da un malore.
Aveva compiuto 80 anni il 6 giugno l’inventore del fast style, dei capi in colori flou, delle T-shirt stampate con angeli e cuori, amati dai giovani di quella generazione, soprattutto in Italia, identificati a Milano come paninari, a Roma come pariolini, e si definiva “ex hippie apolitico che rispetta natura e animali”.
CHI ERA ELIO FIORUCCI
Nato a Milano nel 1935, Fiorucci si è incamminato verso la moda già da ragazzino. A 17 anni, infatti, ha iniziato a seguire l’attività paterna, un piccolo negozio di pantofole nel centro di Milano, che lo porterò poi ad aprire il suo primo negozio Fiorucci a Milano, nel 1967, in cui si apriva una finestra sul mondo, con le novità di Carnaby Street e hit parade londinesi e statunitensi.
IL BOOM DEGLI ANNI ’70
A partire dagli anni ’70 il nome Fiorucci diventa un marchio con una propria produzione industriale, distribuita in Europa, Sud America e Giappone e il negozio di Milano diventa un punto d’incontro dei giovani che si ribellano alle convenzioni. Nasce lo “stile Fiorucci” e il concetto di lifestyle Fiorucci, cheadotta come marchio i famosi due angioletti, un’immagine vittoriana che l’architetto Italo Lupi reinterpreta.
Ed è in questi anni che apre il secondo negozio Fiorucci a Milano (1974) in Via Torino: tre piani con una formula rivoluzionaria, abiti vintage e profumi, abbigliamento, accessori, borse e complementi d’arredo venduti in un unico negozio. Poi Fiorucci arriverà fino a 1975 Fiorucci apre il primo negozio a Londra, in Kings Road (1975), a New York nella 59esima strada (1976) con il Fiorucci Store disegnato da Ettore Sottsass, Andrea Branzi e Franco Marabelli che diventerà in breve tempo il punto di ritrovo dei maggiori esponenti delle comunità intellettuali newyorchesi. Andy Warhol sceglie la vetrina del negozio per il lancio del suo rivoluzionario giornale “Interview”.
Alla fine degli anni ’70 il marchio Fiorucci si consolida a tal punto da aprire un negozio nel quartiere più famoso di Los Angeles: Beverly Hills.
MODA E ARTE DI STRADA
L’attenzione di Fiorucci verso le immagini e l’arte ha influenzato la moda a tutti i livelli. A partire dal 1981, quando nasce la collezione di T-shirt con immagini di Walt Disney, il mito di Topolino entrerà a far parte anche del mondo degli adulti, e allo stesso modo è Fiorucci a inventare il primo jeans stretch, femminile, aderente e seducente.
I 15 anni del marchio Fiorucci, festeggiati allo Studio 54 di New York, vedranno una guest star d’eccezione: una giovanissima Madonna agli esordi, mentre nel 1984, quando a New York e Londra esplode la graffiti mania, Elio Fiorucci invita a Milano Keith Haring, l’autore che ha innalzato questa creatività a livello di arte. Haring lavora due giorni e una notte trasformando il negozio Fiorucci di Galleria Passarella, pareti e mobili del negozio vengono “rivestiti” con la sua creatività, le opere saranno poi vendute all’asta. Poco dopo, inizia la pubblicazione della serie di figurine Panini che pubblicano tutte le immagini grafiche del lavoro di 30 anni di attività: la collezione vende 25 milioni di bustine in un anno.
Negli anni ’90 il marchio Fiorucci viene acquistato dalla società giapponese Edwin International, azienda leader del jeans Made in Japan. Il negozio Fiorucci di Galleria Passarella si propone con una nuova formula e diventa un ” contenitore ” per i marchi giovani e innovativi, in breve tempo lo storico negozio Fiorucci diventa un punto di riferimento per i milanesi e per chiunque passi da Milano. Nasce il progetto T-Art, una collezione di t.shirt ispirate a immagini tenere e fiabesche, che in breve tempo diventa un bestseller.
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