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Fondi Ue, la missione (impossibile?) di Renzi

Neanche il tempo di annunciare un piano “Marshall” da 80 miliardi di euro per il rilancio del Sud che per il governo scatta la corsa d’agosto per non perdere i fondi europei stanziati da Bruxelles per il finanziamento delle infrastrutture al Mezzogiorno: 12,3 miliardi che rischiano di ritornare direttamente nelle mani della Commissione Ue per mancato rispetto dei termini di spesa.

COSA SI DICE NELL’ESECUTIVO

In altre parole, soldi messi in cassaforte e mai utilizzati per mille motivi, a cominciare da una burocrazia lenta e inefficiente per arrivare a una totale assenza di lungimiranza. Al Governo sono un po’ nervosi per questa storia, se non altro per l’ennesima figuraccia cui si rischia di andare incontro. Ma come, ci si lamenta tanto dei liquidi che non ci sono per il Mezzogiorno e poi, quando ci sono, si tengono nel congelatore?, si borbotta in ambienti dell’esecutivo.

LE CIFRE IN BALLO

Il problema è che adesso il governo deve spedire a Bruxelles, entro la fine dell’anno, una maxifattura da oltre 12 miliardi di euro senza sapere, al momento, come fare. Un ultimo appiglio per la verità ci sarebbe, dice un addetto ai lavori. Il ricorso ai cosiddetti progetti retrospettivi, vale a dire quei progetti che hanno già sostenuto le spese coperte da fonti nazionali o che sono già completati prima che il contributo dell’Europa sia stato formalmente ricevuto. In pratica, si tratta di fare una sorta di spostamento contabile posizionando la rendicontazione su progetti compatibili, ma già realizzati e spesi con fondi ordinari di Stato o Regioni. Il tutto per centrare i target di spesa 2015 e salvare così capra e cavoli.

I NUMERI DEL MONITORAGGIO

Una vera e propria corsa contro il tempo, dettata dalle cifre rese note nell’ultimo monitoraggio di OpenCoesione, il portale messo su dal Governo per tenere sotto controllo tempi e spese dei progetti. Ebbene, in base all’ultimo monitoraggio ufficiale al 31 maggio, l’Italia deve ancora spendere questi famosi 12,3 miliardi di euro, per il 75% fondi europei inseriti nel programma 2007-2013. Ma se si guarda al trend di spesa degli ultimi anni, ecco che la missione diventa quasi impossibile. Negli anni scorsi la spesa è infatti cresciuta dai 5,6 miliardi di euro del 2012 ai 6,8 del 2013 ai 7,8 del 2014. Quest’anno poi ne restavano da spendere 13,6 miliardi, ridotti ai 12,3 con un’ulteriore spesa da 1,3 miliardi da gennaio a maggio. Ma di questo passo, come si fa a spendere una dozzina di miliardi in 5 mesi scarsi? Basterà calare il jolly dei progetti retrospettivi? Nemmeno al governo lo sanno.

INTERROGATIVI E CONCLUSIONI

La questione dei fondi apre poi un interrogativo più ampio, secondo alcuni osservatori. Ha senso inondare il Sud di soldi se poi questi o non vengono spesi o peggio si perdono in mille rivoli, ossia in centinaia di progetti che poi finiscono a babbo morto? Considerazioni che anche Repubblica oggi si è posta, sottolineando come il grosso dei fondi Ue sia stato letteralmente polverizzato in 907 mila progetti. Altro interrogativo d’agosto per il Governo.

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