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Come vanno le scommesse del governo sui giochi?

Avrebbe dovuto portare nelle casse dello Stato introiti per circa 187 milioni di euro ma il primo, parziale bilancio della sanatoria prevista dalla legge di Stabilità 2015 e riservata alle agenzie estere di scommesse sportive che operano in Italia senza concessione, a fine anno potrebbe contarne appena 40.

GLI INCASSI

Secondo quanto emerge dai dati degli operatori di gioco riportati sul quotidiano Italia Oggi, al 30 giugno scorso, lo Stato ha incassato ventotto milioni di euro e almeno altri 12 sarebbero in arrivo con la seconda rata con scadenza a novembre.

LE NUOVE NORME

Secondo la legge di Stabilità i cosiddetti Centri di trasmissione dati (Ctd) potevano definire entro il 31 gennaio (termine poi slittato al 2 febbraio) la loro posizione versando nelle casse dell’Erario 10mila euro come “una tantum” e l’imposta unica dovuta per i periodi anteriori al 2015. Così facendo il titolare di ogni Ctd  si sarebbe assicurato il diritto di gestire la raccolta delle scommesse fino alla data di scadenza delle concessioni di Stato prevista per giugno 2016.

I VANTAGGI PER LO STATO

I vantaggi per lo Stato, ricorda il quotidiano economico diretto da Pierluigi Magnaschi, non si limitano all’imposta unica: “Dal primo gennaio tutte le agenzie condonate sono passate dal mercato grigio degli operatori esteri senza licenza alla gestione del Viminale sotto il profilo dell’ordine pubblico (attraverso il rilascio delle licenze di pubblica sicurezza ai singoli punti vendita sul territorio da parte delle questure) e dei Monopoli di stato per quanto concerne la verifica delle scommesse e il rispetto delle convenzioni firmate”.

I CALCOLI DEL GOVERNO

La misura però non ha previsto gli effetti sperati dal governo. Ecco perché: “L’adesione dei bookmaker esteri senza concessione presenti nel nostro paese è stata inferiore alle attese: 2.196 negozi sono stati legalizzati da Goldbet, SKS365 e Betaland”, ha spiegato Nicola Tani sul quotidiano del gruppo Class.

Grazie all’adesione di almeno 3.500 delle circa 7 mila agenzie non autorizzate stimate sul territorio, il governo aveva calcolato di incassare un totale di oltre 187 milioni di euro. Ai 40 milioni incassati però andrà aggiunta l’imposta prodotta dai 2.196 punti sanati con l’attività legale avviata il primo gennaio 2015. Fonti dell’amministrazione citate da Italia Oggi stimano tale cifra in circa un miliardo di euro di movimento lordo, con un introito per l’Erario pari a 50 milioni annui, che farebbero chiudere il 2015 a quota 90 milioni.

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