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La pagella del Pd sulla riforma Madia della pubblica amministrazione

Il voto in pagella è di quelli che non si usano più, senza numeri. Il giudizio però c’è ed è discreto. Per il Pd – o almeno per parte di esso – il ddl delega Madia non è male, ma poteva essere migliore, più accurato, meno vago. Non un numero, una previsione, una tabella, se non quella nella quale vengono scritti i termini temporali entro i quali il governo deve legiferare.
Tuttavia Largo del Nazareno va avanti per la sua strada, pubblicando un dossier dell’Ufficio documentazione e studi nel quale spiega tutto ciò che il governo vorrebbe fare nei prossimi 12 mesi nell’ambito della Pubblica amministrazione. Le parole d’ordine sono tre: semplificazione, trasparenza e snellimento.

DIGITALIZZAZIONE

Si preme molto sul tema del “innanzitutto digitale” (in inglese digital first) in base al quale quello digitale deve essere il canale principale per tutte le attività delle pubblica amministrazione, dalla scuola agli ospedali, dai municipi ai luoghi di ricezione turistica. È previsto un potenziamento della connettività a banda larga (anche se a volte, secondo alcuni esperti, è quasi assente anche quella a bassa frequenza) e non viene sciolto il nodo dell’autenticazione per l’accesso al Wifi: per gli addetti ai lavori, molto spesso questa funziona male e rende poco accessibili le reti aperte disponibili.

Viene fatto un accenno anche sui pagamenti elettronici, ma oltre a prospettare che “ la Pa farà da volano alla diffusione dell’e-payment nel nostro Paese” non viene specificato con quali mezzi e soprattutto in quali servizi questo servizio fungerà da motore dei pagamenti facilitati.

TAGLIA (E CUCI)

Nel ddl delega Madia, la revisione di spesa è prevista principalmente nell’ambito della soppressione di enti/uffici inutili ovvero “doppioni”. Questi ultimi, oltre a causare sovrapposizioni di funzioni, non contribuiscono a dare un’immagine unitaria della Pa. Ma nella legge delega non viene fatto riferimento a quali e quanti uffici saranno soppressi, quale potrebbe essere il susseguente  ricavo, da chi verrà gestito il riordino/soppressione.

L’unico ente specificato che “perderà il posto” tra le Forze di Polizia, è quello del Corpo Forestale dello Stato con le sue 7500 unità. Il servizio antincendio finirà sotto il cappello dal Corpo dei Vigili del Fuoco e invece le attività di polizia saranno demandate ai Carabinieri.

Altro settore non approfondito è proprio quello della trasparenza dei concorsi pubblici. Ben spiegati i ruoli unificati e coordinati della dirigenza pubblica, ma chiarite poco le modalità di esecuzione dei concorsi (ad esempio magistratura) e le note differenze nell’esecuzione degli stessi nelle diverse città d’Italia.

LA MERITOCRAZIA

Gli scatti di carriera sono aboliti in favore di valutazioni effettuate da commissioni ancora da istituire: una per lo Stato, una per le Regioni, una per i comuni. Chi riceve una valutazione negativa potrà essere licenziato con maggiore facilità o, in alternativa, retrocesso. Inoltre, per tutte le cariche dirigenziali viene formalizzato ciò che già accade: le nomine dei manager pubblici dovranno passare per il Consiglio dei ministri. Il rischio di spoil system (dirigenti della Pa che cambiano con il cambiare del governo) continuerà ad esistere ma, ora è ufficializzato.

CHECK MUNICIPALIZZATE

È previsto anche un forte intervento sulle aziende municipalizzate (riduzione del numero, maggiore controllo, responsabilità amministratori) prevedendo anche eventuali piani di commissariamento. Per municipalizzazione s’intende l’erogazione di pubblici servizi da parte di enti locali come, ad esempio, Ama, Acea, Atac, ma anche il Casinò di Venezia e alcuni centri termali. “Le municipalizzate – aveva quantificato Repubblica a marzo 2014 – costano ogni anno quasi 13 miliardi di euro”. L’adempimento della delega è stabilito in 12 mesi (il termine più lungo tra quelli previsti per le altre sezioni di intervento).

SMART WORK

È previsto un meccanismo di flessibilità lavorativa da attuare entro tre anni. Questo prevede attività di co-working e smart working (in altre parole: avendo obiettivi prefissati, si può lavorare dove e quando si vuole) operative per almeno il 20% degli statali. Viene stabilito che il telelavoro dovrà servire anche per creare maggiori condizioni per il “congedo parentale”.

INTERCETTAZIONI PIÙ EFFICIENTI

Le legge delega prevede infine una riduzione del 50% dei costi sulle intercettazioni. Questa avverrà mediante una revisione delle voci di listino per prestazioni obbligatorie stabilite con decreto del ministero della Giustizia. Inoltre, verrà effettuata una revisione sul tariffario in base al costo medio per tipologia di prestazione prevista nel biennio precedente. Il governo su questo tema si è dato 8 mesi di tempo.

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