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Imprenditore suicida in Veneto, i Giovani Imprenditori di Confindustria Veneto scrivono a Renzi

Ennesimo suicidio di un imprenditore che passa in silenzio: ormai siamo assuefatti ad episodi del genere e non fanno più notizia. Eppure è morto un uomo ed ha chiuso un’azienda lasciando a casa tante persone.
Con il suicidio dell’imprenditore veneto Edoardo Alberton si allunga il triste elenco di imprenditori che anche a causa della crisi decide questo gesto estremo. Alberton aveva a suo carico un processo per un presunto ritardo nel pagamento dell’Iva.
Non so se possiamo ritenere anche queste morti bianche ma certamente un Paese nel quale queste notizie non fanno più notizia è un Paese più povero, umanamente parlando e non solo…

Di seguito la lettera aperta al Presidente del Consiglio Matteo Renzi del presidente dei Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Veneto Giordano Riello.

“Gentile Presidente Renzi,
le imprese sono allo stremo soffocate da un sistema fiscale e giudiziario che non le fa crescere e che distrugge vite e famiglie. Ultimo sono in ordine temporale il suicidio di un altro imprenditore domenica.
Ogni suicidio a sfondo economico è un gesto disperato che risulta ancor più inaccettabile se causato non dalla crisi, ma dal fatto di non riuscire a pagare l’IVA.
In particolare il sistema che prevede il pagamento dell’imposta sul valore aggiunto anche sui fallimenti è perverso, perché significa per un imprenditore dover pagare una tassa sui crediti non incassati, a causa del fallimento del cliente. Si innesca così un circolo vizioso che trascina anche il creditore nel vortice della difficoltà economica e dell’indebitamento, con il rischio di non riuscire a pagare dipendenti, fornitori e di dover chiudere a sua volta.
Come Giovani Imprenditori di Confindustria Veneto chiediamo pertanto al Governo di porre come prioritario una revisione del sistema di pagamento dell’IVA, perché riteniamo profondamente ingiusta la tassa nelle situazioni fallimentari.”

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