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Ecco tutti i morosi del Ppe

Altre grane in vista per Forza Italia. Stavolta i grattacapi arrivano dall’Europa e non dalle aule parlamentari, dove qualche dissidente ha deciso di fare i bagagli verso altri lidi. Stavolta è un problema di soldi. La questione riguarda le somme dovute al Ppe, il partito popolare che riunisce a Strasburgo il grosso delle formazioni politiche di centro e centro destra attive nei Paesi membri. Statuto alla mano, qualunque partito nazionale che voglia aderirvi deve infatti versare delle quote annue – mai superiori ai 500 mila euro e tarati su dimensione e numero di europarlamentari – necessarie alla partecipazione all’attività del partito, alle riunioni, ai congressi e, alla fine, alla permanenza stessa nel Ppe. Ebbene, stando agli ultimi dati consultati da Formiche.net, ad oggi per Forza Italia risultano versamenti arretrati pari 328 mila euro. Soldi che il partito di Silvio Berlusconi deve corrispondere entro il prossimo 20 settembre pena l’impossibilità di partecipare al prossimo congresso del Ppe. Se non verrà rispettata la scadenza, infatti, il partito azzurro verrà considerato a tutti gli effetti inadempiente, con possibili conseguenti provvedimenti.

GLI ALTRI PARTITI MOROSI

Forza Italia non è però l’unico partito a dover onorare dei debiti. Nella lista figurano altri movimenti in mora che aderiscono al Ppe, anche se la cifra dovuta dagli azzurri è di gran lunga superiore alle altre. L’Udc per esempio deve ancora saldare 69 mila euro mentre un poco meno, circa 60 mila euro, è la cifra dovuta da Nuova Democrazia, la formazione di centrodestra greca dell’ex premier filo europeo Antonis Samaras. Decisamente minore l’importo dovuto dal partito di centro spagnolo, l’Unione del centro democratico (circa 22 mila euro). Ma ci sono altri partiti, grandi e piccoli, morosi verso il Ppe. Tra questi il Nuovo Centrodestra che deve poco più di 16 mila euro, oppure il Partito Popolare spagnolo dell’ex premier Josè Aznar che vanta un debito di quasi 100 mila euro. Qualche debituccio lo hanno anche i membri del Les Republicains francese, i cui arretrati ammontano a 52 mila euro e i bulgari del partito dei cittadini per lo sviluppo europeo (12 mila euro).

E QUELLI PIU’ VIRTUOSI

Ma non tutti i partiti iscritti al Ppe sono però morosi. Altri, non tanti per la verità, risultano in regola con i pagamenti. E’ il caso del partito socialdemocratico portoghese, che alla voce debiti da saldare, vanta il numero 0. Idem per il partito nazionale finlandese, per i cristiano sociali tedeschi, per il partito popolare conservatore danese e per il partito cristiano popolare ungherese.

IL CASO DELL’UDEUR

C’è però chi dal Ppe, a causa del mancato saldo degli arretrati, è stato appena espulso. E’ il caso dell’Udeur di Clemente Mastella che, come raccontato da Formiche.net ieri, non versa più le quote dal 2012. Per questo, stando ad alcune indiscrezioni raccolte in ambienti vicini a Strasburgo, il gruppo di lavoro guidato dall’eurodeputata olandese Corien Wortmann-Kool, vicepresidente del partito, avrebbe formalmente avviato la procedura di espulsione della forza politica centrista per arrivare a chiedere alla presidenza del Ppe l’allontanamento dell’Udeur. Decisione presa questa mattina, secondo la ricostruzione di Formiche.net.

IL NODO TAJANI

Impedire a  orza Italia la partecipazione al congresso potrebbe però non essere così facile. Dalle fila del partito di piazza San Lorenzo In Lucina proviene infatti l’attuale vicepresidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, che è peraltro anche vicepresidente del Ppe. Una carica pesante, vista e considerata anche la lunga permanenza di Tajani nelle istituzioni europee. Soprattutto in questo momento così delicato, in cui l’Europa è alle prese con l’emergenza migranti con il Ppe che, per bocca dello stesso Tajani, ha annunciato tre giorni fa, l’impegno unito di tutto il partito.

ALTRI GUAI (SEMPRE ECONOMICI) DI FORZA ITALIA

Gli arretrati dovuti al Ppe sono solo la punta dell’iceberg. Forza Italia infatti versa in condizioni economiche molto difficili. Come raccontato da Formiche.net qualche settimana fa, il partito di Berlusconi è sommerso dai debiti (98 milioni quelli certificati al 2014) e anche per questo ha chiuso il bilancio 2014 con un disavanzo di 11 milioni contro il rosso di 15 milioni del 2013. Il tutto a fronte di un disavanzo complessivo salito da 83 a 95 milioni di euro. Una situazione insostenibile che lo scorso mese di luglio aveva spinto l’amministratore straordinario del partito Maria Rosaria Rossi a convocare una riunione presso la sede di San Lorenzo in Lucina nel quale è stato deciso di proporre all’Ufficio di presidenza di Forza Italia l’esonero dagli incarichi di partito, sia a livello centrale che territoriale, e da quelli di competenza dei gruppi parlamentari, di tutti i rappresentanti che non sono in regola con i contributi dovuti al movimento.

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