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Ecco perché anche Barclays punta sul bitcoin

Le banche sono sempre più interessate ad entrare nel business del Bitcoin, la criptovaluta più celebre del momento. Tra queste Barclays, che ha annunciato che accetterà le donazioni in beneficenza che vengono effettuate attraverso pagamenti in bitcoin: questo la rende la prima banca del Regno Unito che supporta ufficialmente la moneta elettronica.

PRIMA LE DONAZIONI

Pur trattandosi di una funzionalità estremamente limitata, per molti addetti ai lavori rappresenta un grande passo per
tutto il sistema bancario verso la piena accettazione dei bitcoin. Barclays ha condotto esperimenti sulla criptovaluta in “laboratori” di Londra, lavorando con start up locali. E ora ha intenzione di testare sul serio la moneta virtuale. Per farlo, l’istituto britannico ha stretto una partnership con un
cambiavalute bitcoin e si propone di iniziare il test entro la fine dell’anno.

PAROLA CHIAVE: BLOCKCHAIN

Barclays non è la sola. Le banche di tutto il mondo stanno esplorando il Bitcoin, cercando di determinare il potenziale della moneta digitale e della sua tecnologia “blockchain” e stanno lentamente intensificando i loro esperimenti. Il New York Times, ad esempio, ha riferito che la scorsa settimana 75 dipendenti provenienti da 15 diversi istituti finanziari avrebbero avuto un incontro privato con la Bank of America per discutere della tecnologia alla base della criptovaluta.

IL LIBRO MASTRO

Uno dei concetti più interessanti alla base del sistema Bitcoin è infatti quello del “libro mastro” (blockchain), il registro con tutte (proprio tutte) le transazioni effettuate nella moneta elettronica. Quest’idea è sicuramente una rivoluzione rispetto al sistema monetario tradizionale: immaginiamolo per un attimo applicato all’euro: significherebbe avere un registro in cui è annotata ogni singola transazione economica effettuata, in ogni parte del mondo, usando monete o banconote in euro. La grande innovazione è che nel sistema Bitcoin il registro non solo esiste, ma è pubblico e replicato in molteplici copie. Ognuno può interrogarlo. Per ogni transazione viene registrato che Tizio ha dato un certo numero di bitcoin a Caio. Ancora più importante è che Caio può verificare se Tizio ha effettivamente quei bitcoin perché precedentemente li ha ricevuti, ad esempio, da Sempronio.

UN IMMENSO FOGLIO DI CALCOLO

Il registro è pubblicamente verificabile e strutturato in modo tale che le transazioni siano ordinate ricorsivamente: l’inizio di una transazione fa riferimento alla fine di una precedente transazione. In questo modo non è necessario tenere traccia di quanti bitcoin possiede Tizio, ma per verificare il suo saldo basta ripercorrere la storia delle sue transazioni. Per questa ragione, alcuni esperti hanno paragonato Bitcoin ad un immenso foglio di calcolo elettronico, duplicato e sincronizzato in tutto il mondo, con i bilanci dei conti correnti di tutti i suoi utenti.

NON SOLO CRIPTOVALUTA

Tralasciando per un attimo gli aspetti legati ai pagamenti elettronici, il sistema Bitcoin è straordinario perché rende possibile la gestione completamente decentralizzata di una qualsiasi problematica che può essere affrontata con un registro pubblico delle transazioni e nessuna delle sue parti necessita che si debba riporre fiducia in una qualsiasi componente del sistema. Questo sistema può ad esempio essere applicato al trasferimento di una qualsiasi proprietà digitale: il protocollo garantisce che il trasferimento ha avuto luogo e nessuno può negare la legittimità del trasferimento. Non è necessario avere fiducia in nessuno dei partecipanti, ma è la rete a diventare un sistema per la distribuzione della fiducia.
Gli esempi applicativi sono innumerevoli, si possono istituire, a basso costo, registri per la firma digitale, per i contratti digitali, per l’assegnazione di marchi e brevetti, ma anche per la certificazione del possesso di beni materiali attraverso certificati digitali: automobili, immobili, etc. C’è persino chi afferma che nel prossimo ventennio parleremo di Bitcoin così come oggi si parla di Internet. Ad oggi non sono molti gli esempi di implementazione del protocollo per scopi diversi dal pagamento ma si può citare: NameCoin come servizio alternativo per i nomi a dominio; Colored Coins per la gestione della proprietà virtuale; CommitCoin che si propone di gestire le commissioni per creare meccanismi di asta senza banditore.

LA BLOCKCHAIN DI STATO

La tecnologia blockchain può essere utilizzata non solo per la moneta elettronica, ma anche come un pubblico registro di Stato per realizzare molte altre applicazioni. Lo scorso 3 giugno, Peter Shumlin, governatore dello Stato del Vermont ha promulgato una legge per lo sviluppo economico in cui si fa cenno allo studio ed alla successiva applicazione di questa tecnologia.

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