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Marchini e Meloni, tutte le (di)visioni del centrodestra per il dopo Marino

A Roma – tra i vari partiti della galassia del centrodestra – non si parla d’altro. Tra conferenze stampa, telefonate, abboccamenti e riunioni più o meno segrete, sono cominciate le grandi manovre in vista delle elezioni comunali in programma in primavera. Tante le questioni sul tavolo, a cominciare ovviamente dal nome del candidato sindaco.

MELONI VS MARCHINI

Le ipotesi di cui si discute, portano a due diversi nomi: la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni e l’imprenditore, Alfio Marchini. Entrambi radicati a Roma ma con storie politiche e personali diverse, quasi agli antipodi. Una scelta che al momento sta dividendo le varie forze politiche ma sulla quale ad oggi è difficile comunque ipotizzare che si possa arrivare a una rottura. Dopo le dimissioni ancora in bilico di Ignazio Marino e con il Pd in difficoltà, nel centrodestra c’è la convinzione di avere buone chance di vittoria (5 Stelle permettendo). A patto, però, di presentarsi uniti.

LA SCOMMESSA DI FITTO

A ravvivare il dibattito ci ha pensato Raffaele Fitto che – con la sua creatura “Conservatori e Riformisti – a Roma e nel Lazio si è alleato con il gruppo che fa capo a Luciano Ciocchetti, ex deputato Udc, ex assessore all’Urbanistica della giunta regionale guidata da Renata Polverini, candidatosi nel 2013 come vicesindaco di Gianni Alemanno. Nel presentare il suo impegno per il Campidoglio, Fitto non si è sbilanciato sui nomi ma ha rilanciato sul metodo: “Vogliamo le primarie” ha ribadito più volte. Tra i suoi, però, in molti dietro le quinte dicono di preferire Meloni a Marchini.

FRATELLI DI ROMA

Una posizione largamente condivisa anche in Fratelli d’Italia, che a Roma ha la sua base fondamentale, anche dal punto di vista elettorale. Da queste parti, ovviamente, si fa il tifo per Giorgia Meloni e per le primarie che – fin dalla fuoriuscita dal Popolo della Libertà – hanno sempre rappresentato una battaglia cara al partito. Non mancano le scintille a destra. Ieri Meloni ha detto a proposito di Gianni Alemanno: “Non ha fatto bene il sindaco, e di questo se ne sono accorti i romani”. Replica piccata di Alemanno: “Voglio ricordare a Meloni che fino all’ultimo giorno della mia amministrazione ne ha fatto parte con numerosi esponenti di Fratelli d’Italia”

SALVINI E IL CAMPIDOGLIO

Più sfumata, invece, la posizione della nuova Lega di Matteo Salvini. “Non ci sono chiusure pregiudiziali nei confronti di nessun candidato” fanno sapere informalmente dal quartiere genere romano del Carroccio. Il margine per ragionare e trovare un accordo, dunque, è ampio. Nel frattempo – in attesa di un chiarimento – “Noi con Salvini” continua ad appoggiare Souad Sbai, giornalista e politica di origine marocchina per la quale nelle scorse settimane ha speso parole di apprezzamento lo stesso segretario leghista.

FORZA ITALIA E LE PRIMARIE

In Forza Italia – a chi chiede cosa ne pensino dell’ipotesi primarie – si limitano a rispondere che Silvio Berlusconi non le ha mai volute prima e che difficilmente si convertirà adesso. Nel partito dell’ex presidente del Consiglio, le idee su Roma sono chiare: il nome cui tutti guardano – più o meno apertamente – è quello di Alfio Marchini.

NCD E IL NODO RENZI

Quanto al Nuovo Centrodestra, molto dipenderà dagli assetti a livello nazionale e dai rapporti con Matteo Renzi. Teoricamente, non c’è dubbio che un candidato come Marchini sia nelle corde del partito di Angelino Alfano sul quale, però, è sospeso ogni commento finché non sarà chiarito il suo destino dopo gli scontri interni e le prossime uscite come quella annunciata a Formiche.net dal senatore Andrea Augello.

ASPETTANDO MELONI

In tutto questo dibattito, un elemento centrale di cui tenere conto, è rappresentato dalla reale volontà di Giorgia Meloni. Finora – nonostante venga invocata da più parti – non ha mai dichiarato di voler correre alle prossime elezioni comunali di Roma e in molti sono convinti che non ci pensi per niente. Contro la sua candidatura, è peraltro diffusa nel centrodestra la considerazione che – in un ipotetico ballottaggio – faticherebbe più di altri candidati (leggi Marchini) a conquistare il voto dei moderati e degli indecisi.

MARCHINI CORRE DA SOLO

Chi invece alle prossime amministrative si presenterà sicuramente, è Marchini, forte del buon risultato del 2013 e di questi due anni e mezzo di opposizione dura a Marino. Su eventuali alleanze né lui né i suoi più stretti collaboratori si sono mai pronunciati ma è da escludere che vogliano rinunciare al loro simbolo e alla connotazione civica della candidatura dell’imprenditore.

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