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Banca Marche, Etruria e Cari Chieti. Ecco l’allarme del Fondo

Lo stallo normativo. L’incognita di Bruxelles. Il ruolo della Bce. Le regole in fieri. E i dossier delle banche da salvare ancora in alto mare. Sono stati gli argomenti che ieri ha affrontato – con tanto di giallo finale – dal presidente del Fondo interbancario di tutela dei depositi (Fitd), Salvatore Maccarone, nel corso di un’audizione in Parlamento.

L’ALLARME

Un invito pressante – è stato letto ieri dai giornali marchigiani – quello giunto ieri dal presidente del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (Fitd), Salvatore Maccarone, affinché l’Italia disciplini al più presto le nuove sui salvataggi bancari contenute nella direttiva europea Brrd. Senza il nuovo quadro normativo, infatti, “il Fondo non può intervenire” nei salvataggi in corso, ha dichiarato Maccarone durante l’audizione che si è tenuta ieri alla commissione Finanze del Senato.

L’IMPASSE

La mancata conclusione dell’iter di approvazione delle nuove leggi sarebbe vissuto “con affanno” anche dalle altre autorità interessate ai salvataggi, un possibile riferimento alla stessa Banca d’Italia che avrebbe ancora le mani legate. Le norme che disciplinano l’applicazione della Brrd sono state approvate in via preliminare dal governo quasi due mesi ma, nonostante la conclamata urgenza, il governo ha fatto passare quasi tre settimane prima di trasmettere i testi alle commissioni di Camera e Senato dove sono adesso in discussione. Se l’auspicio delle due Camere è di concludere l’iter la prossima settimana, sarà poi necessario un nuovo via libera dal consiglio dei ministri, il tutto entro il 15 novembre, data ultima prima che decada la delega concessa dal parlamento al Governo per legiferare.

L’ALLARME

Il Fondo – che nelle scorse settimane ha deliberato un intervento da 1.25 miliardi di euro per il salvataggio di Banca Marche in un piano complessivo di due miliardi che coinvolge anche i dissesti Carife, Banca Etruria e CariChieti – aveva già sottolineato come il recepimento della Brrd fosse uno dei requisiti essenziali per procedere operativamente nei salvataggi in corso. Maccarrone ha in ogni caso lanciato un allarme a 360 gradi nei confronti della politica, un allarme che coinvolge anche l’interlocuzione con la Commissione europea.

AIUTO DI STATO?

“Una cosa è l’attrazione nell’area pubblica e un’altra sono i soldi pubblici – ha commentato Maccarone al termine dell’audizione ricordando come i soci del Fitd siano soci privati, cioè le banche consorziate – La considerazione secondo cui l’intervento del Fondo sarebbe un aiuto di Stato è a mio parere priva di fondamento. Questo lo affermo più che sul piano politico su quello giuridico, da giurista come mi considero, ma un ricorso su queste basi avrebbe tempi troppo lunghi”.

LA QUESTIONE DEGLI OBBLIGAZIONISTI

Secondo il presidente del Fondo, l’opposizione della Commissione europea potrebbe essere alleggerita nel coinvolgere nella soluzione gli obbligazionisti, convertendo i loro prestiti in azioni, mentre – proprio per il salvataggio Banca Marche – la Bce starebbe riflettendo se avocare a sé la procedura visti i lunghi termini del periodo di commissariamento.

LA PRECISAZIONE DI MACCARONE

Ieri, in serata, è giunta la precisazione del presidente del Fitd, Salvatore Maccarone, in merito alle dichiarazioni rilasciate nel pomeriggio in Senato: “Preciso che non ho mai parlato di uno scenario di fuga dei depositi, non ho mai detto che c’è un rischio di liquidazione, se non si superano le obiezioni UE – ha dichiarato con un comunicato il presidente del Fondo Interbancario – né tanto meno ho dichiarato che altrimenti si segnerebbe in maniera tragica la sorte di queste banche. Preciso di aver ribadito invece la ferma volontà del Fondo di intervenire, così come ha già deliberato, nel salvataggio delle banche attualmente commissariate, nel tempo più breve possibile e nell’ambito di un contesto normativo stabilizzato, attraverso l’adozione del decreto delegato di recepimento della BRRD e con l’ottenimento delle autorizzazioni previste dalle norme in vigore. Il Fondo ha elaborato e intende realizzare un piano in grado di ristabilire la piena operatività delle banche, in tempi rapidi, così come è stato programmato, in conformità alle sue finalità istituzionali ed utilizzando i mezzi di cui esso dispone o che comunque ha predisposto per i propri interventi, per la tutela dei depositanti e dei risparmiatori”.

(RILIEVI E DOMANDE SUL RUOLO E LE PROSPETTIVE DEL FONDO. L’APPROFONDIMENTO DI FORMICHE.NET)

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