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Come procede la seconda vita di plastica, vetro e carta

Riciclare? E come? E poi serve davvero? Per rispondere a queste domande, si può fare in viaggio nella Montello, società con sede a pochi passi da Bergamo, che fa parte del Consorzio Corepla, operante nell’ambito del Consorzio Nazionale Imballaggi Conai.

COSA DICE QUAGLIUOLO

Dice il presidente del Corepla, Giorgio Quagliuolo: “Le nuove tecnologie e l’esperienza pluriennale nel riciclo di un Paese come l’Italia, povera di materie prime ma ricca d’ingegno, hanno reso il mercato delle materie seconde un settore di qualità. Selezionando imballaggi in polipropilene rigido (che nel resto dell’Europa non vengono quasi mai raccolti) Corepla è in grado di fornire alle aziende riciclatrici la materia prima per la produzione di polipropilene di riciclo per il quale esiste una forte domanda”.

L’AZIENDA MONTELLO

E’ parte di Corepla anche la Montello, che si occupa di riciclo degli imballaggi di plastica. “Lo stabilimento si estende su 35 mila ettari di superficie, dà lavoro a oltre 550 dipendenti e smaltisce il 50 per cento della differenziata dell’intera regione Lombardia”, dice il presidente e amministratore delegato Roberto Sancinelli.

L’ESEMPIO DELL’AZIENDA BERGAMASCA

“Il nostro lavoro si divide in due parti: prima la selezione, poi il riciclo”, spiega Sancinelli: “I rifiuti che arrivano qui da noi vengono prima suddivisi per peso specifico, tipo di polimero e colore. Passano sui nastri delle macchine velocemente e, grazie a sistemi meccanici e detettori ottici di tipo N-IR (Near Infra Red) vengono distinti gli uni dagli altri”. Prima di arrivare alla selezione definitiva i materiali vengono controllati dall’occhio lungo dell’uomo, anzi delle donne. In fondo alla catena della selezione ci sono infatti una serie di operaie che meticolosamente correggono il margine di errore fisiologico del computer. “Le donne sono più precise e più veloci, hanno una migliore manualità di noi maschietti e per questo abbiamo scelto loro”, spiega ancora il Presidente di Montello.  L’imponenza di questo impianto è impressionante, così come lo sono i cumuli di imballaggi di plastica che stazionano in giro. “Terminata la selezione si passa al riciclo che si finalizza con la produzione di materie prime sottoforma di scaglie di Pet, granuli Hdpe, granuli, Lpde e granuli di misto Poliolefinico”, spiega ancora il numero uno della Montello.

COSA FA MONTELLO

Queste materie prime vengono impiegate nei settori più disparati, da quello edile a quello automobilistico, fino alla realizzazioni di nuovi contenitori di plastica. Per esempio, i granuli di Pet sono utilizzati per blister, prodotti per auto e filati; quelli Hdpe per tubi e contenitori si shampoo, quelli Lpde per la produzione di film plastico e infine il Poliolefinico nell’edilizia. “L’impiego varia a seconda della qualità del prodotto, e in base a quest’ultima varia poi il costo di produzione e di vendita s’intende”, ha spiegato ancora Sancinelli.

LE PAROLE DI SANCINELLI

L’importanza della differenziata quindi non si lega solo a un animo strettamente ecologista ma potrebbe essere un vero e proprio motore di crescita per l’Italia, soprattutto in un momento storico ricco di sfide come quello che stiamo vivendo. “L’utilizzo della materia riciclata consente un risparmio del 30-40 per cento, non solo, alcuni prodotti sono nati proprio grazie al fatto che possono essere realizzati con materiale riciclato, se così non fosse costerebbe troppo produrli”, ha concluso l’imprenditore bergamasco.

LE FOTO DELLO STABILIMENTO

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