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Banche, Bassolino, Isis. Fatti e commenti nella rassegna di Spin

Di Spin
bassolino, pizzi

Ecco “7su7″, la rassegna stampa ragionata del team di comunicazione strategica SPIN (Strategy Politics Image Newsmaking)‎

Terrorismo, antiterrorismo, affari esteri

Giovanni Bianconi scrive sul Corsera dei quattro immigrati espulsi. Sui loro pc trovati inni al martirio e manuali di guerriglia. Tenuti sotto controllo da tempo (due anni), raccoglievano informazioni e facevano propaganda anche sui social network. Negati gli arresti, rimpatriati in Marocco.

Critico Giacomo Amadori su Libero: “Alfano li ha espulsi subito. Ora sono a far danni chissà dove”. E ancora: “Obiettivo Draghi? In alcuni file audio sono state trovate istruzioni in arabo per compiere un attentato esplosivo nella sede della Bce di Francoforte”.

“La Francia ha un altro fronte interno” scrive Alberto Mattioli per la Stampa: “Molti islamici alla guida dei bus. I conducenti musulmani si fermano per la preghiera e non salutano le donne. Episodi anche nelle ferrovie”.

Repubblica con Andrea Bonanni intervista Massimo D’Alema: “L’Occidente ha fatto troppi errori. Ora uniti contro l’Is. Non si può precludere un intervento di terra. Saggio il basso profilo di Renzi. Alla fine Assad dovrà andarsene, ma ci vorrà un governo di forze che attualmente lo sostengono. A Erdogan andrà chiesta più coerenza: oggi bombarda i curdi e non attacca l’Is”.

Sul Messaggero, il commento del magistrato Carlo Nordio: “Sopra la porta del Palais de Justice che dà sulla Senna, sta una scritta – “Gladius legis custos” – è la spada, cioè la forza, che garantisce la legge e la libertà. Anche a costo della guerra. Anche a costo della vita”. Un intervento molto importante, da leggere e diffondere.

Ma siamo all’altezza? Secondo il Giornale – articolo a firma Luca Fazzo – no. “Mentre le forze dell’ordine europee indagano anche sul web una norma assurda vieta l’accesso ai social network. Il Viminale blocca i pc e i terroristi ringraziano”.

Significativo l’editoriale del direttore de Il Tempo, Gian Marco Chiocci: “Non abbiate paura del buio”: “Ficcatevelo bene in testa, fatevene una ragione: nessun luogo è sicuro, nemmeno quello più sorvegliato. E soprattutto non c’è cristiano o musulmano immune dal rischio attentati”. E occhio alla psicosi. “Scriveva Platone che si può perdonare un bambino quando ha paura del buio, non l’adulto timoroso della luce”.

Sul Giornale, Alessandro Gnocchi fotografa il dibattito ampio e interessante in Francia tra gli intellettuali. Qualcosa che in Italia non si vede.

Dino Messina sul Corsera intervista lo psicoanalista Antonino Ferro: “Dobbiamo vivere normalmente. Più difficile è imparare a interpretare la realtà del terrorismo. Il terrorista può essere anche un ragazzo disperato che incrocia il fanatismo religioso. Sconfiggere Isis non basta: serve risolvere la sofferenza nella comunità”. Il tema dunque è significativo: “abituarsi alla paura”.

Nuovo ordine per il Mediterraneo. Kerry e Lavrov si vedranno a Roma il 10 dicembre. Renzi giovedì da Hollande: no a un intervento come in Libia. Marco Galluzzo sul Corriere.

Giuliano Ferrara su Il Foglio se la prende con “il cretino collettivo contro Hollande”. Il presidente francese “va censurato perché si comporta come un texano (Bush) qualunque”. La reazione di Hollande è conseguenziale ai 130 morti di Parigi e al rischio di altro. Ma c’è chi preferisce ancora voltarsi dall’altra parte.

Allarme degli 007 ma il Papa va in Africa. Ne scrive Virginia Piccolillo per il Corsera.

Telecom

Recchi va in audizione al Senato e assicura: Vivendi non domina Telecom, non è l’unico socio. Domani il cda per decidere le richieste di Parigi. Maddalena Camera sul Giornale.

Studio Ubi-Einaudi pubblicato dal Corsera, in un articolo a firma Raffaella Polato: “L’Italia può rafforzare la ripresa”, ma solo se gli Italiani ci credono e agiscono di conseguenza.

Ancora sul Giornale, a firma Gian Maria De Francesco: “L’economia francese soffre. La paura frena i consumi. Arretra l’indice Pmi che segna la fiducia nelle aziende”. Insomma, gli attentati rallentano la crescita.

Per Avvenire, “il sistema bancario si salva quasi da solo”: “Intesa, Unicredit, Ubi anticipano i 3,6 miliardi per le 4 banche in crisi”.

Sul Foglio Renzo Rosati scrive di “fondazioni scoppiate”: “consumate da aumenti di capitale e perdita di status, in politica non s’ode più la loro voce”. E ancora: “renzismo e crisi. Alle fondazioni resta meno potere da gestire e anche meno soldi da distribuire”.

Scrive Laura Galvagni con Andrea Malan sul Sole: Ferrari si quota a piazza Affari. «L’operazione avverrà a inizio 2016 “in connessione con la prevista separazione da Fca”. Depositata la richiesta di quotazione».

Sul Corsera: “Elisabetta Sgarbi lascia Bompiani. ‘Ecco perché lancio La nave di Teseo’ (nome scelto da Eco). Svolta dell’ormai ex direttore del marchio acquisito da Mondadori: ‘pluralità a rischio'”. Così l’articolo di Cristina Taglietti.

Immigrazione

La Stampa pubblica un intervento a doppia firma: Paolo Gentiloni e Frank-Walter Steinmeier. I due ministri degli esteri dichiarano che Italia e Germania sono unite nella sfida migratoria. Sarebbe a dire che abbiamo Parigi-Londra e Roma-Berlino? Non porta bene…

Consulta

Non è ancora stato ristabilito il plenum della consulta. Uno dei giudici manca da 520 giorni. I dem propongono Augusto Barbera che viene però cassato dai grillini. Forza Italia insiste su Francesco P. Sisto. Maggioranza e FI riusciranno a eleggerli. Secondo le previsioni di Liana Milella su Repubblica, no.

Milano

Prudenza su Sallusti, il centro destra aspetta i sondaggi. Marco Cremonesi sul Corsera scrive: “la partita sembra sospesa fino a giovedì quando saranno pronti i sondaggi che Forza Italia ha commissionato all’Euromedia research di Alessandra Ghisleri”. Quattro i candidati testati: Sallusti, l’avvocato Annamarie Bernardini de Pace, l’amministratore di Expo Giuseppe Sala, la grillina Patrizia Bedori.

Napoli

Bassolino su Repubblica risponde a Conchita Sannino: “Non penso a liste civiche ma Matteo deve correggere. Resto candidato alle consultazioni del centro sinistra. Renzi? Uno bravo come lui non cambia le regole del gioco quando il treno è già partito. Stentavo a credere alle parole della Serracchiani, così si fa un danno al Pd. Voglio fare l’allenatore come Sarri, un mandato e poi largo ai giovani”.

Il commento di Stefano Folli è dedicato alla “strettoia irrisolta dei veterani locali e del renzismo povero di talenti”.

Come è giusto che sia, Il Mattino dedica ampio spazio alla vicenda. Per Umberto Ranieri “il ciclo politico di Bassolino è finito ma le regole si rispettano”. L’ex ministro Arturo Parisi – intervistato da Pietro Perone – dice: “rottamazione non è fare fuori gli anziani, sbaglia chi pensa di rinnovare con manovre a tavolino”.

Adolfo Pappalardo coglie gli umori de partito e scrive che il rinvio sulle regole non è vigilia di ripensamenti: “il no all’ex sindaco è irremovibile. Il vertice del partito mette in conto la sconfitta pur di non cedere sul fronte del rinnovamento”.

Giustizia

Dopo 41 giorni e 18 ore di detenzione preventiva, scarcerato Mantovani. Se ne occupano soltanto il Corriere, Libero, Il Giornale e il Giorno. Sul Corsera, Giuseppe Guastella dà voce al politico che dice: dimostrerò la mia innocenza. Libero e Il Giornale danno conto della campagna sulla Rete a sostegno dell’esponente azzurro, fatta di hashtag, banner, dossier e la diffusione nel web delle centinaia di telegrammi di sostegno ricevuti durante la prigionia.

Niente revoca della condanna a Dell’Utri dopo il caso Contrada. La corte d’appello di Palermo ha infatti rigettato l’incidente di esecuzione presentato dalla difesa. Annunciato ricorso in Cassazione.

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