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Bassolino sfida un PD senza regole

Clemente Mastella e Antonio Bassolino

Mi scuso per l’autocitazione, voglio ricordare che Formiche.net ha pubblicato ieri un mio articolo molto equilibrato sull’autocandidatura di Antonio Bassolino a sindaco di Napoli. Ho espresso critiche e riserve sul suo ruolo svolto in un lontano passato, come primo cittadino di Napoli e presidente della Campania, fatto di poche luci e molte ombre.

Ci sono state durante la giornata altre prese di posizione contrarie, favorevoli, calorose, tiepide sulla scelta maturata da Bassolino. Registro però che le dichiarazioni e i giudizi più duri e negativi sono arrivati manco a farlo apposta dal politburo PD, al punto che i due vice segretari del partito renziano, Serracchiani e Guerini, si sono spinti fino ad ipotizzare la revisione delle regole per lo svolgimento delle primarie, pur di bloccare la candidatura dell’ex sindaco partenopeo.

La paura è talmente forte di avere un candidato, possibile vincitore, non allineato al cerchio magico renziano che si pensa addirittura di cambiare le regole in corso. Come dire, io partito sono scarso e tu candidato sei forte, e allora, poiché io partito non posso perdere non ti faccio neppure giocare, perché potresti vincere e crearmi difficoltà. Cioè gli improvvidi Guerini e Serracchiani che immaginano di bloccare la candidatura di Bassolino con giochetti da quattro soldi ci stanno dicendo che il PD è guidato da persone di scarso peso politico, non all’altezza, improvvisate e non in grado di competere sul piano politico organizzativo, iniziando da Renzi.

Questi dopo le dichiarazioni dei due vicesegretari, infatti, non ha detto una sola parola per correggerli. Sanno che Bassolino presentandosi alle primarie straccerà tutti gli altri candidati del Pd dei “rottamatori”, un partito dai comportamenti farisaici; ignobile, incapace, inconcludente, un partito non partito. La democrazia in Italia, dell’epoca renziana, è in una spaventosa condizione di crisi, non determinata da cause esterne, ma da questo pseudo uomo politico, che in breve tempo, col sostegno soprattutto di Giorgio Napolitano si è ritrovato ad essere segretario del PD e presidente del consiglio, circondato da tanti puffettini eterodiretti, che agiscono a comando e non con pensiero proprio.

La vicenda Bassolino è indicativa della mancanza di comportamenti leali e rispettosi della democrazia all’interno del Partito democratico, che di sicuro potrà verificarsi anche nel Parlamento, come già capitato, e nel Paese addirittura. L’assunto è: non posso prevalere su di te, perché politicamente mi puoi contrastare, allora cambio le regole per renderti innocuo. Bassolino ci riguarda poco, non ci preclude il sonno notturno la sua storia personale, ma la democrazia e la libertà in Italia sì, eccome. Allora, vigilare!

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