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“Che fate per Halloween?”. Dialoghi dal Mar Cinese Meridionale

«Che fate questo sabato? Noi ci stiamo organizzando per Halloween», il comandante della Uss Lassen ha raccontato al Guardian di conversazioni del genere tra lui e un suo omologo cinese avvenute nelle acque del Mar Cinese Meridionale; e ancora: «Noi abbiamo mangiato pizza e alette di pollo: voi che avete per cena?».

Il Lassen è il cacciatorpediniere che la Marina americana ha incaricato di compiere il pattugliamento delle acque delle isole Spratly, avvenuto a fine ottobre. Le Spratly sono una catena di isolotti contesi dalla Cina e da altri stati della regione, in cui Pechino starebbe portando avanti un’importante operazione di dragaggio in modo da realizzare una base militare. La militarizzazione di questi isolotti permetterebbe alla Cina (e/o ai Paesi contendenti) di portare deterrenza per ottenere il controllo di quelle acque territoriali, che sono tra le rotte commerciali più importanti del mondo e i cui fondali sono ricchi di risorse.

La missione del Lassen

La nave americana il 27 ottobre ha compiuto una missione di pattugliamento entrando nelle acque intorno agli isolotti contesi per un raggio inferiore ai 22 km, distanza che secondo la Cina dovrebbe essere rispettato perché Pechino considera quelle acque di sovranità cinese, mentre invece Washington ha sostenuto che il transito del proprio cacciatorpediniere era legittimo, in quanto avvenuto in acque sottoposte a “libera navigazione”. Per altro l’Amministrazione americana ha fatto sapere che nel corso del tempo ci saranno altre attività come quella condotta dal capitano di fregata Francis.

Pechino aveva reagito alla missione americana sostenendone l’illegalità, definendola una provocazione, e rivendicando la sovranità sulle Spratly: nelle ore dell’avvicinamento del Lassen la marina cinese aveva fatto salpare un proprio cacciatorpediniere, piazzandolo come “ombra” dell’imbarcazione americana. È stato durante i giorni di navigazione “uno fianco all’altro” del cacciatorpediniere americano e cinese che sono avvenute le conversazioni raccontate da Francis al Guardian.

Un normale e cordiali giorno nel Mar Cinese Meridionale

Il giornale inglese ha intervistato il comandante a bordo della portaerei “Uss Theodore Roosevelt”, dove la sua nave ha raggiunto il gruppo di battaglia in occasione della visita del segretario alla Difesa Ash Carter di mercoledì. Francis ha dichiarato di essersi sorpreso dell’eccessivo risalto che i media hanno dato alla vicenda del pattugliamento eseguito dalla sua imbarcazione, visto che secondo l’ufficiale si trattava di una missione ampiamente annunciata e resa pubblica da tempo. Il marinaio americano ha ammesso di aver dovuto tranquillizzare sua madre per telefono, rassicurandola che quella giornata è stata una come tante nel Mar Cinese Meridionale.

L’ufficiale americano ha dichiarato al Guardian che tutto sommato, a parte nelle prime ore di confronto, i toni tra i comandanti delle due imbarcazioni sono stati sempre amichevoli e pacati, i cinesi hanno parlato in inglese e si «sono dimostrati molto cordiali»: nel momento in cui li hanno avvisati della fine dell’attività di copertura e pedinamento disposta da Pechino, hanno detto agli americani: «Hope to see you again».

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