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Perché Mattarella ha graziato due 007 americani

Betnie Medero e Robert Seldon Lady sono stati graziati dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Con un comunicato stampa, il Quirinale ha confermato la firma dei tre decreti di concessione di grazia ai sensi di quanto previsto dall’art. 87 comma 11 della Costituzione. Un terzo provvedimento di grazia con riduzione di pena da 40 a 30 anni è stata concesso all’italiano Massimo Romani, condannato per droga in Thailandia.

IL PROVVEDIMENTO DI GRAZIA

“Nella valutazione delle domande di grazia il Capo dello Stato ha considerato la circostanza che gli Stati Uniti hanno, sin dalla prima elezione del Presidente Obama, interrotto la pratica delle ‘extraordinary renditions’, giudicata dall’Italia e dalla Unione Europea non compatibile con i principi fondamentali di uno Stato di diritto”, si legge nel comunicato.

La grazia concessa ai due 007, che ha tenuto conto del parere favorevole del ministro della Giustizia, ha soltanto una forte carica simbolica. Il gesto non avrà, dunque, nessuna conseguenza pratica nella scarcerazione dei due. Da quanto si legge nel comunicato del Quirinale, “gli ex agenti della Cia dopo i fatti di cui sono accusati non hanno più messo in piede nel nostro paese, e negli Usa sono sempre stati in libertà”.

IL SEQUESTRO DI ABU OMAR

Medero e Seldon Lady, i due agenti americani della Cia, sono stati condannati a tre anni e nove anni, rispettivamente, per avere partecipato al sequestro a Milano nel 2003 dell’imam Abu Omar. La grazie ha modalità diverse per ogni uno: a Medero esclude la pena di tre anni – ancora da scontare – estesa anche alla pena accessoria dell’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Per Seldon Lady, invece, è accordata la grazia parziale di due anni, rispetto alla condanna a nove anni di reclusione

GESTO SIMBOLICO

Umberto Rosso ha spiegato su Repubblica che con questa decisione Mattarella ha voluto “‘riequilibrare’ le pene comminate ai due rispetto agli altri della ‘spedizione’ di viale Jenner. Ma, appunto, né l’uno né l’altra, come del resto nessuno delle 24 spie americane condannate per la ‘extraordinary rendition’ ha mai trascorso un giorno in cella in Italia”. Rosso ha ricordato che due anni fa il presidente Giorgio Napolitano aveva graziato il colonnello Joseph Romano, capo della base di Aviano dove venne condotto Abu Omar prima di finire in Egitto. Anche Pollari e Mancini, del servizio d’intelligence italiano, sono stati prosciolti in Cassazione dopo una prima condanna.

IL CASO DEI MARÒ

C’è anche chi si attende un intervento dagli Stati Uniti per trovare una soluzione e fare tornare in Italia il marò italiano Salvatore Girone, dal 2012 detenuto in India per a morte di due pescatori indiani. Rosso ha ricordato che Mattarella andrà negli Usa a febbraio e spera che il provvedimento di grazia “possa essere da esempio per le autorità indiane e che comunque dovrebbe mettere gli americani dalla nostra parte, nel lungo braccio di ferro internazionale per liberare Girone e Latorre”.

 

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