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Tutti i progetti (politici) di Bonanni

L’importante era alzare una bandiera comune e lo abbiamo fatto. C’è la stessa tensione ideale ad unirci. Adesso si tratta di capire come scaricare a terra questa energia”. Alla fine, la sintesi più chiara di quello che è stato il convegno organizzato ieri a Roma dall’ex segretario della Cisl Raffaele Bonanni e dalla sua associazione Italia Più, è arrivata da un vecchio militante popolare. Un incontro che è servito a riscoprire valori comuni dai quali potrebbe scaturire – ma non è detto che accada – la creazione di un soggetto politico unitario. D’altronde, questi per i centristi sono tempi di grande fermento (qui un’analisi di Formiche.net sulla galassia di centro che guarda a destra).

SULLE ORME DI DON STURZO

Punto di partenza della riflessione l’eredità politica e culturale lasciata in dote da Don Luigi Sturzo, il padre del Partito Popolare Italiano, di cui ieri ricorrevano i 100 anni dalla nomina a vicepresidente dell’ANCI, l’associazione dei comuni. Sono intervenuti – insieme al padrone di casa Bonanni – tra gli altri anche Michel Martone, viceministro del Lavoro nel Governo di Mario Monti e professore della LUISS, l’ex presidente della Corte Costituzionale Cesare Mirabelli e Don Aldo Buonaiuto, sacerdote della Comunità Papa Giovanni XXIII e direttore responsabile del quotidiano In Terris.

L’ATTENZIONE DEGLI EX MARGHERITA

A seguire il confronto tra il pubblico c’erano poi alcuni esponenti di quella che fu la Margherita, per lo più rappresentanti dell’area popolare del Partito Democratico. Tra loro, l’ex ministro della Pubblica Istruzione e deputato Giuseppe Fioroni e l’ex presidente della Provincia di Roma ed europarlamentare Enrico Gasbarra. E, ancora, Lorenzo Dellai, capogruppo alla Camera di Per l’Italia – Centro Democratico (che fa parte della maggioranza di Governo) e Lucio D’Ubaldo, sabato scorso avvistato alla Leopolda romana di Francesco Rutelli (qui i dettagli dell’evento).

PAROLA D’ORDINE PARTECIPAZIONE

La più ricorrente nei discorsi è stata la parola partecipazione cui ha fatto ricorso più volte lo stesso Bonanni. Partecipazione – ha sottolineato l’ex leader della Cisl – nel senso “di impegno dal basso”, da profondere “in qualsiasi ambiente”, “per ridare valore alla democrazia” . “E’ dal disimpegno di ciascuno di noi” ha aggiunto Bonanni “che è derivata la crisi dell’ultimo ventennio”.

I CATTOLICI E LA POLITICA

Quali forme deve assumere l’impegno in politica dei cattolici? Come deve svilupparsi il loro rinnovato protagonismo sociale? Sono queste le domande principali che hanno animato il dibattito. “Questa giornata chiede a persone con le stesse aspirazioni di collaborare per uno sforzo collettivo partendo da principi nei quali ci si riconosce, come ad esempio l’opera di Don Sturzo”, ha spiegato Bonanni: “Dobbiamo ricostruire mattone per mattone, perché è l’impegno nel prepolitico che permette di costruire la buona politica”.

UN NUOVO SOGGETTO POLITICO?

Quella di costituire un nuovo soggetto politico, non è una prospettiva immediata ma neppure un’idea da escludere a priori. Semplicemente, al momento – secondo quanto trapela dalle parole di Bonanni – si tratta di una questione quasi secondaria. L’obiettivo a breve termine è un altro. La priorità è avviare un processo che porti persone con cultura e valori comuni ad attivarsi nella stessa direzione. Secondo l’ex leader della Cisl, i mali della politica italiana sono derivati anche dal fatto che tutto “sia stato costruito in funzione di una perenne campagna elettorale”.

LA VERSIONE DI DELLAI

Un approccio condiviso da Dellai secondo il quale il merito di iniziative del genere consiste nel “riaggiornare la cultura politica popolare” e capire come il contesto attuale “possa riempirsi di nuovo di quelle basi valoriali”. Questa è l’operazione principale da fare, dice Dellai. L’altra – quella che dovrebbe portare alla costituzione di un soggetto politico comune – è solo eventuale e, comunque, inevitabilmente successiva. Prima di muoversi verso quest’obiettivo, bisognerebbe tenere conto “non solo dell’offerta politica ma anche della domanda politica. Altrimenti, il rischio è di fare cose autoreferenziali e nostalgiche”. La conclusione non lascia dubbi sulla collocazione politica di Dellai. “Faccio parte del centrosinistra, all’interno del quale bisogna riorganizzare la presenza popolare. Il leader è Renzi”.

L’INTERESSE “FILOSOFICO” DI FIORONI

Sono qui da semplice spettatore” ha precisato subito Fioroni, uno dei principali rappresentanti dei cattolici del Pd. Spettatore sì ma anche interessato. “La domanda che tutti dobbiamo porci, è come far ritrovare al cittadino la fiducia nella politica. Prima alle elezioni comunali votava quasi il 90% mentre oggi si fatica ad arrivare al 50”. Per questo motivo – ha spiegato Fioroni – “fa bene all’Italia rimettere nella politica i valori” come quelli provenienti dal mondo cattolico. “Si potrebbe dire che questa è filosofia ma non è così. La partecipazione a quest’evento di centinaia di persone dimostra che ripartire da valori e progetti comuni genera identità e appartenenza”. Immediatamente più distaccato l’atteggiamento alla domanda su un eventuale nuovo partito. “Se vogliono costruire un nuovo soggetto politico andando in questa direzione, fanno bene” a sottolineare che lui in ogni caso non sarà della partita. Volontà reale o semplice pretattica?

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