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Marco Sarracino si candida per Napoli

12660357_10208517950810164_2146248379_nMarco Sarracino, classe 1989, ha annunciato la sua candidatura per le primarie del Centro Sinistra a Napoli. Sfiderà Antonio Bassolino, politico conosciutissimo e navigato a cui sembrava non esserci alternativa. Marco Sarracino è il Segretario metropolitano dei Giovani Democratici e il più giovane membro della Direzione Nazionale in quota ReteDem. L’ho intervistato per Formiche. Ecco quello che ci siamo detti.

La prima domanda che ti faccio è molto diretta: perché hai deciso di candidarti? Una tua idea improvvisa o il risultato di una riflessione più ampia?

Ho deciso di scendere in campo perché la mia generazione non ha alcun tipo di rappresentanza in città. Sono tanti, troppi, i ragazzi che ogni giorno abbandonano Napoli in cerca di fortuna in altre città del paese o all’estero, un dato su tutti: un laureato su tre della Federico II va via. Noi dobbiamo porre fine a quest’esodo di massa e dobbiamo farlo dimostrando con i fatti che le cose possono cambiare. In più la mia candidatura è sicuramente il risultato di una scelta collettiva, la sinistra del Partito Democratico e anche molti esponenti del mondo civico hanno da subito appoggiato l’idea. Non posso che esserne orgoglioso, anche se adesso il bacino elettorale si sta allargando, c’è molto malessere nel PD, e sono sempre più gli iscritti e i cittadini che hanno votato Matteo Renzi a volermi sostenere. Non possono che esserne contento.

Quante firme occorrono per la candidatura e a chi ti rivolgerai? In sostanza: chi intendi rappresentare e chi potrà darti sostegno?

Abbiamo raccolto oltre 600 firme in tre giorni. Un risultato straordinario se pensiamo che potevano sottoscrivere la candidatura solo gli iscritti del PD. Molti sono ragazzi, ma ci sono anche tante personalità legate al mondo del sindacato, del lavoro, delle professioni. Il nostro è sicuramente un progetto trasversale che parte da sinistra ma parla a tutta la città.

Napoli non è una città facile. In caso tu riuscissi nell’intento di partecipare alle primarie e magari riuscissi anche a vincerle, la sfida che hai davanti è enorme, pensi di riuscirci? 

Napoli è la città più bella ma al tempo stesso più complicata del mondo. Vive una marea di contraddizioni interne. Credo molto semplicemente che ad una città quasi rassegnata e paralizzata occorrano energie e forze che la mia candidatura rappresenta più di ogni altra. 

Forse è presto per chiedertelo, ma hai già in mente dei temi precisi su cui qualificherai la tua campagna? 

Assolutamente si. Napoli deve essere la città delle opportunità. Occorre sbloccare e scardinare tutti quei meccanismi che l’hanno paralizzata in cinque anni. Abbiamo uno dei patrimoni immobiliari più importanti del paese che è completamente abbandonato. Intere aree della metropoli vivono nel degrado totale, serve ridisegnare e re-immaginare un progetto di città. Il porto, Bagnoli e le periferie sono la grande scommessa su cui vorrei misurarmi, e al tempo stesso sono tre potenzialità che nessuna città in Italia in questo momento possiede. Rendere Napoli una città europea, per me che sono della generazione Erasmus è un obbligo. Abbiamo un tasso di accessibilità ai servizi minimi che è bassissimo. Non serve a nulla avere le stazioni più belle d’Europa se poi quando entri in metro o sali su un autobus non sai mai quando arriverai a destinazione.

Ultima domanda, più generale: Napoli potrebbe essere un laboratorio interessante, come lo è stato anni fa Milano, a quali forze politiche guardi per poter lavorare a livello locale ma anche a livello nazionale? Insomma: ci sarà di nuovo un centro-sinistra?

Napoli è storicamente una città di sinistra. Sto seguendo con molto interesse le primarie di Milano, speriamo di farle così belle anche a Napoli. La mia candidatura parla sicuramente anche ad un mondo che ha abbandonato il PD negli ultimi due anni. Per me non esiste un centrosinistra con NCD e Alfano. Se dovessi vincere non saranno sicuramente nella mia coalizione, al contrario di Sel e le tante forze civiche che gravitano nella sinistra cittadina. Ma forse sono l’unico candidato a pensarla così.

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