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Abdel Qader Al-Najdi, chi è il nuovo leader di Isis in Libia che minaccia l’Italia

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Dopo l’imam somalo arrestato che voleva realizzare un attentato alla stazione Termini di Roma, anche il nuovo leader dello Stato Islamico in Libia, Abdel Qader Al-Najdi, ha invocato la conquista islamica della capitale italiana. La notizia è apparsa sul settimanale jihadista Al-Naba ed è stata ripresa da Bbc Africa. “Preghiamo Dio – si legge nella pubblicazione – di essere fedeli e di essere coloro che conquisteranno Roma… Promettiamo il peggio all’Occidente e agli atei, perché ci sono preparativi per la creazione di una nuova coalizione di crociati finalizzata a condurre una guerra contro lo Stato islamico in Libia, crociata che vede in prima fila Francia, Gran Bretagna e Italia”.

ORIGINE SAUDITA

Le poche informazioni che ci sono in Rete su Al-Najdi riguardano un’intervista rilasciata a Al-Naba. Dal nome di guerra si suppone che il leader jihadista sia di origine saudita, perché Najd è la regione centrale dell’Arabia saudita, dove inizia la capitale Riad. Al-Najdi sostituisce Abul Nabil al-Qahtani, aka Al-Anbari, ucciso in un raid occidentale a Derna il 13 novembre del 2015.

IL VALORE DELLA LIBIA

A differenza di altre interviste e reportage pubblicati dal settimanale jihadista, in quella ad Al-Najdi non ci sono immagini. L’articolo è illustrato soltanto con bandiere nere dello Stato Islamico e immagini di Sirte, la capitale dell’Isis in Libia. Non ci sono riferimenti alla carriera o al ruolo operativo del terrorista, ma soltanto l’incarico ricoperto nell’organizzazione. Al-Najdi sostiene che l’Isis stia muovendo i primi passi in Libia, ma crescerà sempre di più. Il leader terrorista non ha risparmiato critiche al generale Khalifa Haftar e al movimento islamico Alba Libica. Ha detto che il territorio libico è diventato “porto sicuro per i muhajerin”, i combattenti stranieri, che sono duplicati negli ultimi mesi. “La Libia è un dono di Dio, geograficamente importante per la jihad in tutto il Nordafrica, perché può aprire la porta verso Roma e l’Italia”.

LA STRATEGIA AMERICANA

Negli ultimi mesi gli Stati Uniti hanno colpito il vertice di Isis. Secondo il quotidiano The Libya Herald, Abdullah Hamad Al-Ansari, importante leader dell’organizzazione terroristica, è stato ammazzato da un cecchino all’uscita da una moschea nel centro di Sirte. “Nell’ultimo mese abbiamo ucciso dieci leader dell’Isis con attacchi aerei, alcuni di loro collegati agli attentati di Parigi”, ha dichiarato il colonnello americano Steve Warren.

L’ESPERTO DI ARMI CHIMICHE

Forze speciali americane hanno catturato a febbraio, nel nord dell’Iraq, il capo di gruppo dell’Isis che lavorava alla fabbricazione di armi chimiche. Le autorità non hanno diffuso informazioni sull’operazione, ma hanno detto che sarebbe stato interrogato. La stampa irachena sostiene che si tratti di Sleiman Daoud al-Afari, 50 anni, vecchio collaboratore dell’Autorità di industrializzazione militare di Saddam Hussein, nella quale si è specializzato nell’uso e nella produzione di armi chimiche e biologiche. Da poco, Al-Afari è entrato nell’Isis per mettere a servizio dell’organizzazione le sue competenze.

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