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Perché le cause condominiali rischiano il caos

La sottrazione alla magistratura togata, con attribuzione ai giudici di pace, di tutte le cause in materia di condominio creerebbe le condizioni per un aumento esponenziale del contenzioso in sede di impugnazione. E’ quanto si evidenzia dopo l’approvazione, in prima lettura da parte del Senato, del disegno di legge governativo sulla riforma della magistratura onoraria.

Come è stato fatto rilevare da diversi esponenti parlamentari, le controversie in una materia in continua evoluzione come quella condominiale – per di più recentemente riformata – sono particolarmente delicate, poiché interessano diritti fondamentali delle persone e, spesso, questioni economiche di rilevante entità. Sono, inoltre, frequentemente caratterizzate da notevole complessità giuridica, come dimostra il fatto che molte cause, specie negli ultimi anni, hanno dovuto essere risolte dalle Sezioni Unite della Corte di Cassazione.

Peraltro lo stesso testo appena approvato dal Senato, manifesta evidente incoerenza laddove prevede che per le controversie nelle altre materie considerate (tra cui, ad esempio, la materia dei diritti reali) l’attribuzione alla competenza del giudice di pace sia limitata a quelle che non presentino “complessità quanto ad attività istruttoria e decisoria”, mentre per le controversie in materia condominiale – e solo per queste – l’attribuzione della competenza al giudice di pace sarebbe invece (e non si comprende perché mai) assoluta ed integrale.

Confedilizia auspica che la Camera dei deputati – che dovrà esaminare il testo approvato dal Senato – voglia porre rimedio all’errore compiuto, così garantendo che in una materia, come quella condominiale, che riguarda la stragrande maggioranza degli italiani, sia assicurata una tutela giurisdizionale adeguata.

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