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I padri nascosti della Xiconomics

Tutti sanno che la Repubblica Popolare Cinese non è una democrazia, pochi però sanno come si generano e vengono costruite le Policy in Cina. Un buon esempo per capire questi processi può essere proprio la genesi della Xiconomics, la Supply-Side economy alla Cinese, di cui abbiamo già parlato su Formiche.net.

Come in quasi tutte le grandi riforme degli ultimi anni un forte ruolo germinale lo ha avuto lo stretto rapporto esistente tra le istituzioni apicali Cinesi (Presidente, Premier, Consiglio di Stato) ed il sistema Università/Ricerca.

Il sistema Universitario Cinese è molto ramificato, selettivo, ed ha moltissime Università che stanno ormai costantemente nei primi posti nelle classifiche delle migliori Università. Le grandi Università non sono solo a Pechino o Shanghai, anche Università di centri più piccoli (sempre su scala cinese) sono di altissimo livello come ad esempio l’Università dello Zhejiang, ad Hangzhou, o l’Università della Scienza e della Tecnologia che sta nella Provincia di Anhui. Le università Cinesi sono molto aperte agli scambi ed in kmolti casi creano delle vere e proprie sedi all’estero.
Per fare un esempio molto vicino a noi la Università Tongji di Shanghai, ha recentemente aperto una sede a Firenze, l’iniziativa partita e fortemente incoraggiata da Renzi quando era Sindaco è stata conclusa nel 2014 dal Sindaco Nardella ed ora ha una bella sede nella ex Chiesa  e Convento dei Gesuiti a Firenze in grado di ospitare residenzialmente 150 studenti.

In Cina il sistema delle università è affiancato da un serie di accademie, che forniscono titoli di studio di livello superiore, come ad esempio l’Accademia per le Scienze Sociali (CASS) considerato uno dei Think Tank più influenti al mondo nel settore dell’Economia, delle Scienze politiche e di Governo. Poi ci sono numerosissimi Enti di Ricerca che fanno capo ai diversi Ministeri, di qualità variabile, alcuni di alto livello altri decisamente scadenti.

Nel caso della Supply-Side economy Cinese, a posteriori, i primi segnali si possono intravedere  in una importante iniziativa di Detassazione  (abolizione di tutte le tasse agricole in tutte le Province Cinesi, 2006) operata dal Ministro Xie Xuren della State Administration of Taxation. Nel 2007 Xie Xuren divenne Ministro delle Finanze trovò come  direttore del Research Institute for Fiscal Science un brillante Macroeconomista, funzionario del Ministero delle Finanze di nome Jia Kang, uno dei principali temi di ricerca dell’Istituto sotto la sua direzione era per l’appunto le semplificazione del sistema fiscale cinese.

Jia Kang, nel 1988 ottenne un borsa di studio della Fondazione Heinz, presso l’Università di Pittsburgh, un dei più importanti centri di diffusione delle teorie di Reaganomics. Incoraggiato dal Ministro Xie, Jia, nel 2013, lasciò il Ministero delle Finanze per andare a dirigere l’Academy of New Supply-Side Economics. Più o meno contemporaneamente (2012) la Accademia delle Scienze Sociali tenne una serie di seminari alla leadership del Consiglio di Stato (con la partecipazione certa, tra gli altri) del Premier Wen Jiabao, dell’allora Vice Premier Li Keqiang, ora Premier, e dell’allora Segretario Generale del Consiglio di Stato, attualmente Vice Premier, Ma Kai), sula riforma dell’economia cinese. La tesi sostenuta dagli economisti di CASS era essenzialmente che andavano potenziati i consumi interni, l’offerta di servizi, le politiche favorire per l’innovazione tecnologica e che per fare tutto questo fosse necessaria una forte liberalizzazione dell’economia con una riduzione del peso e del potere delle grandi compagnie di stato. Questo tipo di incontri continuò negli anni successivi anche dopo che Li Keqiang prese il posto di Wen Jiabao.

Questo modo di procedere è estremamente “Cinese”, e coinvolge un grande numero di persone, non solo i leader. Una volta avviato si sviluppa con convegni, pubblicazioni dibattiti nelle più diverse sedi, istituzionali ed extra istituzionali.

Questa forma di consultazione a fisarmonica tipica dei processi decisionali cinesi però non si limita ai soli Cinesi. In quel Grande Paese che è la Cina esiste infatti una Amministrazione (una istituzione che è diretta da un Ministro, ma che non è nel Consiglio di Stato) per gli Esperti Stranieri (Foreign Experts Administration) che si occupa di varie cose, dai visti e le green card per gli esperti, ai premi, all’organzzazione di meeting tematici periodici tra gli esperti dei diversi settori ed i leader Cinesi.

Sui temi relativi alla riforma dell’economia Cinese ed al 13° Piano Quinquennale, ci sono stati numerosissimi incontri e seminari, più o meno ristretti, negli ultimi due anni con Personaggi di grande livello internazionale. Forse il più influente è Joseph Stiglitz, Premio Nobel, considerato grande amico della Cina, ascoltato soprattutto per quel che riguarda le tematiche della Società Ineguale.

Un altro personaggio molto apprezzato dal Premier Li è Jeremy Rifkin. Si dice che Li sia un lettore entusiasta del libro di Rifkin “La Terza Rivoluzione industriale”, e che abbia consigliato la sua lettura agli altri membri del Governo ed ai suoi collaboratori.
Ma non sono gli unici, nei mesi scorsi Li ha certamente incontrato Christopher Pissarides, Premio Nobel, della London School of Economics; Martin Wolf, editorialista del Financial Times.

Nell’elenco non può mancare Romano Prodi, uno dei pochi Italiani con rapporti di alto livello in Cina. Non ho notizia di suoi incontri specifici sul Piano Quinquennale o sulla Nuova Supply Side Economy, però ho visto con interesse che nei giorni inaugurazione delle Due Sessioni dell’Assemblea del Popolo, il sito del Consiglio di Stato ha pubblicato con buon risalto l’editoriale di Prodi sulla Cina pubblicato dal Messaggero di un paio di settimane fa.
E così anche la grande novità della Supply Side Economy alla Cinese, in realtà, come sempre in Cina, è stato un piatto che ha richiesto una lunga preparazione, una lunga cottura e tanti cuochi, anche italiani.

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