Sta riempiendo molte pagine la notizia dell’alleanza di ENEL con alcuni operatori telefonici per espandere la banda larga.
L’operazione che sembrerebbe in opposizione alle lente strategie di Telecom nel settore, viene trionfalmente annunciata, ma temo che i conti vadano fatti con molti osti. Prima di tutto è da verificare la compatibilità dell’operazione a livello europeo dove gli aspetti che interessano la concorrenza sono considerati più seriamente che a Roma e non si deve trascurare che la stessa AGCOM dovrà stressare in modo significativo un’operazione che vede un’importante concentrazione con un ruolo indubbiamente pesante del Governo.
Ciò che però viene sottovalutato è la fattibilità. La possibilità di economie per le caratteristiche degli attori non può far dimenticare che un’operazione così ampia, se fatta in tempi brevi, richiede investimenti importanti che ultimamente non si sono visti da parte degli operatori interessati e soprattutto la governance, le priorità e la tempistica non sono per niente scontate. ENEL è un gigante complesso, sicuramente più veloce nel dichiarare che nell’agire e gli operatori telefonici sono molto condizionati dalle esigenze di bilancio e da una indubbia complessità degli aspetti commerciali del settore.
Credo sbaglierebbe chi considerasse già scontato quanto annunciato e ho qualche dubbio anche sulla rapidità di un intervento di cui oggi vediamo solo i propositi e non le inevitabili difficoltà.
