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La matrice liberale della legittima difesa

Uno dei dibattiti più interessanti che che si sta aprendo in Italia è quello sul significato e il valore della legittima difesa. Si tratta di un tema etico e politico fondamentale che riguarda non soltanto ciascuno di noi, ma chiama in causa in significato che assume la tutela della vita umana propria e altrui. In merito ogni soluzione che si propone implica una precisa idea di Stato e dà una connotazione specifica di sistema alle relative idee.

Attualmente la legge in vigore in Italia è l’articolo 75 del codice penale il quale, come si sa per molti tristi avvenimenti di cronaca, è assai restrittivo, garantendo certamente il diritto alla legittima difesa, vincolandolo però troppo al rispetto dell’aggressore, che si vede di fatto tutelato oltremisura rispetto all’aggredito.

Sinteticamente possiamo dire che in Italia è lecito reagire per proteggersi ma solo se questo atto si commisura in modo proporzionato all’entità dell’aggressione, senza minimamente travalicare la concessione di libertà. In definitiva chi molesta una persona o una sua proprietà e chi si difende sono messi sullo stesso piano. Non mancano i paradossi. Mi ricordo che un giorno sono stato aggredito fuori da un locale e un mio amico avvocato mi disse perentorio: buttati per terra! Non reagire! È la cosa  migliore per non avere guai ed essere risarciti!

La politica sembra essersi accorta di questo eccesso e ha avviato una riforma della legittima difesa. Alla Camera è passata la proposta della maggioranza di rinviare in commissione il ddl, su proposta di Area popolare, in modo da approfondire meglio il testo. Il nodo del contendere è relativo al ruolo della magistratura, arbitro nella valutazione della legittimità della difesa perpetrata ai danni dell’aggressore. La Lega è insorta con proteste e cartelli, urlando lo slogan: ”La difesa è sempre legittima”.

Nel merito bisogna essere molto chiari.

Il tema è un classico di uno Stato di diritto, e lo è stato in Occidente in ogni epoca e per ogni sistema politico. Nel mondo classico l’auto difesa era contemplata in modo enorme, tanto che nel Medioevo, grazie agli innesti barbarici, vigeva perfino la legge Salica che autorizzava per legge la vendetta privata, purché fosse giustificata da un danno congruo. Un eccesso ovviamente. Potremmo parlare di una difesa sempre legittima e legale. Con la nascita dello Stato moderno e il conseguente assolutismo,  l’individuo è stato spogliato di ogni diritto individuale. Thomas Hobbes, ad esempio, nel suo Leviatano non riconosce diritti al singolo cittadino tranne appunto la legittima difesa, espressione di un insopprimibile libertà all’auto conservazione della vita.

Nel mondo statunitense, all’opposto, essendo patria della libertà, la legittima difesa è considerata una prerogativa sostanziale ed originaria. Violare la proprietà, oltre che la singola persona, implica la liceità di difendersi senza troppi cavilli, ma sempre nel limite del diritto.

In Europa la questione è molto controversa: paese che vai legittima difesa che trovi. Il nostro codice è in effetti molto, troppo restrittivo. Si riconosce, in buona sostanza, che è lo Stato a dover garantire la sicurezza del cittadino e non la reazione individuale, la quale, come si diceva, è giustificata ma molto limitata. D’altronde, in Italia anche l’uso privato di armi è estremamente contenuto e controllato, anche se concesso ovviamente, perché si ritiene che la forza legittima sia solo quella che gli organi di pubblica sicurezza esprimono, ma concretamente in modo troppo coercitivo e con troppi condizionamenti.

Veniamo al dunque. Attualmente le condizioni di sicurezza sono diminuite in modo impressionante: immigrazione e pochi finanziamenti a polizia e carabinieri lasciano spesso il cittadino inerme e indifeso nelle sue città. Inoltre se egli prova a difendersi da solo passa un guaio.

Tutto ciò è  assurdo e in contrasto con la cultura umana, democratica e popolare. Non si tratta, infatti, di tornare al Far West, ma di comprendere il significato della libertà personale e del diritto a tutelare l’incolumità di se stessi, dei propri cari e dei propri beni. Se lo fa lo Stato, meglio; altrimenti si è costretti a farlo da sé per diritto di natura.

Che corrisponda a una visione liberale e popolare quanto detto può essere dimostrato rifacendosi a Luigi Sturzo. Nel 1923 il padre del popolarismo italiano fu accusato dai fascisti di soffrire di eccesso di libertà. Secondo Mussolini aveva una visione che concedeva troppo all’arbitrio insurrezionale. Un po’ come fa la nostra legislazione sulla legittima difesa, gli squadristi lo accusavano di essere troppo preoccupato della libertà degli aggressori che di quella dei cittadini. Sturzo ribatté all’accusa con parole inequivocabili che forse gli costatarono l’esilio: ”Noi vogliamo la libertà, ma neghiamo la licenza, che si traduce in disordine, anarchia, violenza. La libertà è diritto di difendersi sempre, è ordine e legalità, è disciplina”.

Cerchiamo di non essere buonisti, dunque. La minaccia del prossimo verso di noi esiste, e c’è sempre. Non è ammissibile mettere sullo stesso piano chi usa la libertà come abuso per nuocere, e chi invece la usa per proteggersi. Il male c’è malgrado l’uomo sia sempre buono. Tommaso d’Aquino diceva che ”il bene umano è universale, ma il male esiste ed è causato dall’uomo”, dall’eccesso di libertà, dalla coscienza diffusa dell’impunità, reale o presunta che sia.

In questo senso è chiaro che la ”difesa è sempre legittima”, perché la libertà consiste, prima di tutto, nella tutela della vita delle persone perbene contro chi perpetra loro il male.

Oltretutto vi è un motivo pedagogico nell’accrescere la legittima difesa. In un mondo globale non si può dare l’impressione di essere troppo garantisti su chi per cultura è abituato alla violenza. Sturzo direbbe: difendiamo legittimamente la nostra libertà da ogni licenza di uccidere e diamo alle forze dell’ordine la possibilità di svolgere severamente il loro dovere, non sentendosi equiparati nelle garanzie ai criminali contro cui sono pagati per agire. Questo, alla fine, significa essere veramente liberali e non qualunquisti o mammole mielose.

 

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