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Consob, Ttip, Ice, ddl Concorrenza, nomine. Tutto l’attivismo del ministro Carlo Calenda

CARLO CALENDA

Chiaro, netto, franco, senza troppe diplomazie artefatte. Sono alcune delle caratteristiche riconosciute al nuovo ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, che ha sostituito Federica Guidi. Caratteristiche nell’esternazione del pensiero che si rintracciano anche nelle parole oggi pronunciate – e per nulla tenere – nei confronti dell’operato della Consob. Ma non solo. Anche sul Ttip, sul ddl Concorrenza e sull’Ilva le idee di Calenda non prevedono ghirigori e perifrasi. Nel frattempo, oltre ai dossier citati, proseguono nomine e riassetti interni al dicastero oltre che nelle società collegate o sorvegliate. Ecco tutti gli aggiornamenti dell’attivismo di Calenda a partire dalla Consob presieduta da Giuseppe Vegas.

LA CONSOB SECONDO CALENDA

La Consob ha fatto “errori gravi” nel vigilare sull’emissione di obbligazioni a più alto rischio. A dirlo è stato il ministro dello Sviluppo Carlo Calenda, intervenuto a Radio 24, senza esplicitare però se il presidente dell’organo di controllo del mercato Giuseppe Vegas debba o meno dimettersi, mentre il viceministro dell’Economia, Enrico Zanetti, ha chiesto esplicitamente a Vegas di farsi da parte. Domenica 5 giugno la conduttrice di Report, Milena Gabanelli, ha mostrato una lettera in cui il presidente della Consob avrebbe chiesto di eliminare gli scenari probabilistici nei prospetti di obbligazioni bancarie. Gabanelli ha chiuso la trasmissione chiedendo le dimissioni di Vegas. Alla giornalista Vegas ha replicato che Consob non ha mai abrogato l’obbligo di inserire gli scenari probabilistici nei prospetti delle obbligazioni bancarie perché quest’obbligo non è mai stato introdotto, né a livello nazionale né a livello europeo (qui tutta la ricostruzione completa di Formiche.net). Oggi la presa di posizione di Calenda: “Non credo — ha detto — che stia al governo commentare, però errori gravi sono stati fatti, Report ha ragione”. In ambienti finanziari milanesi si vocifera che l’esecutivo stia già pensando al futuro: tra i candidati per la successione di Vegas ci sarebbe il magistrato Edmondo Bruti Liberati.

AVANTI TUTTA VERSO IL TTIP

Concetti chiari pure nel caso dell’accordo Usa-Europa sul commercio, difeso e sostenuto da tempo da Calenda con numeri e ragionamenti rispetto a giudizi e pregiudizi di associazioni di consumatori e sbuffi politico-parlamentari in particolare di Lega e Movimento 5 Stelle. Le parole di Calenda appena nominato ministro hanno confermato l’impostazione precedente: il progetto di un accordo transatlantico sugli standard commerciali tra Europa e Usa, Ttip, è l’asse portante su cui rilanciare la politica commerciale dell’Unione, oggi paralizzata, ha detto nel suo intervento alla prima assemblea della Confindustria presieduta da Vincenzo Boccia. “La politica commerciale dell’Unione è oggi paralizzata dalla incapacità degli stati membri di fronteggiare l’inquietudine dei propri cittadini”, ha aggiunto: “Solo attraverso la costruzione di una alleanza economica tra paesi che accettano le stesse regole e standard elevati, potremo finalmente riprendere il timone della globalizzazione. Di questo progetto l’accordo transatlantico, il Ttip, è l’asse portante. Non possiamo perdere questa occasione”.

NESSUN ARRETRAMENTO SUL DDL CONCORRENZA

Avanti tutta anche sul ddl Concorrenza ora in dirittura d’arrivo nella discussione parlamentare: “Dobbiamo andare veloci e chiudere non al ribasso il provvedimento”, così si è infatti espresso il nuovo ministro  sull’iter che dovrà seguire il disegno di legge sulla concorrenza d’ora in avanti. Ancora da definire, secondo rumors parlamentari, alcuni dettagli delle norme sul mercato elettrico.

IL PROGETTO DI CALENDA E DEL GOVERNO SU ILVA

Posticipare il più possibile il passaggio di mano, in modo da far crescere il prezzo. È questo il progetto del governo Renzi sulla vendita dell’Ilva: Palazzo Chigi ha infatti scritto il decreto in modo tale che spetterà al Consiglio dei Ministri dire l’ultima parola sulla scelta del siderurgico, come ha scritto il quotidiano Repubblica. Il primo motivo è politico, “vogliamo prenderci l’onere e l’onore della scelta, la questione Ilva evidentemente non è soltanto tecnica”. Il secondo è economico: per la prima volta la trimestrale del 2016 ha dato importanti segni di ripresa, “e ci sono tutti gli elementi per chiudere bene anche la seconda”. Questo significa che, per la prima volta, in questi sei mesi l’Ilva dimostrerebbe di essere un’azienda in ripresa e quindi assolutamente più appetibile per i compratori.

L’ATTIVISMO DEL MINISTRO SULLE NOMINE

Appena nominato al vertice del ministero di via Molise, Calenda ha coperto alcune caselle vacanti come quella al vertice dell’Ice, la società per il commercio estero. Il 31 maggio il consiglio dei ministri ha nominato i nuovi componenti del consiglio di amministrazione: Giuseppe Mazzarella, Niccolò Ricci, Michele Scannavini, Luigi Pio Scordamaglia. Licia Mattioli, nominata nel 2014, rimane in carica fino al 2018. Calenda ha voluto alla presidenza Scannavini, manager che in passato ha lavorato con Calenda nella Ferrari di Montezemolo e ha collaborato – come scrive oggi il dorso Affari &Finanza del quotidiano Repubblica – nella fondazione montezemoliana Italia Futura dove Calenda era direttore generale. Laureato in Economia alla Bocconi nel 1984, Scannavini ha svolto la prima fase della sua carriera in ambito marketing e commerciale in aziende come Procter&Gamble, Galbani e Ferrari. In quest’ultima ha ricoperto il ruolo di direttore marketing e commerciale dal 1992 al 1998. Nel 1999 è passato in Fila (abbigliamento sportivo) come amministratore delegato. Nel 2002 ha lasciato l’Italia entrando a far parte del management di Coty, leader nel settore dei profumi e cosmetica, con sede a Parigi e New York. Scannavini ha quindi ricoperto il ruolo di presidente di CotyPrestige, la divisione lusso del gruppo, e successivamente, nel 2012, è stato nominato Ceo di Coty Group. Nel 2013 ha guidato Coty alla quotazione al NYSE. Dal 2015 membro del Cda di Tod’s group.

Quindi, contrariamente alle indiscrezioni, alla presidenza dell’Ice non è andato l’economista Marco Simoni, che ora secondo alcuni rumors viene accreditato per la presidenza della Sace. Mentre il Sole 24 Ore scrive che favorito per la presidenza sarebbe un altro economista, Beniamino Quintieri, al posto di Giovanni Castellaneta. Cambierà di sicuro anche l’ad: al posto di Alessandro Castellano è dato in corsa Alessandro Decio di Ing Italia.

GLI ALTRI NOMI DEL NUOVO ORGANIGRAMMA

Il nuovo capo della segreteria tecnica di Calenda è Andrea Napoletano che era già di fatto una sorta di capo consigliere economico del viceministro Calenda. Napoletano, dopo una esperienza come dirigente nella società di consulenza strategica Value Partners, è stato consulente della società del Mise per l’export Simest e capo dell’ufficio di coordinamento dell’attrazione di investimenti all’interno della direzione generale dell’Ice. Napoletano al Mise subentrerà a Carlo Stagnaro, che con Calenda sarà il capo della segreteria, incarico ricoperto nella gestione Guidi da Elisabetta Franzaroli. L’economista Stagnaro, per anni capo degli studi al pensatoio liberista Istituto Bruno Leoni diretto da Alberto Mingardi oltre che saggista ed editorialista del quotidiano Il Foglio, svolgerà di fatto le stesse funzioni di cui si è occupato finora. Stagnaro ha seguito finora tra l’altro l’impostazione del ddl Concorrenza che ora è all’esame del Senato.

Ancora da definire le due caselle strategiche nell’organigramma del ministero dello Sviluppo economico dopo le mancate conferme in posti chiave. In primis quelli di capo dell’ufficio legislativo (ruolo svolto dal consigliere di Stato, Giulio Veltri, con il ministro Guidi) e del consigliere diplomatico al posto di Mario Cospito. Mentre pochi giorni fa è stato nominato al posto di Vito Cozzoli che aveva lasciato l’incarico il nuovo capo di gabinetto: Giovanni Orsini, attuale vicesegretario generale del Senato.

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