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Aeroporti, ferrovie e porti. Ecco la mappa di Camanzi (Autorità trasporti)

Numeri, dettagli, tendenze e scenari. Sono gli aspetti contenuti nella relazione dell’Autorità di garanzia dei trasporti presieduta da Andrea Camanzi che ieri pomeriggio ha presentato la relazione annuale. Vediamo i principali dettagli.

A MILANO IL PRIMATO DELLE MERCI

Dal rapporto emerge subito un dato, quello degli aeroporti dove transita il maggiore numero di merci. Prima in classifica è Milano, intesa come somma di Malpensa e Milano, con una quota del 55%, in aumento rispetto all 52,8% del 2014. Una quota, spiega il rapporto, aumentata a scapito di Bergamo (13,7% nel 2014, 12,9 nel 2015), Venezia (5,4%) degli aeroporti minori per traffico merci e, in misura minore, di Roma Fiumicino (dal 16,8% del 2014 al 16,5% del 2015).

OLBIA, DOVE NON SI RITARDA (QUASI) MAI

C’è però un’altra classifica stilata dall’Autorità di Camanzi, non certo meno importante della prima, almeno per chi viaggia spesso. Quella dei ritardi negli scali. Come emerge dal rapporto redatto dal Garante per numero di ritardi in rapporto al numero di voli in partenza, lo scalo che ha registrato nel 2014 il risultato migliore è quello di Olbia, che presenta anche un miglioramento rispetto al 2013. Di contro, Ancona peggiora il dato 2013 e si conferma lo scalo dove la problematica è più pronunciata. In relazione ai bagagli disguidati complessivi, definiti come numero di bagagli che non vengono imbarcati sul volo di destinazione ogni 1.000 bagagli transitati, sembra emergere la correlazione con il volume di passeggeri gestiti dallo scalo. I peggiori aeroporti per bagagli disguidati risultano, infatti, quelli interessati da elevati volumi di traffico passeggeri: Fiumicino, Malpensa, Linate. Unica eccezione è lo scalo di Bari che, nonostante volumi di traffico relativamente ridotti, compare come terzo in classifica per bagagli disguidati.

PORTI, VINCE (SEMPRE) TRIESTE

Per quanto riguarda il capitolo porti, confrontando il traffico merci del 2014 con il 2013, la classifica dei porti italiani mostra qualche variazione rispetto al 2013. Nelle prime tre posizioni si confermano Trieste, Augusta e Cagliari, nonostante la significativa riduzione dei traffici di quest’ultima (-9,7%). Messina, che nel 2013 era in quarta posizione, scende alla quinta nel 2014 a causa di una contrazione del traffico del 5,3%. Il 2014 presenta, quindi, una quarta posizione occupata dallo scalo di Genova, nonostante la stabilità dei volumi di rinfuse liquide trasportate (+0,5%). Altre importanti variazioni si registrano per Ancona (+45,6%), Venezia (-30,6%) e Gaeta (-27%).

ECCO QUANTO VALE IL TRASPORTO IN ITALIA

Fin qui i suggerimenti delle Autorità per il miglioramento dei trasporti locali. Ma quanto vale in Italia l’intero settore, incluso il Tpl? Ebbene, secondo le cifre contenute nel rapporto, aria, terra, mare e fiumi hanno prodotto nel 2014 un valore aggiunto di 45 miliardi con un peso del 3% del Pil, un dato in debolissima ripresa (+0,05%) rispetto al 2013 (44 miliardi), che non recupera la contrazione degli anni precedenti. In particolare, il settore passeggeri registra un dato in crescita per il secondo anno consecutivo, dopo la forte contrazione del 2012 e in controtendenza rispetto all’andamento del Pil e dell’analogo indicatore relativo al trasporto merci. Per contro, l’andamento del comparto merci non mostra ancora segni di ripresa.

ITALO CRESCE (E RISPARMIA SUI PEDAGGI)

Dal rapporto dell’Autorità guidata da Camanzi, emerge poi il buon ritmo preso da Ntv, la società privata di trasporti Alta Velocità, principale competitor di Fs, dopo gli inizi difficili. Nel 2014 i treni Italo hanno infatti trasportato più di 6,5 milioni di passeggeri, con un aumento del 5,7% rispetto al 2013. Senza considerare che per il 2015 è previsto un aumento di circa il 39,5% (raggiungendo valori intorno ai 9 milioni di passeggeri), probabilmente dovuto in gran parte all’effetto Expo. Ntv deve poi scontare la fase di start-up dei primi anni, avendo iniziato il servizio circa a metà 2012  E Trenitalia? la controllata di Fs presenta una certa stabilità nei ricavi (1,4% sul 2013) e una tendenza al contenimento dei costi, che negli ultimi due anni sono stati costanti. Novità sono arrivate anche sul fronte dei pedaggi. Per il 2015, “da informazioni reperite a mezzo stampa, i ricavi si dovrebbero attestare sui 308 milioni, assicurando ad Ntv per la prima volta una gestione in utile. Entrambe le imprese hanno potuto comunque beneficiare della riduzione del pedaggio Av per Trenitalia si stima un importo pari a circa 33 milioni di euro, mentre per Ntv la riduzione stimata è pari a circa 10 milioni di euro”, spiega il Garante.

IL PUNTO SUL TPL

Capitolo Tpl, vero tallone d’Achille del trasporto italiano. L’Antitrust ha da poco denunciato la scarsa concorrenza nel Tpl, causa di servizi sempre più scadenti. Ebbene, nel suo rapporto il Garante ha evidenziato come “numerose Regioni” stiano facendo loro alcuni dettami dell’Authority guidata da Camanzi, vale a dire l’affidamento del servizio di Tpl mediante gara. Tra queste, si legge nel rapporto, Toscana, Basilicata, Marche, Piemonte, Val d’Aosta, Calabria e Sardegna. L’Autorità ha inoltre annunciato di aver avviato una serie di consultazioni con le amministrazioni al fine di valutare il modo più efficiente di fornire il servizio, evitando, come accade, “l’erogazione di servizi poco remunerativi” per gli enti. “Il documento dell’Antitrust sul Tpl è un buon lavoro ed è complementare agli atti di regolazione che l’Autorità dei trasporti ha emanato per la disciplina del settore: l’Antitrust valuta in particolare gli aspetti relativi alla concorrenza, ma il lavoro di entrambe le Authority è finalizzato ad una maggiore efficienza del sistema e quindi vi è una sinergia che va valutata positivamente”, ha sottolineato Camanzi in occasione della relazione annuale.

UN CONFRONTO INTERNAZIONALE

In ultima istanza gli esperti dell’Autorità hanno confrontato i costi del trasporto locale in alcune metropoli europee. In Ue il costo medio annuo per il Tpl si aggira intorno ai 368 euro per abitante, con punte di 700 euro a Parigi, Londra e Stoccolma. Quanto all’Italia, l’esborso medio per abitante per un anno di trasporto locale è di 153 euro.

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