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Ecco il manuale con cui aggredire la spesa pubblica

I vari Giarda, il primo teorico della spending review, Cottarelli e Gutgeld, non hanno portato i risultati promessi. La spesa pubblica italiana continua a viaggiare su livelli altissimi, ben oltre gli 800 miliardi di euro, 828 per la precisione secondo le ultime indicazioni del Def, Istat e Tesoro. Se la politica dunque finora sembra aver fallito, meglio provare ad agire dal lato della Pubblica amministrazione, illuminando i dirigenti di Stato su come e dove tagliare.

UN MANUALE DELLA BUONA SPESA

Un po’ questa l’idea all’origine del saggio “La buona spesa, dalle opere pubbliche alla spending review. Guida operativa”, scritto da Stefano Maiolo e Giuseppe Pennisi, quest’ultimo ex dirigente della Banca Mondiale e profondo conoscitore delle dinamiche legate alla spesa, presentato due giorni fa a Roma. Per ammissione degli stessi Pennisi e Maiolo, una sorta di “manuale” per tutti quei dirigenti, centrali o locali che siano, cui spettano le decisioni operative in materia di spesa. Il libro vuole essere nella sostanza un vademecum con tutti quei consigli e tecniche utili a individuare la spesa e valutare correttamente l’utilità o meno delle opere pubbliche.

BASTA COI COMMISSARI STRAORDINARI

Se dunque la strada per il taglio della spesa passa per l’alto dirigente pubblico, per l’economista Pennisi viene meno il ruolo del commissario straordinario, figura onnipresente negli ultimi governi. E infatti l’autore ha più volte sottolineato nel corso della presentazione l’esigenza di dire “basta ai commissari straordinari. La spesa deve tornare nella sua casa”. Meglio, ha aggiunto Pennisi, guardare “alla legge di bilancio che verrà approvata a settembre e che introduce per la prima volta in modo permanente la spending review”.

LE “COLPE” DELLA PA

Sui perché dei fallimenti fin qui inanellati dai commissari in materia di revisione della spesa, ha un’idea tutta sua il presidente del Censis, Giuseppe De Rita, anch’esso intervenuto all’iniziativa. Secondo De Rita, premesso “che la revisione della spesa è un lavoro difficilissimo, ho l’impressione che fino ad oggi le amministrazioni non abbiano sentito come loro la necessità di una corretta valutazione della spesa. In questo senso occorre fare un lavoro di cultura, dove al dirigente responsabile della spesa, si fornisce uno strumento utile alla sua corretta gestione. Ed è esattamente quello che si vuole fare con questo libro”.

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