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Strage di Monaco, tutti gli interrogativi sull’arma Glock 17 utilizzata da Ali Sonboly

Una Glock 17 e 300 proiettili nello zaino. Così il 18enne Ali Sonboly ha sconvolto Monaco, uccidendo nel centro commerciale Olympia 9 persone (tra cui tre kosovari, tre turchi e un greco) e ferendone 27, di cui 10 gravi. Nessun legame con Isis, né con l’estrema destra tedesca, nessun commando alle sue spalle. Il killer ha agito da solo, spinto probabilmente da crisi depressiva – di cui soffriva dal 2012 – e da un passato di soprusi a scuola. (Qui il profilo e la storia di Ali Sonboly).

L’OSSESSIONE PER LE STRAGI E LE SPARATORIE DI MASSA

Nel corso della perquisizione effettuata nella sua abitazione, gli inquirenti hanno trovato diverso materiale che testimonia l’interesse ossessivo per le stragi e le sparatorie di massa commesse da giovani e studenti. Tra i libri rinvenuti anche uno dal titolo “La furia nella testa: Perché gli studenti uccidono”. Ma non c’è ancora alcuna prova certa sulla premeditazione della strage.

DOVE HA PRESO LA PISTOLA?

In un quadro che con il passare delle ore sembrerebbe più chiaro rispetto a venerdì sera, restano molte domande ancora senza risposta. Una su tutte: in che modo Ali Sonboly è entrato in possesso della Glock 17 semiautomatica, 9 millimetri, e di tutte quelle munizioni? Il 18enne tedesco-iraniano, infatti, non aveva il porto d’armi e per di più era in cura per problemi psichiatrici.

È proprio questo il vero grattacapo degli inquirenti. Per il capo della polizia di Monaco, Hubertus Andrae «il killer ha usato una pistola semiautomatica Glock 17» nella sparatoria al centro commerciale di Monaco, «che probabilmente aveva ottenuto in modo illegale».

LE CARATTERISTICHE DELL’ARMA

La Glock 17 è una delle pistole più apprezzate dagli appassionati di tiro dinamico nonché dagli uomini delle Forze Armate e Forze dell’Ordine di tutto il mondo, ed è famosa soprattutto dal cinema perché utilizzata in molti film d’azione. Venne realizzata nel 1983 per sostituire la Walther P38 in dotazione all’esercito austriaco.

Possiede una caratteristica speciale, quella di avere il fusto costruito con uno speciale polimero che la rende estremamente leggera in rapporto alla potenza di fuoco. È, inoltre, estremamente resistente perché pensata per soddisfare le richieste dell’esercito austriaco, norvegese e svedese. Altra caratteristica della Glock 17 è la totale assenza di leve, sicure o altri comandi esterni, il che la rende più semplice nel funzionamento. Il prezzo sul mercato va dai 614,00 ai 869,00 euro.

PROCURARSI UN’ARMA IN GERMANIA

È presumibile che Ali Sonboly si fosse armato in modo illegale, pagando – non si sa ancora come – la pistola magari anche la metà rispetto al prezzo di listino. Il vero punto è capire come sia possibile che un ragazzo con un profilo simile sia riuscito a ottenere un’arma di quel calibro in una nazione, la Germania, che ha una delle legislazioni più restrittive in Europa, in fatto di armi.

Nel Paese governato da Angela Merkel, infatti, ci sono regole estremamente severe per chi vuole detenere un’arma. Mentre in America la Costituzione lo sancisce come un diritto assoluto, in Germania si tratta di un privilegio concesso solo in presenza di precisi requisiti. Che vanno ben al di là della necessità di difendersi o del volersi sentire sicuri.

LA REGOLAMENTAZIONE DEL MERCATO LEGALE

Il porto d’armi è concesso esclusivamente per la pratica sportiva, la caccia o una licenza speciale da collezionisti. Le armi, inoltre, devono essere conservate in cassaforte. Non solo: dal 2013 la Germania ha introdotto il Nationales Waffenregister (NWR), ovvero il “Registro Nazionale delle Armi da Fuoco”. Si tratta di una delle misure adottate dopo la strage nella scuola Winnenden di Stoccarda nel 2009.Nel Paese ci sono, in totale, 5,5 milioni di armi registrate e 1,5 milioni di proprietari. Su di loro la polizia effettua controlli random per verificare che tutte le regole vengano rispettate. Quando si fa richiesta di licenza bisogna aspettare un anno per ottenerla e i giovani adulti sotto i 25 anni devono sostenere test sulla loro salute psicologica. Si tratta di una prova a cui vengono sottoposti anche tutti i detentori di licenza beccati a guidare in stato di ebrezza o in altri atteggiamenti pericolosi.

IL MERCATO ILLEGALE

Queste misure non sono, però, sufficienti a impedire che anche in Germania si insinui il mercato illegale. I numeri parlano chiaro: il totale delle armi da fuoco presenti nel Paese, secondo quanto riporta il Gatestone Institute è a quota 45 milioni, nove volte il dato ufficiale. Del resto, anche dopo l’introduzione dell’NWR, le statistiche del BKA (Bundeskriminalamt, equivalente tedesco dell’FBI) e di altri organi di polizia nazionali ed esteri avevano mostrato come le armi detenute legalmente non costituiscono, di fatto, un pericolo per la pubblica sicurezza, dato che vengono utilizzate in meno del 10% rispetto a tutti i crimini commessi annualmente in Germania, la maggior parte legati al possesso di armi rubate.

 

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