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Tutte le tribolazioni a 5 stelle di Virginia Raggi

Virginia Raggi

I fascicoli politico-amministrativi da un lato e i rapporti con il MoVimento 5 Stelle dall’altro. E’ una strettoia non certo agevole quella dalla quale sta cercando di tirarsi fuori Virginia Raggi. Il sindaco della capitale si trova sempre di più tra l’incudine e il martello: deve cercare di rasserenare gli animi di una parte non irrilevante della galassia pentastellata e, al contempo, iniziare ad affrontare – e possibilmente a risolvere – le tante questioni che si stanno accumulando sul suo tavolo.

IL POST SUL BLOG DI GRILLO

Un cul-de-sac in piena regola, dal quale Raggi, oggi, ha provato ad uscire con un post pubblicato sul blog di Beppe Grillo. “Abbiamo bisogno di stare insieme, abbiamo bisogno di vedere e fargli vedere quanti quanti siamo e abbiamo bisogno di fargli vedere quanti siamo. Siamo sotto attacco tutti i giorni, stiamo effettivamente iniziando a dare fastidio“, ha scritto in un breve messaggio nel quale ha confermato la sua presenza a Palermo – sabato e domenica prossimi – per Italia 5 Stelle, la festa annuale del movimento.

LA RICERCA DI UN’INTESA

Sarà quella un’occasione importante per cercare di ritrovare un minimo di intesa con i tanti esponenti pentastellati che negli ultimi mesi hanno criticato – anche duramente – alcune delle sue scelte. I vertici del movimento, infatti, saranno tutti presenti: da Grillo a Davide Casaleggio, dai membri del direttorio ai più importanti rappresentanti romani del movimento, tra cui anche la deputata Roberta Lombardi con la quale negli ultimi giorni non sono mancate le scintille.

LE QUESTIONI CALDE

Scontri interni a parte, Raggi è anche alle prese con l’attività politico-amministrativa che continua a riservarle ostacoli e problemi. L’ultimo in ordine di tempo è rappresentato dall’appello-accusa lanciato da un gruppo di 70 dirigenti comunali e pubblicata questa mattina da Repubblica. Nell’articolo la giornalista Giovanna Vitale riporta le preoccupazioni e le sollecitazioni di chi vive ogni giorno la macchina amministrativa del Campidoglio. Scrivono i dirigenti comunali: “A distanza ormai di quasi tre mesi dall’insediamento della nuova amministrazione, il lavoro degli uffici fatica a ripristinare una situazione di normale svolgimento dei propri compiti, spesso frenato dall’assenza di chiare indicazioni. L’orizzonte temporale di cinque anni permetterebbe una puntuale programmazione per la riorganizzazione della struttura amministrativa che, però, non è stata ancora minimamente affrontata né accennata“. Un invito chiaro e inequivocabile a fare presto nel quale non può non cogliersi anche una critica nei confronti dell’inerzia mostrata finora dall’amministrazione capitolina.

IL NODO BILANCIO

Da sciogliere rimane poi un altro nodo fondamentale: la scelta del nuovo assessore al Bilancio dopo le dimissioni di Marcello Minenna e l’incarico lampo ricoperto dall’ex procuratore generale della Corte dei Conti del Lazio Raffaele De Dominicis, chiamato e allontanato nell’arco di pochi giorni. Domani in Assemblea Capitolina si parlerà di assestamento di bilancio e della delibera della discordia con cui sbloccare 18 milioni di euro a favore di Atac: appuntamento nel quale si era pensato di presentare alla città il nuovo assessore, ma a questo punto è possibile che ciò non accada e che a prendere la parola sia la stessa Raggi. Dovrà poi inoltre stabilirsi cosa fare con le altre deleghe inizialmente attribuite a Minenna, non a caso definito dalla stampa super-assessore  visto che si occupava non solo di bilancio, ma anche di partecipate e patrimonio. Difficile che tutte queste competenze siano confermate in capo a una stessa persona: più facile, invece, che partecipate e patrimonio siano affidate a un’altra figura esterna oppure ad altri esponenti della giunta. Non è neppure da escludere che almeno una delle materie rimanga a carico del sindaco.

QUEL NO SULLE OLIMPIADI CHE NON ARRIVA…

Il tema dei temi per Raggi, la quale – nonostante le pressioni della base e l’esplicita posizione assunta da Grillo – continua a tergiversare. C’è chi dice che il suo no sarà ufficializzato questa settimana, ma nel frattempo non si placano i rumors: secondo i quotidiani, il sindaco starebbe utilizzando la querelle Olimpiadi per ottenere totale autonomia dal movimento. Della serie: “Lasciatemi lavorare in pace oppure il no a Roma 2024 potrebbe saltare“. Una mossa che però – considerate le promesse di Raggi in campagna elettorale e l’opinione assolutamente prevalente tra gli attivisti pentastellati – appare a questo punto davvero difficile da pronosticare.

IL DISINCANTO DELLA BASE

Difficoltà che si sommano a difficoltà e che stanno generando tra i simpatizzanti e gli elettori grillini un clima di crescente disincanto, se non addirittura di contestazione. Prova ne sono i tanti articoli che compaiono in rete contro le scelte adottate (oppure omesse) dall’attuale amministrazione comunale. In questo senso è paradigmatico del momento che stanno attraversando i cinquestelle l’atteggiamento tenuto da uno dei blog più famosi della Capitale: si tratta di Roma fa schifo che negli ultimi anni – con le sue continue e circostanziate denunce – ha rappresentato un’autentica spina nel fianco per il Campidoglio e la politica romana in generale. Una realtà che – volontariamente o involontariamente – ha di certo contribuito a creare in città quel brodo di coltura per il successo di Raggi alle scorse amministrative. Ebbene, questo blog si sta sempre più caratterizzando per una critica dura e serrata nei confronti della prima cittadina. Ad esempio, al post pubblicato venerdì scorso – nel quale il sindaco rivendicava quanto fatto finora – Roma fa schifo ha risposto con un suo articolo nel quale ha provato smontare punto per punto le varie argomentazioni utilizzate da Raggi. L’evidente segnale della disillusione che sta tornando a respirarsi nella città eterna.

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