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Roma e le olimpiadi. Ora basta!

Sono mesi e mesi che si discute di questo tema: olimpiadi! Lasciatemelo dire, è estenuante quanto ridicolo. Ci sono temi decisamente più rilevanti, seri e importanti da discutere che non quello delle Olimpiadi a Roma.

Farà leva sulla pancia della popolazione. Sarà una strategia per stuzzicare i tifosi più sfegatati, ma francamente ci sono tantissime ragioni, validissime, per dire No a queste olimpiadi.

Le esperienze, disastrose, di altre grandi città, lo dovrebbero dimostrare. I rifiuti importanti di Amburgo e Berlino, ci dicono che un No è possibile! E la Svezia che si è sfilata per via deglia accordi oscuri che avrebbero dovuto fare, cioè quasi ignoti, anche.

Tutta questa polemica ha francamente stufato. Poi ci si chiede perché la gente si allontana dalla Politica, specie dai partiti tradizionali. Cerchiamo di alzare il livello della discussione? Parliamo dei problemi concreti delle persone? Usciamo da questo loop propagandistico nauseante?

Se la situazione perdura, allora facciano pronunciare la popolazione romana. Interpellino i romani. Potranno concorrere a una decisione che sembra, ingiustamente, essere diventata centrale, più del Pil che scende, degli occupati che calano e della ripresa che si stenta a vedere.

ps: le mie/le nostre ragioni del no alla candidatura di Berlino alle Olimpiadi, e quindi per qualsiasi altra candidatura. Correva l’anno 2014 :

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  1. Modesta utilità per l’economia

La produttività degli investimenti effettuati per un’Olimpiade è generalmente trascurabile e ben inferiore a quella di investimenti che obbediscono a usuali criteri di economicità. Forti effetti di sostituzione degli investimenti e dei consumi e moltiplicatori tendenzialmente bassi riducono già in partenza l’effetto sul PIL. Non dimentichiamo che vincoli del bilancio pubblico spingono alla compensazione della spesa per le Olimpiadi riducendo altre poste che avrebbero socialmente ed economicamente una priorità superiore.

  1. Costo estremamente elevato

Il costo dei giochi londinesi ha superato, sulla base dei dati più aggiornati, i € 13 miliardi di cui più di € 10 miliardi a carico del contribuente, mentre l’IOC ha introitato nello stesso anno ben € 3,3 miliardi di cui solo € 560 milioni dati come contributo all’ente gestore delle Olimpiadi, Locog. L’esperienza passata mostra significativi eccessi di spesa rispetto ai budget iniziali (Londra: +133% secondo la Oxford University). Il processo di licitazione dei giochi favorisce la lievitazione dei costi, a beneficio di paesi che perseguono fini di prestigio (stime: Sochi US$ 50 miliardi, Beijing $ 30 miliardi).

  1. Effetti negativi per il turismo

Come anche a Londra nel 2012, si assiste a una riduzione dell’affluenza dei turisti durante l’Olimpiade a causa della defezione dei visitatori abituali per l’effetto chiamato “crowding-out” che è massimo nel caso di città turisticamente affermate come Berlino e Roma.

  1. Benefici squilibrati per lo sport e molti aspetti negativi per quello di massa

Gli investimenti privilegiano le grandi strutture, sovente sovradimensionate per il loro successivo utilizzo, a scapito di quelle richieste dallo sport di massa.  In tale senso lo sport competitivo è nemico dello sport di massa perché toglie a questo risorse. Ricordiamo che una buona parte degli investimenti viene effettuata in strutture destinate successivamente alla completa distruzione o almeno a un ridimensionamento. Secondo i piani attuali di Berlino ben circa la metà del budget per gli impianti sportivi di € 2 miliardi verrebbe così spesa.

  1. Aspetti negativi dal punto di vista ecologico e sociale

Terreni devono essere sigillati e cementati, sovente in aree critiche. Aumenti di prezzi generalizzati, anche per le abitazioni, sono da segnalare. Viene inoltre limitata la libera concorrenza a favore di sponsor in prossimità dei luoghi dei giochi e viene proibito, ad esempio a negozianti, l’utilizzo qualsivoglia di simboli in qualche modo legati alle Olimpiadi.

  1. Aspetti problematici relativi alla sicurezza

Nel quadro di interventi invasivi furono impiegate a Londra quarantamila forze dell’ordine con un costo totale di circa € 1,5 miliardi, importo pari a tutti gli introiti commerciali del Locog. Si regista infine nel periodo delle Olimpiadi una  parziale limitazione di diritti civili quali quello della libera espressione e riunione, a Londra sulla base di una legge del 2006.

  1. Contrattualistica problematica

La città aggiudicataria dei giochi è obbligata a firmare lo Host-City Contract, fortemente criticato, che regola minuziosamente i suoi pesanti obblighi tra cui l’emissione di una garanzia illimitata di accollo di tutti i costi aggiuntivi rispetto alla previsione. Tale contratto è alla radice del ritiro delle candidature per le Olimpiadi del 2022 di Oslo e, a seguito di un referendum popolare, di Monaco.

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