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Ecco il nuovo piano di Bnl-Bnp Paribas

La Banca nazionale del lavoro, principale controllata italiana del gruppo Bnp Paribas, rivede il proprio modello strategico puntando con decisione sui servizi a maggior valore aggiunto, a partire da corporate e private banking, pur senza trascurare il retail.

LE NOVITA’ DEL PIANO

Le nuove linee di sviluppo 2017-2020 presentate la scorsa settimana prevedono infatti una rifocalizzazione dell’attività alla luce del contesto macroeconomico caraterrizzato da bassissimi tassi di interesse e dell’evoluzione tecnologica del settore. Il piano messo a punto dall’amministratore delegato Andrea Munari si pone l’obiettivo di recuperare redditività, sostenendo i ricavi attraverso la crescita della base clienti e l’adozione di nuovi modelli di servizio.

I NUOVI OBIETTIVI

Nel private Bnl vuole aumentare la base clienti del 9,4 per cento con una crescita del 9,9 per cento degli asset under management, così da posizionarsi al terzo posto tra gli operatori italiani. Questo obiettivo sarà raggiunto attraverso un ampliamento della gamma di offerta con servizi non finanziari e la crescita nei segmenti dei grandi patrimoni e clienti chiave. Sulla finanza d’impresa invece si agirà focalizzando l’azione commerciale su finanza strutturata e operazioni di corporate banking e aumentando gli impieghi sui clienti migliori, il cosiddetto golden corporate.

COSA CAMBIA NEL RETAIL

Anche se l’impegno sui segmenti ad alto valore aggiunto sarà molto incisivo, il retail non verrà messo da parte. Il piano prevede infatti un’evoluzione del modello distributivo della rete, una forte attenzione alle nuove tecnologie e un ampliamento dell’offerta di prodotti e servizi. In particolare, si andrà verso una trasformazione dei modelli di agenzia con l’introduzione di nuovi formati. Non è escluso però che in futuro siano potenziate le sinergie intra-gruppo, sfruttando magari altre controllate italiane della galassia Bnp Paribas. Sul versante del credito deteriorato, l’obiettivo è accentrare la gestione specialistica in un centro di competenze unico per tutta la banca. Allo stesso tempo si lavorerà per assicurare la costruzione di competenze specifiche da sfruttare in caso di diversi sviluppi gestionali.

LE RICADUTE OCCUPAZIONALI

Sono stati annunciate ai sindacati le ricadute occupazionali del nuovo piano. Sono infatti previste 700 uscite, la riduzione del 30 per cento degli incentivi per il personale, la richiesta di 12 giornate di solidarietà e la chiusura di altri 100 sportelli. “Siamo in attesa di verificare come la banca intenderà gestire questi esuberi. Nel frattempo, diciamo chiaramente che non accetteremo mai prepensionamenti obbligatori o peggio licenziamenti. Se così fosse, scenderemo in piazza e bloccheremo il settore”, ha dichiarato ieri Lando Sileoni, segretario generale della Fabi a proposito del nuovo piano industriale della Bnl. Il 18 ottobre intanto ci sarà il primo incontro azienda-sindacati che aprirà ufficialmente la trattativa.

(Pubblicato su Mf, quotidiano diretto da Pierluigi Magnaschi)

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