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Cosa c’è scritto nell’esposto sul gruppo Sole 24 Ore

Di Bruno Guarini e Fernando Pineda

Adeguatezza di poste di bilancio come avviamenti, marchio e crediti commerciali. Modalità di rilevazione dei ricavi relativi alla vendita di banca dati. Abbonamenti a copie digitali. Sono alcune delle richieste di verifica e controllo avanzate dal giornalista e azionista del Sole 24 Ore, Nicola Borzi, contenute in un esposto indirizzato ai vertici del gruppo, al collegio sindacale della società editoriale controllata da Confindustria e alla Consob. Non c’è pace per il gruppo ora capitanato dall’amministratore delegato Gabriele Del Torchio, che negli scorsi giorni ha firmato una relazione semestrale che registra una perdita di 49,8 milioni di euro; una relazione che di fatto è stata interpretata anche in ambienti confindustriali come una critica indiretta alle precedenti gestioni, compresa quella del cda passato presieduto da Benito Benedini (nella foto) e guidato dall’ad Donatella Treu. E che ora vede l’apertura di un fascicolo da parte della Procura di Milano senza indagati. Ma che cosa c’è scritto nell’esposto di Borzi oltre a quello presentato dal presidente di Adusbef, Elio Lannutti?

AVVIAMENTI

“Fonti interne ed esterne – si legge nell’esposto – riferiscono della necessità di verifiche approfondite da parte degli organi di controllo societari, interni ed esterni, e delle Autorità di vigilanza sull’adeguatezza/appropriatezza della rappresentazione contabile, attraverso perizia/stima/valutazione e/o impairment test, del valore delle seguenti poste di bilancio consolidato del Sole 24 Ore: avviamenti, marchio, crediti con particolare riferimento ai crediti commerciali, imposte differite e/o anticipate”.

BANCHE DATI

Borzi fa anche riferimento che, “nella relazione al consiglio di amministrazione”, si legge che “è stata modificata la modalità di rilevazione dei dati relativa alla vendita di banche dati”. Il risultato di questa operazione è che “è stata rideterminata la competenza di ricavi e dei relativi costi dal 2012 fino all’inizio del presente esercizio, con un impatto negativo sul patrimonio netto di 7,5 milioni di euro”. Sulla base di questa relazione degli amministratori, Borzi chiede ai destinatari dell’esposto: “I ricavi da vendita di banche dati sono legati a remunerazioni variabili, incentivi, premi o altri bonus erogati a esponenti aziendali, dirigenti, personale/giornalisti dell’azienda, sia in carica che in uscita o già uscito?”.

COPIE DIGITALI

Inoltre nell’esposto si chiede di fare luce su termini, modalità e finalità “dell’accordo in base al quale Di Source Ltd si occuperebbe della gestione, raccolta, attivazione di abbonamenti a edizioni digitali delle testate del Sole 24 Ore”.

MINUSVALENZA

Infine Borzi rimarca che “l’operazione di acquisizione/gestione/svalutazione e cessione di Gpp/Business Media” (venduta a Tecniche Nuove spa il 30 gennaio 2014) “è costata al nostro gruppo un corrispettivo complessivo di circa 75 milioni di euro “, comprensiva della minusvalenza “di circa 12 milioni di euro” relativa alla cessione.

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