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Donald Trump, Papa Francesco, Matteo Renzi e Sabrina Ferilli

Donald Trump

Per rassegnarsi dell’elezione di Donald Trump basterebbe ricordare il principio fondamentale della filosofia del “vecchio” Hegel: “Tutto ciò che è razionale è reale; e ciò che è reale è razionale”.

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Gli uomini politici sono particolarmente ligi a ciò che è “politicamente corretto” in materia di rapporti di genere. Così quando, durante la campagna elettorale, Donald Trump si è espresso con termini volgari sulle donne, anche i più importanti esponenti repubblicani hanno preso le distanze dal loro candidato alla Casa Bianca. Poi è successo che la maggioranza delle americane bianche ha votato per lui.

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Anche Papa Francesco, in una delle sue conferenze stampa sull’aereo, privò Donald Trump della “patente” di cristiano a causa della sua intenzione di costruire un muro, anziché un ponte, sul confine con il Messico. (“Una persona che pensa solo a costruire muri” e “non a costruire ponti, non è cristiano”).Peccato che tanti cattolici americani abbiano votato, l’8 novembre, per Trump.

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Chi pensa di essere Jean-Claude Juncker? Un conto che mandi a quel paese un ragazzino borioso e maleducato come Matteo Renzi (in fondo, quanto a curriculum, non c’è una grande differenza tra l’aver governato il Lussemburgo ed essere stato sindaco di Firenze). Ma il presidente Usa è un osso un po’ più duro.

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Una volta Sabrina Ferilli, nel pieno del suo splendore carnale promise di spogliarsi nuda se la Roma avesse vinto il campionato. L’evento si realizzò: la “magica” squadra in quell’anno conquistò lo scudetto. Sabina Ferilli mantenne la parola. Si presentò sul palco dei festeggiamenti davanti a centinaia di migliaia di persone, coprendo le sue armoniose forme con i sette veli di Salomè. Madonna ha fatto agli elettori di Hillary Clinton una promessa più succulenta e interessante. Non sappiamo, poi, se la star abbia eseguito le prestazioni a cui si era impegnata. Di certo non sono bastate a garantire ad Hillary la vittoria.

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