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Tutti i passi dei metalmeccanici verso il contratto

Un’intera giornata dedicata alle vicende sindacali. La mattina l’incontro tra associazioni imprenditoriali e sindacati metalmeccanici presso il palazzo di viale dell’Astronomia a Roma. Il pomeriggio, in un grande albergo sulla strada che porta all’aeroporto di Fiumicino, lo svolgimento della nona Conferenza organizzativa della Uil. Procediamo per ordine.

VA AVANTI IL NEGOZIATO DEI METALMECCANICI 

Il cronoprogramma del negoziato per il rinnovo del contratto metalmeccanico resta confermato. Dopo la riunione tecnica di ieri, tenuta in Confindustria, ne seguirà un’altra dello stesso livello il prossimo 10 novembre, mentre l’8 dello stesso mese si incontreranno le parti, in delegazioni ristrette, per un approfondimento di natura politico-sindacale. Ieri mattina si sono affrontati i temi della formazione continua e del diritto allo studio. Nelle riunioni precedenti, invece, erano stati esaminati i temi dei congedi, dei permessi per la conciliazione vita e lavoro,del welfare. La data dell’8 novembre sarà utile per fare il punto sulle possibilità, o meno di giungere ad un’intesa entro il mese in corso.

LA POSIZIONE DI LANDINI, PALOMBELLA, BENTIVOGLI

Davanti al Comitato centrale della Fiom, riunito a Roma il 2 novembre, il segretario generale, Maurizio Landini, ha detto che sarebbe molto contento se si fosse davvero alla vigilia di un accordo. Salvo poi ad aggiungere che “ad oggi le condizioni per chiudere presto e bene con Federmeccanica non ci sono”. Il punto del contendere, nonostante la nuova proposta di Federmeccanica-Assistal, avanzata a fine settembre, rimane quello del salario che verrà affrontato per ultimo. I sindacati vogliono il riconoscimento al 100 per cento dell’inflazione, da corrispondere a tutti i lavoratori, anche a consuntivo, a patto che siano compresi gli arretrati. Federmeccanica e Assistal hanno proposto di rendere marginale la parte retributiva del contratto collettivo nazionale, con una copertura a base minima dell’inflazione mediante un meccanismo a scalare. “Il contratto dei metalmeccanici – continua a ripetere Rocco Palombella, leader della Uilm – va rinnovato bene e senza ulteriori indugi. Il Ccnl in questione può rinnovarsi bene se riusciremo a risolvere di comune accordo il tema della copertura dell’inflazione che a nostro parere dovrà essere integrale”. Anche Marco Bentivogli, leader della Fim, ha visto la prossima settimana come il tempo per fare il punto sull’avanzamento del negoziato: “Ci auguriamo – ha ribadito – che per quella data si apra definitivamente la fase conclusiva”.

LA CONFERENZA DELL’ORGANIZZAZIONE DELLA UIL 

Nella sala Michelangelo del Marriott Park Hotel l’assise organizzativa della Uil, caratterizzata da una ‘Agorà’ col pubblico dei delegati seduto ai lati di un palco quadrato al centro dello spazio congressuale. “Un vero e proprio ring –ha ricordato Carmelo Barbagallo – come quelli che calcavo da giovane quando facevo pugilato e dove mio padre mi insegnava le tecniche per uscire dall’angolo. Insomma, intorno a quello spazio, un “parterre” di circa1.800 persone, tra delegati e invitati, che saranno presenti fino a metà giornata di domani, in attesa delle conclusioni del segretario generale della Uil. Intanto, la scenografia messa in piedi è stata di puro effetto: lo slogan “Lavoro una passione che non passa”; il blu come colore dominante; la colonna sonora di Fiorella Mannoia che cantava “Combattente”; gli orchestrali e quelli del coro dell’Opera di Roma (tutti iscritti alla Uil, ndr) che hanno fatto sentire sentire l’inno d’Italia e quello alla Gioia; la proiezione di quattro “corti” che hanno narrato quattro storie diverse di lavoro e di Uil; Barbagallo che su quel ring ci è salito, invitando Susanna Camusso e Annamaria Furlan a mantenere l’iniziativa unitaria. E sì, perché in quella sala, oltre alle segretarie generali di Cgil e Cisl erano presenti ed hanno preso la parola anche Luca Visentini, segretario generale del sindacato europeo, e Giuliano Poletti, ministro del Lavoro.

BARBAGALLO E IL CONTRATTI DEI DIPENDENTI PUBBLICI

“Dobbiamo essere determinati – ha ribadito Barbagallo – a fare il contratto dei pubblici dipendenti. Se c´è un’apertura, sono per verificarla fino in fondo. Se, invece, ci fosse una chiusura, ci comporteremo di conseguenza. Noi pensiamo che le lotte si debbano fare quando sono necessarie e quando servono a risolvere i problemi. In questo periodo, forse, è opportuna una tregua, fino a quando non ci sarà una tregua anche nelle scosse di terremoto. In un momento così, non sarei entusiasta a fare le lotte, mentre sono determinato a fare il contratto pubblico per poi rilanciare la partita anche nel settore privato, a partire da Federmeccanica. Chiediamo al Governo di intervenire rapidamente: dobbiamo metterlo di fronte alle proprie responsabilità. Noi chiediamo 85 euro di aumento, la stessa cifra che rivendichiamo per il settore privato: il minimo dopo anni di blocco”.

CAMUSSO INSISTE SULLA MOBILITAZIONE

Susanna Camusso ha subito precisato che, “con una disoccupazione al 37 per cento, se c’è qualcuno che dice di risolvere i problemi del Paese, non è così”. Poi, ha raccolto l’invito all’unità sindacale, specificando però che “ogni giorno vanno determinate le cose da fare insieme”. Per la segretaria generale della Cgil occorre “grande rispetto per il momento e per le persone colpite dal terremoto ma questo non derubrica il tema”. Poi, a suo giudizio, bisogna trovare forme e modi, non tutte le stagioni sono uguali. E nemmeno che un’emergenza ne cancella un’altra. Farei attenzione, infatti, a non mettere sempre in contrapposizione tutto. Quindi, la leader della Cgil ha respinto al mittente la proposta Uil di rinviare, a causa del terremoto, la mobilitazione unitaria sul grande capitolo del rinnovo contrattuale, pubblico e privato. “Dobbiamo avere rispetto – ha detto – per una situazione molto difficile che si è creata ed avere grande attenzione per questo, però ciò non vuol dire derubricare il fatto che la discussione sui contratti pubblici dobbiamo farla. Bisogna affrontare l’insieme dei temi nei modi dovuti in una situazione difficile”.

FURLAN E LA RIFORMA DEL FISCO

Anche Annamaria Furlan ha aperto il suo ragionamento sull’unità sindacale indicando il sindacato confederale come l’unico spazio in cui possono ritrovarsi le generazioni diverse. Subito dopo, la leader della Cisl ha valorizzato l’intesa tra governo e sindacati sulla previdenza, “un percorso con risultati notevoli e con un verbale d’intesa che dovrà avere una conseguente prosecuzione”. Così come ha evidenziato il valore delle intese sindacali con Confindustria, facendo riferimento alla detassazione dei contratti di secondo livello e all’accompagnamento dei lavoratori nella gestione dei lavoratori nei processi di crisi. Infine, ha prima proposto a Cgil e Uil la necessità di avanzare insieme una piattaforma comune sulla riforma del fisco e, dopo, si è rivolta al giovane segretario generale del sindacato europeo chiedendogli formalmente d’agire per la “rottamazione del Fiscal compact, un provvedimento che va cambiato per il bene dell’Europa e del Paese”.

VISENTINI E LO SPIRITO DEL CAMBIAMENTO

Luca Visentini, chiamato in causa, non ha deluso le aspettative:ha ringraziato Cgil, Cisl e Uil che hanno fatto tornare grande il sindacato italiano in Europa e ha sottolineato come sia necessario garantire il lavoro come diritto in una rete omogenea di protezione sociale. Il leader della Ces ha assicurato che “la Confederazione sindacale europea è caratterizzata da uno spirito di cambiamento, lo stesso che permea la Uil, attraverso un lavoro costruito negli anni” e che le politiche di austerità vanno sostituite con quelle di sviluppo.

IL SENSO DI MARCIA DI POLETTI

Giuliano Poletti ha esordito porgendo un ramoscello d’ulivo e invitando il sindacato “a costruire, insieme alle altre parti, una grande comunità nazionale, condividendone il futuro”. “Mi auguro – ha detto il ministro del Lavoro – che lo sforzo comune (sulle pensioni, ndr) esca da una situazione per la quale non si riconoscono i dati di fatto. Forse abbiamo sbagliato tutti a tirare i numeri di là e di qua. Ma quando vedo che 500mila persone che non cercavano lavoro oggi lo cercano, che la disoccupazione giovanile è al 37 per cento contro il 43 per cento di prima, non dico che abbiamo risolto il problema, ma significa che andiamo dalla parte giusta. Si può fare meglio e presto? Siamo d’accordo ma non riconoscere questi dati significa non guardare la realtà. Non voglio applausi, non chiedo di dirmi bravo. Bisogna però riconoscere che il senso di marcia è quello giusto”.

BOMBARDIERI E IL SINDACATO TRA LA GENTE

La novità del pomeriggio è stata la relazione a braccio del segretario organizzativo della Uil, Pierpaolo Bombardieri, che, citando anche Robert Kennedy e Martin Luther King, ha ricordato come il sindacato acquisti senso quando “sta in mezzo alla gente”; quando “si apre ai giovani, alla cultura, alla conoscenza”; quando “il senso collettivo che appartiene alla storia della Uil diventa bene comune”; quando è ineludibile “la necessità del dover passare dall’io al noi”. Dal punto di vista organizzativo sono state tre le novità proposte da Bombardieri. La prima riguarda la gestione economica e finanziaria: la Confederazione e tutte le strutture Uil, di categoria e di territorio, dovranno pubblicare il loro bilancio, sui rispettivi siti web, entro tre mesi dalla data di approvazione. Decorso il termine, in mancanza della pubblicazione, si procederà automaticamente al commissariamento amministrativo ad “acta” o alla decadenza dell’incarico del Tesoriere. Seconda novità: “ricucire” il rapporto con le nuove generazioni. A tal proposito, sarà stampata una tessera per i giovani, dal costo del tutto simbolico, per offrire ai ragazzi servizi, informazioni, formazione, contatti e conoscenze sul mondo del lavoro. Infine, più spazio e più “potere” alla base: sarà istituita una consulta dei delegati, un luogo specifico per la valorizzazione della partecipazione, dell’esperienza e dell’azione del singolo servizio degli altri.

LA PASSIONE DI FARE SINDACATO IN UN LIBRO

Ma il pensiero del segretario organizzativo della Uil è emerso con chiarezza anche nella prefazione al libro “Capitale umano-Storia dell’Italia che lavora”, distribuito ai delegati Uil presenti alla Conferenza in questione. “In un momento difficile come quello che stiamo attraversando – scrive Bombardieri – dal punto di vista sia economico che politico e sociale, dopo i tanti attacchi al Sindacato, alla sua missione, al suo ruolo, i nostri lavoratori, i nostri giovani, i pensionati e le nuove popolazioni di immigrati ci indicano nuovamente la via, ci esortano ad andare avanti. E questo messaggio lo si desume da molti scritti. La strada la tracciano loro, ma gli strumenti per percorrerla e per difenderli sono i nostri. Le nostre conoscenze, le nostre capacità, la nostra tenacia, la nostra passione di ‘fare Sindacato’. Questa non dimentichiamola. Perché sarà la chiave di volta per tante storie nuove e difficili che ancora non hanno voce, che ancora non sono state scritte e che la Uil e i suoi rappresentanti dovranno affrontare e promuovere: i giovani cui è reso praticamente impossibile entrare nel mondo del lavoro, i migranti che sulle opportunità di lavoro fondano le loro speranze per un futuro migliore per sé e per le loro famiglie, gli anziani che dopo fatiche e lavoro anch’essi provano a disegnare anni di serenità. I nostri lavoratori, i nostri pensionati, la nostra gente, il nostro prezioso capitale umano di conoscenze e di eccellenze sono la testimonianza viva, solida e concreta che il lavoro è una passione che non passa”.

Per ascoltare come Carmelo Barbagallo vede la Uil dei prossimi anni basterà attendere domani a mezzogiorno. Per capire come andrà a finire il contratto dei metalmeccanici si dovrà aspettare qualche giorno in più. Forse, già da martedì prossimo le cose al riguardo saranno più chiare.

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