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Effetti e conseguenze del terremoto nel Centro Italia. Lo speciale di Formiche.net

Castellluccio si è abbassata di 60 cm, Norcia invece si è rialzata di circa 12 cm, per non parlare degli spostamenti verso est di Montegallo e verso ovest di Norcia. Non solo: la deformazione causata dal terremoto del 30 ottobre ha un’estensione di 1100 km quadrati, secondo le elaborazioni dell’Istituto per il rilevamento elettromagnetico dell’ambiente del Consiglio nazionale delle ricerche (Irea-Cnr), che grazie alle immagini satellitari hanno fatto qualche stima sulle conseguenze della scossa di magnitudo 6,5, ha fatto tremare tutto lo stivale.

LE DEFORMAZIONE ORIZZONTALE

Come già sottolineato da sismologi ed esperti negli scorsi giorni, le faglie attive sono diverse, così come gli spostamenti del terreno, che si muovono sia in orizzontale che in verticale: “Si evidenziano due grossi lobi di deformazione orizzontale – ha spiegato Riccardo Lanari, direttore dell’Istituto per il rilevamento elettromagnetico dell’ambiente del Consiglio nazionale delle ricerche -, uno con uno spostamento verso est baricentrato all’incirca nell’area di Montegallo (con un massimo di circa 40 cm), l’altro con spostamenti verso ovest centrati nell’area di Norcia (con un massimo spostamento di circa 30 cm)”.

LE DEFORMAZIONI VERTICALI

Nell’area di Castelluccio, invece, si registra una “forte subsidenza”, ossia un lento e progressivo sprofondamento del terreno “di almeno 60 cm”, mentre nell’area di Norcia si registra una deformazione verticale in sollevamento di “circa 12 cm”. “Fra l’altro – si legge nella nota del Cnr -, gli effetti relativi all’area di Norcia erano già in parte emersi dall’analisi effettuata utilizzando congiuntamente i primi dati Sentinel-1 e quelli della costellazione italiana COSMO-SkyMed (operante in banda X) e sviluppata dall’Agenzia Spaziale Italiana in cooperazione con il Ministero della Difesa”.

IL CAMPO DI DEFORMAZIONE

“Grazie alle nuove immagini radar acquisite il 1 novembre 2016 – spiega ancora Lanari – dai sensori della costellazione Sentinel-1 del Programma Europeo Copernicus, le elaborazioni effettuate dal CNR-IREA hanno ora rilevato, in tutta la sua estensione (circa 1100 Km quadrati) e complessità, il campo di deformazione originato dal terremoto”. “In particolare – prosegue Lanari -, combinando le mappe di deformazione ottenute dalle immagini Sentinel-1 ascendenti e discendenti (Figura 1A e Figura 1B, rispettivamente) è stato possibile stimare gli spostamenti sia verticali, sia nella direzione est-ovest”.

SPOSTAMENTI SOTTOSTIMATI

Gli spostamenti sopra elencati potrebbero essere sottostimati del 30%, spiega il Cnr, perché le deformazioni avvenute sono di una portata molto grande, il che necessita di elaborazioni più approfondite. I dati saranno corretti nei prossimi giorni grazie alle nuove acquisizioni in particolare quelle del sensore radar a bordo del satellite giapponese ALOS 2. Tali attività sono coordinate dal Dipartimento della Protezione Civile (DPC) e vengono svolte da un team di ricercatori dell’Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IREA di Napoli) e dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), centri di competenza nei settori dell’elaborazione dei dati radar satellitari e della sismologia, con il supporto dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI).

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