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Che cosa hanno deciso i popolari sparsi a Orvieto

Gaetano Quaglariello

Si è svolto a Orvieto, Sabato 10 e Domenica 11 Dicembre, il convegno organizzato dai Popolari Liberali, Idea e Libertà e da ALEF ( Associazione Liberi e Forti) sul tema: e adesso?

Un serio confronto di posizioni tra gli Onn. Giovanardi, Augello, Compagna, Quagliariello con Piso, Roccella e Vaccaro, al termine del quale, il leader dei Popolari liberali, Giovanardi ha annunciato la formale confluenza del movimento dei Popolari liberali nel Partito Idea-Popolo e Libertà fondato assieme a Gaetano Quagliariello.

Al Convegno hanno partecipato anche il Vice presidente Nazionale del Movimento Cristiano Lavoratori, Antonio Di Matteo, il Presidente di Alef – Liberi e Forti Ettore Bonalberti e Simone Pillon del Comitato promotore del Family Day. Idea-Popolo e Libertà e il Comitato promotore del Family Day hanno poi sottoscritto un documento comune nel quale: “dando seguito ad una collaborazione sviluppatasi in occasione del referendum costituzionale, Idea- Popolo e Libertà fa propri i contenuti valoriali del Comitato promotore del Family day e si impegna a trasformarli in azione politica, prima fra tutti l’abrogazione della legge sulle Unioni Civili”. Dal canto loro i promotori del Comitato Difendiamo i nostri figli, nell’ambito di un programma elettorale dello schieramento alternativo alla Sinistra e al Movimento 5 Stelle, “assicurano la continuazione del rapporto di amicizia, attenzione e collaborazione a Idea-Popolo e Libertà e a tutte le esperienze politiche che si impegnano nella difesa della vita, dal concepimento alla morte naturale, nella promozione della famiglia naturale fondata sul matrimonio fra un uomo e una donna, nella difesa del diritto dei bambini ad avere un padre e una madre e a ricevere da loro educazione e cura, e nella lotta all’indottrinamento gender“.

Giovanardi e Quagliariello hanno infine sottolineato come da più di un anno i parlamentari di Idea-Popolo e Libertà erano passati all’opposizione del Governo Renzi, rendendosi protagonisti della campagna per il NO, concludendo con un forte appello alla partecipazione a questo progetto rivolta a tutti i movimenti e le associazioni che si muovono nell’area culturale popolare, liberale e di ispirazione cristiana in alternativa alla sinistra.”

Nel mio intervento, anche a nome degli amici di ALEF, ho sottolineato che:

  • è da valutarsi positivamente tutto ciò che va nella direzione della ricomposizione dell’area popolare, liberale e riformista dell’Italia e in Europa;
  • esattamente un anno fa, a Orvieto il 29 Novembre 2015 Bonalberti, Giovanardi, Mauro e Quagliariello condivisero e sottoscrissero un documento che, tra l’altro, indicava l’impegno:”di dar vita al Coordinamento dei movimenti Popolari, liberali, conservatori e riformisti di tutti i  partiti,  associazioni, gruppi e persone che sono interessati a sviluppare nel Paese la nascita di un soggetto politico laico, democratico, popolare, liberale, riformista, europeista,  trans nazionale, ispirato ai valori dell’umanesimo cristiano, inserito a pieno titolo nel PPE, da far tornare ai principi dei padri fondatori, alternativo al socialismo trasformista renziano, ai populismi estremi e alla sinistra post comunista; un coordinamento paritetico, inclusivo e aperto a tutte le forze che condividendo gli stessi valori intendono parteciparvi; coordinamento da organizzare ed estendere in tutte le realtà territoriali del Paese e nelle sedi istituzionali locali e parlamentari”;
  • allo stato attuale della crisi politica, non sia  più rinviabile dar vita ad un processo costituente e di ricomposizione che, a mio parere, andrebbe avviato con tutti i partiti, movimenti, associazioni, gruppi e  persone che condividendo l’impegno di cui sopra, sono disponibili a chiudere le  precedenti esperienze per dar vita al nuovo soggetto politico.

Basta, dunque, con le divisioni e le frantumazioni su basi personalistiche prive di ogni prospettiva.

Ho fatto presente come nella mia regione, il Veneto, ciò stia avvenendo con la costituita Federazione Popolare Veneta, la quale mette insieme diverse esperienze politiche di area popolare ed ex DC aperta alla collaborazione con altri partiti e movimenti di ispirazione politica compatibile Di qui la proposta di un incontro della Federazione Popolare Veneta con tutti gli amici dell’area popolare italiana da tenersi in tempi brevi, per non perdere l’opportunità che ci deriva dal ritorno a livello elettorale, finalmente, di logiche proporzionalistiche, le quali reclamano il massimo di identità politica e culturale nelle eventuali liste da presentare agli elettori. Da sempre sostenitore di un sistema elettorale proporzionale secondo il modello tedesco, mi auguro che possa essere questa la soluzione che alla fine sarà approvata dal Parlamento italiano. Essa imporrà con il massimo di caratterizzazione identitaria sul piano valoriale e politico culturale, l’offerta di una rinnovata e credibile classe dirigente. Lo sbarramento che la caratterizzerà non darà più spazio a velleitarie rappresentazioni d’antan. Basta quindi con le vecchie etichette e si dia il via al nuovo soggetto politico di ispirazione unitaria popolare.

Premessa unificante per l’unità di tutti i Popolari, liberali e riformisti italiani: la scelta compiuta a sostegno del NO al referendum nella condivisione dei fondamentali costituzionali che regolano la nostra vita democratica. Noi dell’area popolare, com’ è noto, abbiamo dato vita al Comitato nazionale popolare per il NO affidando la presidenza all’On Giuseppe Gargani e nella riunione del consiglio di presidenza di Mercoledì 7 Dicembre scorso, allo stesso On Gargani é stato affidato l’incarico di organizzare con tutti i comitati per il NO di area popolare e liberale costituitisi in Italia, un incontro nazionale per concorrere INSIEME alla costruzione del nuovo soggetto politico.

Essenziale sarà redigere INSIEME una proposta politico programmatica che, come condiviso sempre ad Orvieto l’anno scorso sia in grado di “dare risposte positive e una nuova speranza non solo agli elettori che continuano a partecipare al voto, ma, soprattutto, a coloro che da tempo hanno deciso di disertare le urne sfiduciati dai comportamenti  di una classe dirigente non più credibile e  da una politica che non corrisponde più agli interessi e ai valori dei ceti medi produttivi e delle classi che più stanno subendo le conseguenze di un finanz capitalismo il quale, rovesciando il principio della non sovrapponibilità tra etica, politica ed economia, ha attribuito alla finanza il compito di assegnare i fini e all’economia e alla politico il ruolo subordinato e ancillare, sino a ridurre la democrazia a mero simulacro formale”.

Allo stato degli atti e dopo il fallimento del progetto perseguito dai poteri finanziari internazionali con la prova del referendum affidata al loro portavoce Matteo Renzi, il tema dei rapporti dell’Italia con l’Europa e l’euro non può più essere eluso o rinviato, subendo quotidianamente gli effetti di Trattati che non corrispondono più agli interessi del nostro Paese e a regolamenti nulli, in quanto illegittimi perché conflittuali con gli stessi Trattati liberamente sottoscritti, come il fiscal compact o l’avvenuta sciagurata iscrizione del pareggio di bilancio al rango di norma costituzionale.

Per quanto riguarda la nostra area di ispirazione cattolica e popolare serve organizzare una nuova Camaldoli con l’obiettivo di tentare di tradurre nella “città dell’uomo” gli orientamenti della dottrina sociale della Chiesa (Centesimus Annus, Laborem Exercens, Caritas in veritate, Evangelii Gaudium, Laudato Si) sul piano della nostra responsabilità e autonomia laicale, aperti alla collaborazione con le altre culture compatibili con la nostra visione ispirata ai valori dell’umanesimo cristiano.

Assunto un codice etico e valoriale come elemento unificante del nuovo soggetto politico, sul piano delle scelte programmatiche, si dovrà porre al centro la persona e la famiglia e il ruolo fondamentale dei corpi intermedi, parti essenziali del sistema sociale, economico e politico culturale, ispirato dai principi della sussidiarietà e solidarietà, alternativi a quelli propri del finanz-capitalismo dominante.

Dal Veneto partirà questa forte iniziativa per l’unità dei Popolari italiani, attraverso un invito rivolto a tutte le diverse realtà politiche, culturali e organizzative del Paese di ispirazione cattolica e popolare, premessa essenziale per presentare una nuova formazione politica cristianamente ispirata alle prossime elezioni politiche.

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