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Colombia, perché Papa Francesco ha convocato Santos e Uribe in Vaticano

Continua la mediazione del Vaticano in America latina. Papa Francesco ha incontrato nella Santa Sede il presidente della Colombia e Premio Nobel per la Pace 2016, Juan Manuel Santos, e l’ex presidente Alvaro Uribe. L’incontro è stato fissato per discutere del processo di pace nel Paese sudamericano. L’iniziativa è nata dal Vaticano, per cercare di avvicinare i due esponenti politici: Santos, principale sponsor dei negoziati con i guerriglieri delle Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (Farc) e Uribe, principale oppositore dell’accordo.

L’INIZIATIVA DELLA SANTA SEDE

“L’udienza tra il Papa, Santos e Uribe è stata organizzata dal Vaticano. Il presidente è stato invitato e gli è sembrata una buona idea […] Santos continua ad insistere sulla necessità di un’intesa nazionale per l’attivazione di un accordo di pace con le Farc”, ha spiegato alla stampa un portavoce della Presidenza colombiana.

Il governo colombiano spera che la mediazione del Vaticano possa aiutare lo sviluppo di “un’idea sulla quale insiste l’esecutivo dalla firma dell’accordo al Teatro Colón e la necessità di un’intesa nazionale per la pace, lasciando da parte la polarizzazione”. Il portavoce di Santos ha ringraziato la Chiesa Cattolica per l’opportunità di un “nuovo dialogo […] Nel governo sappiamo che l’implementazione di accordi sarà meglio se tutti sono d’accordo. Il presidente Santos arriverà con la mente aperta e la disponibilità, pensando all’interesse supremo dei colombiani per la pace”.

URIBE, INVITATO ALL’ULTIMO MINUTO

L’ex presidente e senatore Uribe, invece, ha detto in Parlamento che è stato informato all’ultimo minuto di questa iniziativa. E ha insistito che avrebbe fatto tutto il possibile per prendere un aereo per Roma: “Ho ricevuto una telefonata del segretario di Stato vaticano, monsignore Pietro Parolin, per chiedermi se mi avevano invitato ad una riunione con il Santo Padre domani (venerdì). Ho detto: ‘No, monsignore, è la prima comunicazione che apprendo e a quest’ora sarà difficile arrivare […] Se non arrivo a Roma non sarà per cattiveria ma per mancanza di tempo”. Secondo il partito Centro Democrático, Uribe è riuscito a partire e ha chiesto al presidente del Senato, Mauricio Lizcano, l’autorizzazione per assentarsi. Santos è già in Europa perché lo scorso sabato ha ricevuto ad Oslo il Nobel per la Pace.

TRATTATIVE DI PACE

Il 24 novembre, Santos e il leader massimo delle Farc, Rodrigo “Timochenko” Londoño hanno firmato un accordo di pace, riconfermato il 26 settembre a Cartagena de Indias, ma è stato bocciato dai cittadini nel referendum del 2 ottobre (qui l’articolo di Formiche.net).

Santos è stato per anni il braccio destro di Uribe quando era al governo nei primi 10 anni del 2000. È stato il suo ministro della Difesa e ha portato avanti l’operazione di offensiva militare contro i guerriglieri del Paese. Ma i due si sono distanziati poco dopo il secondo mandato di Santos nel 2010. Le differenze sono aumentate quando il governo ha iniziato i negoziati per la pace con le Farc a Cuba nel 2012.

Uribe è completamente in disaccordo con queste trattative. Per l’ex presidente Uribe, l’accordo con le Farc offre “impunità” ai guerriglieri colpevoli di crimini atroci. Perciò si è impegnato attivamente a favore del “no” nel referendum di ottobre. Suo padre Alberto Uribe Sierra è stato ucciso dai guerriglieri nel 1983. Il pilota Bernardo Riberos ha raccontato recentemente terribili dettagli dell’assassinato.

IL TOUR ITALIANO DI SANTOS

Secondo il quotidiano colombiano El Tiempo, nel suo tour per l’Italia Santos incontrerà il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e il nuovo premier, Paolo Gentiloni. Inoltre, interverrà nel Consiglio Italo-Latinoamericano e concluderà il viaggio con la firma di una serie di accordi bilaterali in materia di cooperazione giuridica.

Sabato riceverà un riconoscimento dall’Organizzazione Internazionale per la Pace Francesco di Assisi per il ruolo svolto a favore della riconciliazione nazionale in Colombia.

LE FARC, PARTITO POLITICO DEL POPOLO

Mentre il Vaticano cerca di mediare tra Uribe e Santos per trovare un punto di incontro sull’accordo di pace in Colombia, le Farc hanno avviato il processo di trasformazione da organizzazione guerrigliera a partito politico. Il gruppo ha registrato nel Consiglio Nazionale Elettorale la piattaforma politica con il nome Voces de Paz y Reconciliación e nell’ultima settimana ha espulso cinque membri dissidenti, da quanto si legge sul quotidiano El Pais.

Prima di diventare una formazione politica legale nel 2017, i guerriglieri colombiani cercano di ripulire l’immagine e fortificare le basi strutturali dell’organizzazione. Come prevede l’accordo firmato con il governo, sei membri delle Farc avranno voce – ma non voto, per adesso – in Parlamento fino al 2018. “Siamo impegnati ad assicurare che le Farc godano delle condizioni richieste per arrivare al Parlamento come partito politico”, ha spiegato il portavoce, Imelda Daza.

I sei rappresentanti di Voces de Paz y Reconciliación non sono stati membri armati delle Farc ma di movimenti sociali e politici di sinistra nati all’Università Nazionale della Colombia. Il partito politico delle Farc vuole integrare non solo partiti della sinistra, ma tutti quelli che siano la voce del popolo e della strada.

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