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Ecco il piano statalista dei 5 Stelle per salvare il Monte dei Paschi di Siena

Il Monte dei Paschi di Siena va salvato, non c’è ombra di dubbio. Ma per il Movimento Cinque Stelle c’è un unico modo: la nazionalizzazione immediata dell’istituto. La richiesta dei grillini è arrivata nello stesso giorno in cui il board di Mps ha deciso di giocare fino in fondo la partita del mercato, dandosi tempo fino al 31 dicembre per reperire i 5 miliardi chiesti dalla Bce per ristrutturare il Monte ed evitare il crack. Ma per i pentastellati Alessandro Di Battista, Alessio Villarosa, Daniele Pesco, Carla Martelli e Laura Bottici, riuniti ieri in conferenza stampa alla Camera. non c’è vera alternativa. Lo Stato dovrebbe agire subito. Anzi, avrebbe dovuto farlo cinque anni fa.

NAZIONALIZZARE IL MONTE (SENZA ASPETTARE IL 31/12)

L’idea dei grillini è contenuta nei documenti diffusi a margine dell’incontro con la stampa. Il Tesoro dovrebbe entrare nel capitale della banca, assumerne il controllo e possibilmente sostituire l’attuale ma management. Una normalissima ricapitalizzazione solo che il sottoscrittore dell’aumento è lo Stato. “Una ricapitalizzazione pubblica di Mps da parte del Tesoro è inevitabile. Dagli Usa alla Germania, passando per la Gran Bretagna, tutti i governi dei Paesi più avanzati hanno utilizzato migliaia di miliardi per i bail-out bancari”, ha spiegato Villarosa. Ma proprio qui sta il problema. L’Europa non ammetterebbe blitz pubblici tout-court. Qualcuno deve accollarsi le perdite, o con il bail-in o con il burden sharing, già tristemente noto nella vicenda di Etruria&co.

SALVATAGGIO GRILLINO

“Il M5S ritiene che la tutela costituzionale dei risparmiatori venga prima di tutte queste sovrastrutture regolamentari. Peraltro anche il Trattato sul funzionamento dell’Ue (Tfue) consente una deroga ai paletti sugli aiuti di Stato”, hanno spiegato i deputati a cinque stelle. “Noi puntiamo per Mps a una ricapitalizzazione che consenta allo Stato di mettere radicalmente mano alla governance della banca, cacciando gli amministratori che hanno generato i disastri e rivedendo la politica della remunerazione e dei bonus ai manager”. Come però evitare di spargere sangue, ovvero far ricadere il peso del salvataggio sui risparmiatori?  “L’intervento del Tesoro potrebbe passare attraverso l’acquisto delle subordinate in mano ai piccoli risparmiatori (2,1 miliardi), che in tal modo sarebbero risarciti”. Dunque, evitare a monte la riconversione dei bond, ovvero l’acquisto delle obbligazioni in cambio di azioni, allontanando così lo spettro di lasciare in mano agli ex obbligazionisti azioni pari a zero, come già avvenuto nel caso delle popolari (e di Veneto Banca). “Mps”, ha chiarito Villarosa, “in questo momento non è sottoposta a nessuna  risoluzione. In questa fase si può invece ancora  ricorrere, secondo il Movimento, all’intervento pubblico  appellandosi all’articolo 108 del Trattato Ue che considera   le circostanze eccezionali in deroga al divieto degli aiuti  di Stato, fissato dall’articolo 107 del Trattato stesso“.

UNA GESTIONE INTERNA DEGLI NPL

L’origine dei mali di Mps, si sa, è l’enorme mole di crediti deteriorati. Su questo punto il Movimento ha chiesto una centralizzazione del mercato degli Npl. Ovvero, stop ai fondi che piombano in Italia per comprare prestiti dubbi a prezzo di saldo ma l’affidamento degli stock a una bad bank statale. Forse però, in questo momento, la cosa cui più tengono i pentastellati è capire chi paga il contro del Monte.

MPS, PAGA RENZI?

C’è un unico colpevole nella vicenda Mps, secondo i pentastellati: il Pd. Qui si entra nel campo della politica e si abbandona quello dei tecnicismi. “Il Monte dei Paschi ha vissuto e prosperato per secoli, ma non ha resistito alla calata del Pd che nel giro di 20 anni è riuscito a spolpare completamente la banca e a bruciare i risparmi di migliaia di piccoli azionisti”, ha criticato Di Battista. “Si tratta di miliardi e miliardi di euro scomparsi. Nessuno sa dove. Nessuno ha pensato di incrociare qualche dato e scuotere il Pd come un salvadanaio per vedere cosa ne esce fuori? Il segreto di Pulcinella. Lo Stato adesso dovrà tirare fuori i soldi per salvare i risparmiatori, ma a farlo dovrebbe essere il Pd”.

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