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Papa Francesco, Erode e l’aborto

Papa Francesco

Nel giorno della festa dei Santi Innocenti, il 28 dicembre, Papa Francesco ha scritto una lettera a tutti i vescovi del mondo resa nota ieri. Un accorato appello a difendere la gioia del Natale “dagli Erode dei nostri giorni che fagocitano l’innocenza dei bambini”. Un commosso richiamo alla tutela dell’infanzia, specie quella più debole; un doloroso mea culpa per la pedofilia nella Chiesa; e un impegno a tutelare l’innocenza dei bambini “spezzata sotto il peso del lavoro clandestino e schiavo, sotto il peso della prostituzione e dello sfruttamento”. Per cercare un cenno all’aborto il testo va letto attentamente nelle sfumature. Aborto su cui il Papa più volte è intervenuto con parole nette di condanna, ma non così squillanti in una circostanza – la festa dei Santi Innocenti – che in molte chiese e diocesi del mondo coincide con messe per i bambini non nati e manifestazioni pro life.

TUTELA DELLA VITA

Di aborto si legge tra le righe quando Francesco scrive: “Il Natale è un tempo che ci interpella a custodire la vita e aiutarla a nascere e crescere; a rinnovarci come pastori coraggiosi”. Tuttavia il termine aborto o interruzione di gravidanza non compare esplicitamente.

INNOCENZA DISTRUTTA

Bergoglio scrive di innocenza distrutta da “guerre e dall’emigrazione forzata”. “Migliaia di nostri bambini – incalza – sono caduti nelle mani di banditi, di mafie, di mercanti di morte che l’unica cosa che fanno è fagocitare e sfruttare i loro bisogni”. Ricorda lo sfruttamento “della mancata istruzione”; così come il dramma del traffico sessuale. Richiama le morti per malnutrizione, la povertà, la piaga del lavoro minorile. “Ascoltiamo il pianto e il lamento di questi bambini”, invoca Francesco.

IL PIANTO PER I CASI DI PEDOFILIA NEL CLERO

“Ascoltiamo anche il pianto e il lamento della nostra madre Chiesa, che piange non solo davanti al dolore procurato nei suoi figli più piccoli, ma anche perché conosce il peccato di alcuni dei suoi membri: la sofferenza, la storia e il dolore dei minori che furono abusati sessualmente da sacerdoti. Peccato che ci fa vergognare (…) Il peccato per quanto è successo, il peccato di omissione di assistenza, il peccato di nascondere e negare, il peccato di abuso di potere. Anche la Chiesa piange con amarezza questo peccato dei suoi figli e chiede perdono”. Parole senza appello, anche quando Bergoglio rinnova la consegna della “tolleranza zero”.

GIOVANNI PAOLO II A DENVER

Di collegamento diretto tra strage degli innocenti e aborto, aveva parlato ai giovani nel 1993, a Denver, Giovanni Paolo II: “Assistiamo alla diffusione di una mentalità di lotta contro la vita, un atteggiamento di ostilità verso la vita nel seno materno. L’aborto e l’eutanasia, omicidio vero e proprio di un autentico essere umano, vengono rivendicati come dei diritti e delle soluzioni. La strage degli innocenti non è un atto meno peccaminoso o meno distruttivo solo perché viene compiuto in modo legale o scientifico”.

I VALORI NON NEGOZIABILI SECONDO FRANCESCO

“Non ho mai compreso l’espressione valori non negoziabili. I valori sono valori e basta. Quello che dovevo dire sul tema della vita, l’ho scritto nell’esortazione Evangelii gaudium”. Così Francesco in una intervista del marzo 2014 a Ferruccio de Bortoli, per il Corriere della Sera. In Evangelii gaudium scriveva: “Tra questi deboli, di cui la Chiesa vuole prendersi cura con predilezione, ci sono anche i bambini nascituri, che sono i più indifesi e innocenti di tutti, ai quali oggi si vuole negare la dignità umana al fine di poterne fare quello che si vuole, togliendo loro la vita e promuovendo legislazioni in modo che nessuno possa impedirlo”.
Quei principi non sono dunque mai usciti dalla predicazione di Francesco, anche se spesso faticano a guadagnare spazio nei titoli dei giornali.

ABORTO, LE CONDANNE DI BERGOGLIO

Veloce (e parziale) catalogo delle parole del Papa sull’aborto.

Ai medici cattolici
“Il pensiero dominante propone a volte una falsa compassione (…) La fedeltà al Vangelo della vita e al rispetto di essa come dono di Dio, a volte richiede scelte coraggiose e controcorrente che, in particolari circostanze, possono giungere all’obiezione di coscienza”, diceva nel novembre 2014 ricevendo i medici cattolici. E aggiungeva: “Siate attenti, perché questo è un peccato contro il Creatore”.

Al Parlamento di Strasburgo
Non usò mezzi termini neppure al Parlamento europeo di Strasburgo: “L’essere umano rischia di essere ridotto a semplice ingranaggio di un meccanismo che lo tratta alla stregua di un bene di consumo da utilizzare, così che, lo notiamo purtroppo spesso, quando la vita non è funzionale a tale meccanismo viene scartata senza troppe remore, come nel caso dei malati, dei malati terminali, degli anziani abbandonati e senza cura, o dei bambini uccisi prima di nascere”.

Agli ambasciatori
Tagliò corto nel gennaio 2014 ricevendo il corpo diplomatico accreditato in Vaticano, unendo tutela degli innocenti sfruttati con la condanna esplicita dell’aborto: “Desta orrore il solo pensiero che vi siano bambini che non potranno mai vedere la luce, vittime dell’aborto, o quelli che vengono utilizzati come soldati, violentati o uccisi nei conflitti armati, o fatti oggetti di mercato in quella tremenda forma di schiavitù moderna che è la tratta degli esseri umani”.

Alle famiglie brasiliane
Nell’agosto 2013, ai partecipanti alla Settimana nazionale della famiglia in Brasile, Francesco aveva già sottolineato: “Di fronte alla cultura dello scarto, che relativizza il valore della vita umana, i genitori sono chiamati a trasmettere ai loro figli la consapevolezza che essa deve essere sempre difesa, sin dal grembo materno”.

Misericordia et misera
Nel recentissimo documento che non fa altro che estendere a tutti i sacerdoti la possibilità di assolvere dall’aborto – e che è passato in un primo momento sui giornali di mezzo mondo come abolizione del peccato, Francesco ha usato parole nette: “Vorrei ribadire con tutte le mie forze che l’aborto è un grave peccato, perché pone fine a una vita innocente”.

PRO LIFE DIETRO LE SBARRE

Intanto, il mondo antiabortista non passa un bel momento. In Spagna, proprio nella recente festa dei Santi Innocenti, il medico pro life Jesus Poveda, è stato arrestato mentre manifestava con altri militanti davanti a una clinica abortista di Madrid. A inizio dicembre, in Canada, è tornata dietro le sbarre Mary Wagner, per aver cercato nei pressi di un ospedale di dissuadere alcune donne intenzionate ad abortire. Ci finisce per qualche settimana ripetutamente dal 2000. In Francia fa discutere la proposta di legge per oscurare i siti web pro life che propongono alternative all’aborto.

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