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Che cosa si sono detti Donald Trump e Vladimir Putin

Sabato pomeriggio il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha avuto una conversazione telefonica con l’omologo russo Vladimir Putin. È stato il primo contatto diretto ufficiale tra i due, dopo che per molto tempo si è parlato della volontà di Trump di essere più aperto nei confronti di Mosca, con cui gli Stati Uniti – e in generale il mondo occidentale – è ai ferri corti dall’annessione della Crimea, e che Washington ha apertamente accusato di interferenze nelle elezioni presidenziali attraverso attacchi hacker che hanno preso di mira i democratici, screditandone la candidata Hillary Clinton.

SANZIONI E SEGNALI

Secondo la statement ufficiale diffuso dal Cremlino, il principale degli elementi sul tavolo delle discussioni, il sollevamento delle sanzioni connesse sia alla crisi ucraina che all’hacking, non è stato affrontato; ma si è parlato di Ucraina. Nei giorni passati una delle consigliere politiche di Trump, Kellyanne Conway, aveva parlato a Fox News della possibilità di una decisione imminente da parte del presidente, ma è stato lui stesso, anche durante la conferenza stampa congiunta con la premier britannica Theresa May, a indicare una strada meno diretta. Sul sollevamento l’amministrazione starebbe già lavorando, ma ancora “è troppo presto” perché “non conosco Putin” ha detto Trump: traduzione del linguaggio imprenditoriale del presidente americano, ancora non so quanto possa fidarmi. La strada è avviata però: le parti hanno sottolineato l’importanza di “ricostruire i mutui benefici che arrivano dal commercio e dai legami economici tra le rispettive comunità imprenditoriali”, spiega la nota diffusa dai russi. Non c’è la parola “sanzioni”, ma di questo si parla: più avanti, si “potrebbe dare un ulteriore impulso allo sviluppo progressivo e sostenibile delle relazioni bilaterali”.

IL FACCIA A FACCIA

Annunciato anche un vertice faccia a faccia: i rispettivi staff sarebbero già al lavoro, e a quanto si apprende manca soltanto di definire il dove e il quando. Trump avrebbe detto che “gli americani hanno sentimenti caldi nei confronti della Russi e dei suoi cittadini”, Putin ha aggiunto che “per oltre due secoli la Russia ha sostenuto gli Stati Uniti, è stato il suo alleato durante le due guerre mondiali, e ora vede gli Stati Uniti come un partner importante nella lotta contro il terrorismo internazionale”.

COMBATTERE IL TERRORISMO

La guerra al terrorismo è stato uno dei temi principali della conversazione, anche perché è il piano dove la partnership che seguirà dal reset trumpiano può diventare operativa rapidamente. Lo Stato islamico è una minaccia per entrambi i paesi, ha già colpito con affiliati in America, i soldati statunitensi stanno combattendo in prima linea a Mosul e a Raqqa, Trump vuole un aumento dell’ingaggio. La sponda russa è un’opzione: Mosca d’altronde conosce l’estremismo islamico come minaccia interna, e si prepara al ritorno delle centinaia di foreign fighters che hanno compiuto il viaggio verso il jihad califfale. In Siria il primo banco di prova operativo?

IL CONFLITTO ISRAELO-PALESTINESE

Tra gli altri argomenti, la stabilizzazione del conflitto israelo-palestinese: Trump ha scelto il genero Jared Kushner come inviato speciale per la Casa Bianca, una scelta controversa perché considerata, insieme a quella dell’ambasciatore dell’ambasciatore David Friedman, molto inclinata verso Israele. Mosca da qualche mese sta cercando di proporsi come honest broker per veicolare il processo di pace (e tra l’altro anche i russi godono di relazioni buone con Tel Aviv collegate al conflitto siriano).

IL NUCLEARE

Altro tema, il nucleare. Si è parlato anche di non proliferazione nucleare, questione su cui intervistato dal Times e dalla Bild due settimane fa Trump aveva proposto uno scambio: togliere le sanzioni se la Russia si impegna a ridurre il proprio arsenale. Ma di nucleare si è parlato anche in declinazione iraniana, l’accordo siglato dalla precedente amministrazione è uno dei crucci della Casa Bianca di Trump, e nordcoreana, con i continui sviluppi e minacce del dittatore Kim che diventano preoccupanti.

(Foto: Twitter, @PressSec, Il presidente americano Donald Trump al telefono col russo Vladimir Putin)

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