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Agricoltura 4.0, così studiamo la terra

Di Luigi Pasquali
LUIGI PASQUALI

Le tecnologie spaziali, oggi comprese nel concetto più ampio di space economy, sono ormai parte integrante della vita di ogni cittadino. Dagli smartphone ai tablet, anche la geo-informazione è entrata nelle case e nelle attività lavorative più diffuse, con benefici importanti e tangibili anche nel settore dell’agricoltura. In questo campo, grazie a strumenti di precisione guidati da un flusso di dati continuo, si punta all’ottimizzazione e all’efficienza produttiva, a migliorare la qualità dei raccolti, a ridurre al minimo l’impatto su terreni e ambiente e a salvaguardare gli investimenti.

Le tecnologie utilizzate per l’agricoltura di precisione si basano su dati territoriali dedicati ai diversi bisogni del singolo mercato, integrando fonti diverse e sintetizzando l’informazione su una mappa dinamica o statica. Telespazio, joint venture tra Leonardo e Thales, con la controllata e-GEOS (Telespazio/Asi), gioca un ruolo rilevante a livello internazionale, coprendo tutte le fasi del processo legato all’osservazione della Terra, che va dalla partecipazione alla progettazione di missioni spaziali, no alla diffusione di servizi operativi a enti, aziende e cittadini.

Altro punto cardine dell’innovazione proveniente dal settore spazio è la geolocalizzazione, dove oggi il Gps (Global positioning system) rappresenta lo strumento principe per rilevare il posizionamento delle persone e delle cose. Questo, unito al controllo remoto degli apparati, è alla base dell’Internet of things. L’imminente entrata in esercizio del più moderno sistema di navigazione europeo, Galileo, nel quale Telespazio, con il partner Dlr, è service operator attraverso il Centro di controllo realizzato al Fucino, consentirà maggiore accuratezza e quindi nuovi servizi di automazione. Il tutto grazie anche ai droni, fenomeno in grande espansione. Tornando al tema della geo-informazione, il lancio di satelliti a media risoluzione (le Sentinelle europee Copernicus, ad esempio) che godono di una grande frequenza di acquisizione, consente la realizzazione di servizi di monitoraggio frequente del vigore del campo, offrendo una visione sinottica e continua dello stato del terreno. Questo è un esempio di come, oltre alla risoluzione crescente dei satelliti, la frequenza temporale sta assumendo un ruolo predominante per il concepimento di servizi innovativi operativi di monitoraggio delle attività. Anche nel settore radar, la costellazione italiana Cosmo-SkyMed dell’Asi e del ministero della Difesa, ha cambiato le regole del gioco, aggiungendo alla risoluzione estremamente alta dei sensori prodotti da Thales Alenia Space (una joint venture Thales/Leonardo) la molteplicità delle unità di volo che garantisce alle nostre latitudini più di due acquisizioni al giorno.

L’uso dei dati satellitari storici consente di capire anche come un terreno stia evolvendo e valutare effetti negativi di patologie ed epidemie in tempi molto rapidi. Ciò consente un tempestivo intervento, risolutivo o contentivo, come nel caso della Xylella in Puglia, dove il sistema per la gestione delle emergenze Copernicus è stato attivato dal governo italiano per interpretare i dati che, grazie agli esperti fotointerpreti di e-GEOS, hanno fornito un primo grado di gravità del fenomeno.

L’Italia, inoltre, è una delle nazioni più avanzate nella certificazione dei contributi europei a sostegno dello sviluppo agricolo, che in Italia valgono oltre 4 miliardi di euro che il Mipaaf, tramite Agea, eroga al mondo dell’agricoltura. Telespazio ed e-GEOS rappresentano un braccio operativo di questo progetto che, grazie al telerilevamento aereo e satellitare, è in grado di offrire al Paese uno strumento di supporto all’agricoltore per dichiarare con precisione il raccolto e ottenere il corretto rimborso nella massima trasparenza. Questo è comunque un esempio di precisione spaziale applicata all’agricoltura che consente di contare le piante e valutarne l’evoluzione e lo stato del terreno da remoto, riducendo al minimo i controlli in campo e quindi i costi. Queste elaborazioni costituiscono un esempio di big data dedicato a questo settore.

La sfida più importante della geo-informazione, oggi, è quella legata alla gestione e alla trasmissione di grandi quantità di informazioni che possono essere estratte dai dati provenienti da satelliti, droni e sensori terrestri. Una sfida che, come mai in precedenza, trova una risposta nei sempre più potenti sistemi di data analytics che consentono, oltre alla gestione online e all’analisi in tempo reale, anche la capacità di sintetizzare in indicatori significativi i risultati ottenuti.

Nel settore dell’osservazione della Terra, che per propria natura sintetizza le informazioni in mappe, il data analytics rappresenta la nuova modalità di sintesi richiesta da sistemi avanzati dedicati all’erogazione di contenuti informativi. Il sistema richiede però investimenti per rendere le informazioni più accessibili. In agricoltura, come negli altri ambiti produttivi, l’importanza della leggibilità delle informazioni e la standardizzazione dei risultati è fondamentale per creare quella nuova cultura che è e sarà alla base del successo dell’Internet of things applicata a questo settore.

Luigi Pasquali, direttore settore Spazio di Leonardo e amministratore delegato di Telespazio

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