Il sisma del 30 Ottobre ha colpito il nostro immaginario. Ciò che avevamo è stato distrutto, e non sono stati risparmiati neanche i simboli della nostra identità. Gli abitanti delle zone colpite nel centro Italia vivono soprattutto di turismo. Hanno la bellezza di città secolari e territori ricchi di scoperte. Sanno già che sarà difficile riavere la propria normalità in tempi brevi, per mancanza di fondi e lungaggini burocratiche.
È da questa sfida nella politica culturale che trovo utile la riflessione del nuovo report del centro studi dell’Associazione Civita, diretta da Gianni Letta, su Il crowdfunding per la Cultura, tra fundraising e marketing, edito da Marsilio. Un manuale operativo per chi vuole aiutare il settore dei beni culturali in Italia partendo dal coinvolgimento diretto di un numero indefinito di persone grazie alle nuove tecnologie e alla proliferazione delle piattaforme che lo permettono, ormai arrivate a 68, con 12 specializzate nel campo culturale.
Donatori 3.0 coinvolti attivamente anche nel “vissuto” dell’opera, con forme di partecipazione e condivisione legate al fundraising. Sotto l’hashtag #RinascitaCastelluccio, WithYouWeDo di Tim ha promosso una campagna di crowdfunding per la costruzione di una “città” del turismo eno-gastronomico di Castelluccio di Norcia, borgo in crisi dopo il terremoto. In pochi mesi, più di 250 persone hanno donato, per un ammontare di più di 100mila euro!
Una città di 120 abitanti è entrata sui social network, raggiungendo un pubblico enorme che si è appassionato.
Percorsi in cui coinvolgere individui consapevoli, uniti da obiettivi e modalità condivise.
Se doniamo di tasca nostra per salvaguardare il nostro patrimonio identitario, stiamo compiendo un atto molto forte.
Decidiamo di essere “italiani due volte”: prima di tutto, per nascita. Ma soprattutto per amore.
