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Pensioni Inps, ecco i veri numeri su contributi ed entrate tributarie

Tito Boeri, malati, inps

(Quarta parte di un approfondimento più articolato. La terza parte si può leggere qui).

In dettaglio la Spesa per le Prestazioni Sociali 2015 ammonta a 447,396 mld, pari a 54,13% dell’intera spesa pubblica (826,429 mld), con un aumento dello 0,65% sul 2014 . Rispetto al Pil, la percentuale si aggira dal 27,34% al 30%, ove si aggiungano realmente altre funzioni sociali (casa, famiglia etc). La spesa sociale cresce più rapidamente di quella pubblica totale e del Pil (+0,009% in 3 anni), soprattutto per “colpa” della spesa assistenziale, “senza regole precise, senza un monitoraggio efficace, spesso senza strumenti di controllo”, dice il Rapporto.

Si tratta di un onere difficilmente sostenibile, tra i più elevati in Europa, largamente responsabile del debito pubblico. Continua il rapporto: “una parte consistente della spesa imputata alle pensioni (vecchiaia e superstiti) – cosi’ come la classifica l’ Istat – in realtà è a favore di famiglia e maternità, per evitare l’esclusione sociale”.. A conferma di quanto ripetutamente detto e scritto, negli anni scorsi, da Molti, senza che la politica abbia mai voluto capire la sostanza delle cose.

FISCALITÀ

Questa enorme spesa 2015 viene finanziata da contributi sociali e da entrate tributarie.

– Totale entrate tributarie: 784, 041 mld ( dirette: 413,188; indirette: 249,324; altre: 121,529 mld).

Nel dettaglio, i contributi sociali (172,113 mld) non coprono tutte le necessità e, per finanziare l’assistenza e la sanità, occorre, oltre all’Irpef, tutta l’Ires (imposta sulle società), tutta l’Irap (imposta regionale sulle attività produttive) ed il 36% dell’Isos (imposta sostitutiva). In pratica, per finanziare il resto della spesa pubblica restano le imposte indirette e il “nuovo debito”.

Queste le cifre, secondo il Rapporto. Ma, secondo la Banca d’Italia (Il Giornale, 16/02/17, pag.7) le entrate/uscite statali 2015 avevano valori diversi:

– Totale entrate 2015: 494,087 mld, di cui le entrate tributarie: 433,430 mld e le altre entrate: 60,657 mld;

– Pagamenti: 581,475 mld;

– Saldo bilancio 2015: – 87,388 mld.

Comunque sia, continua il Rapporto, circa il 25% dei cittadini paga un’IRPEF media di 54 euro/anno, mentre il 46% paga un’imposta media di 305 euro/anno. Secondo l’Agenas la spesa sanitaria/capite vale 1.850 euro, quindi per garantire la sanità a questi 28 milioni di italiani occorre reperire circa 43,3 miliardi.

CHI PAGA LE TASSE

Su 60,8 milioni di cittadini, le dichiarazioni dei redditi sono pari a 40.716.548 ma solo 30,7 milioni di italiani (50,4% del totale e 75,4% dei dichiaranti ) pagano almeno un euro di tasse. Quindi, un cittadino su due non paga alcuna tassa  ed è a carico di qualcuno!

Su redditi Irpef dichiarati – pari a 817,264 miliardi- sono stati versati ai fini Irpef 167,052 miliardi (di cui il 90.5% per Irpef, il 6,81% per addizionali regionali e il 2,68% per quelle comunali). Nei fatti, tassazione media pari al 20,44%, per i 30,7 milioni di paganti. Ma l’analisi dice cose ben più pesanti:

– Reddito negativo o nullo: 694.480 persone;

– Reddito fino a 7.500 euro/anno (312 lordi/mese): 10.130.507 contribuenti (24,88% del totale; Irpef media: 54 euro/anno);

– Reddito 7501-15.000 euro/anno: 8.584.280 contribuenti (=12,8 milioni di abitanti; Irpef media= 601 euro/anno);

– Reddito 15.001-20.000 euro/anno: 6,1 milioni di contribuenti (=9,11 milioni di abitanti; Irpef media= 1.655 euro/anno ovvero pagano la sanità al 90%).

Quindi i primi 18.714.687 contribuenti (47,96% del totale) – di cui 6.821.730 pensionati – dichiarano un reddito basso, vivono con circa 600 euro/mese e pagano circa 305 euro/anno. Ad essi corrispondono 27,9 milioni di abitanti.

(4. continua)

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