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Pensioni Inps, ecco i dati sui contributi

Boeri

(Sesta parte di un approfondimento più articolato. La quinta parte si può leggere qui).

Per i lavoratori autonomi, e senza criminalizzare nessuno, il Rapporto fornisce dati ben diversi. Si tratta di 2.817.197 soggetti “attivi” (su 5.457.070 contribuenti) che versano 9,6 mld di euro, ossia il 5,7% del totale Irpef. Di questi, 351.000 (quelli dai 35.000 euro in su) versano in tutto 6.5 mld euro, pari a circa 18.500 euro/ciascuno. Il 77% degli autonomi dichiara un reddito tra 3.500 e 11.000 euro lordi/anno pari a circa 200 euro di Irpef/anno. Anche quelli della fascia da 15 a 30.000 euro/anno, versano un’Irpef di 1500 euro, insufficiente a pagare la sola sanità. In pratica, solo il 6,45% degli autonomi (i famosi 351.000) paga imposte sufficienti!

PENSIONATI

Nel 2015, i pensionati erano 16.259.491 (-80.114 rispetto al 2014); ogni pensionato riceve in media 1,427 prestazioni, con un valore di pensione media pari a 17.323 euro/anno. Il rapporto lavoratori attivi/pensionati è di 1,388. I pensionati pagano 58,581 mld di Irpef (il 35% del totale italiano). Su 14,8 milioni di contribuenti, 11.448.948 versano contributi. Nel dettaglio da 35.000 euro lordi/anno in su, si tratta di 1.514.653 pensionati (13,2 % della popolazione pensionistica pagante) che versano in totale 53,792 mld (= 91,8% del totale)  con una cifra media di 35.514 euro. Considerando tutte le fasce pensionistiche, il 10,26% dei contribuenti paga il 46,81% di tutta l’Irpef a carico dei pensionati. Il range di tassazione Irpef, per le fasce da 7.500 a 35.000, oscilla da 1176 euro/anno a 5.252 euro. Se questi dati sono veri e se le tabelle 6 e 7 del Rapporto sono esatte, occorrerebbe che Boeri e co. le imparassero a memoria, prima di proporre soluzioni fantasiose (tasse aggiuntive) ai pensionati Inps, soprattutto a quelli ex Inpdap, ossia coloro che più hanno versato e che sono titolari di pensioni più elevate. Non “ricche” ma proporzionali al monte dei contributi versati e alle regole in essere fino al pensionamento.

ADDIZIONALI REGIONALI E COMUNALI

Colpiscono il 97% dei contribuenti Irpef per un valore di 11,384 mld. Oltre 900.000 contribuenti sono esentati; l’aliquota media è 1,57% ( ma in 10 Regioni è più’ alta) e vale 382 euro/anno. L’addizionale comunale vale 4,483 mld, ed è versata da 25,4 milioni di contribuenti mentre 5,3 milioni di contribuenti sono esentati. L’aliquota media è pari allo 0,62%, con un valore medio di 176 euro/anno.

WELFARE e DEBITO PUBBLICO

L’elevato debito pubblico, 2.252 mld, (Bankitalia, 15/09/16) ci costa circa 70 miliardi di interessi (4,5% del Pil). Si tratta di denaro sottratto agli investimenti, a favore di scuole, ospedali, strade e viabilità, opere anti alluvioni e terremoti. Dice la Relazione che: “In 36 anni è stato accumulato un debito pubblico di 1.491,18 mld (in moneta corrente 2015), pari al 65% dell’intero debito pubblico italiano, con esplosione del rapporto debito/Pil da 59,4% (1980) al 132,7% (2015). A queste cifre andrebbero sommate le spese assistenziali (98 mld nel solo 2014) totalmente finanziate da chi paga le tasse. Fermare il debito è l’unico modo per garantire il patto intergenerazionale”.

(6. continua)

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