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Tutte le evoluzioni degli agricoltori 4.0

Di Michele Ziosi

L’innovazione tecnologica è entrata prepotentemente nel comparto agricolo, preparando il terreno a una vera rivoluzione. Le sfide della moderna agricoltura sono incalzanti e fondamentali per il futuro della società. Secondo la Banca mondiale, entro il 2050 dovremo produrre il 50% di cibo in più per sfamare la popolazione del pianeta. Uno scenario che il governo italiano intende affrontare puntando sull’ innovazione, con il piano Industria 4.0, che si propone tra l’altro di accelerare la trasformazione tecnologica e digitale delle imprese agromeccaniche. Un programma dal quale potrà svilupparsi l’agricoltura 4.0, che altro non è che la naturale prosecuzione del percorso iniziato a fine anni 90 con l’agricoltura di precisione che, attraverso sistemi di guida automatica a base satellitare, punta a produrre di più con meno, cioè con meno risorse, senza sprechi e nel rispetto dell’ambiente.

La trasformazione tecnologica e digitale dell’industria italiana vale anche per l’agricoltura, uno dei maggiori contributori del Pil italiano, che cresce a un tasso dell’1,8% del valore aggiunto, il triplo rispetto a quello dell’industria e più del doppio rispetto a quello dei servizi. L’agricoltura di precisione costituisce una strategia di lungo periodo che richiede profondi cambiamenti nella gestione dell’impresa, delle persone e degli stakeholder, oltre che notevoli investimenti per restare competitivi a livello globale. Il ministero delle Politiche agricole ha elaborato le linee-guida per lo sviluppo dell’agricoltura di precisione, per incrementare la superficie agricola coltivata con questi sistemi dall’ attuale 1% al 10% entro il 2021.

Già oggi un brand come New Holland offre agli agricoltori sistemi di guida satellitare in grado di leggere la mappa di un campo per lavorarlo, seminarlo e trattarlo con precisioni centimetriche e in modo differenziato: seguendo itinerari predefiniti, il trattore copre l’intera superficie del campo, evitando di passare su zone già lavorate o di lasciare scoperte delle aree, con un margine di precisione che può arrivare fino a 2 centimetri. Anche nel comparto della viticoltura, l’agricoltura di precisione ha un ruolo determinante per la produzione sostenibile di vino di qualità. Di recente, abbiamo sviluppato, in partnership con Dinamica Generale, una tecnologia sensoristica all’avanguardia che permette di misurare e monitorare accuratamente e in tempo reale i parametri dei nutrienti (sostanza secca, proteine, lipidi grezzi, ecc.) del raccolto di una trinciacaricatrice. Con queste informazioni, l’agricoltore è in grado di preparare mangime di elevata qualità per il bestiame, in linea con le raccomandazioni sull’ alimentazione fornite dai nutrizionisti.

Anche se non strettamente legato alla digitalizzazione, un altro pilastro della visione di New Holland per un’agricoltura sostenibile e innovativa è rappresentato dai carburanti alternativi. Stiamo sperimentando la seconda generazione del trattore alimentato a metano che è capace di fornire prestazioni pari a quelle del diesel ma con un risparmio sui costi del carburante dal 25 al 40%, con emissioni ridotte dell’80%. L’impronta complessiva di carbonio può essere pari a zero nel caso di utilizzo di bio-metano, prodotto dagli scarti agricoli all’ interno dell’azienda che in questo modo diventa completamente autonoma dal punto di vista energetico. L’agricoltura 4.0 considera l’azienda agricola nel suo insieme, collegando in un’unica rete e con flussi di informazioni bidirezionali le macchine in campo, l’imprenditore agricolo e gli altri attori coinvolti nel processo produttivo. Ad esempio, i trattori si potranno connettere in modo autonomo a fonti d’informazione sui prezzi dei prodotti agricoli, così da individuare i giorni più convenienti in cui effettuare il raccolto. Le macchine agricole intelligenti raccolgono così i dati agronomici – oltre che quelli relativi, ad esempio, al consumo di carburante o all’ uso di fertilizzanti – e li condividono, creando una connettività a livello aziendale: attualmente, in Europa, ci sono già 2mila macchine New Holland interconnesse.

In futuro, l’azienda agricola con la sua flotta diventerà una piattaforma di connettività IoT (Internet of things) che attraverso connessioni Api (Application programming interface), vale a dire regole d’interfaccia software, condividerà, sempre in maniera aperta, i dati raccolti in campo con parti terze, vale a dire sviluppatori, fornitori di servizi, start up, ecc.

È un modello che consentirà agli agricoltori di gestire le loro aziende in modo più professionale e di migliorare l’efficienza operativa. L’azienda agricola diventerà così un ecosistema connesso e intelligente, passando da un approccio reattivo a uno proattivo. La diffusione di queste nuove tecnologie vedrà un ruolo attivo dei fornitori nel supportare il cambio di mentalità richiesto agli agricoltori e l’acquisizione di nuove abilità, ad esempio con attività di end user support e di training. I nuovi agricoltori dovranno essere in grado non solo di usare le macchine, ma di analizzare i dati che esse forniranno, utilizzandoli per prendere decisioni che abbracciano la totalità della gestione agronomica dell’azienda agricola. L’agricoltore sarà coinvolto sempre meno in lavori ripetitivi e faticosi e, grazie alla tecnologia e all’ automazione, avrà un ruolo più manageriale.

E sul fronte dell’autonomia in campo agricolo, New Holland Agriculture è all’avanguardia assoluta a livello globale. Lo scorso agosto, la società ha presentato il primo concept di trattore a guida autonoma, in grado di funzionare senza conducente e in totale autonomia 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Il mezzo è controllabile e programmabile dal Pc dell’azienda agricola, ma anche da dispositivi mobili. La differenza sostanziale con altri veicoli è che questo trattore ha un’intelligenza artificiale a bordo che gli permette di lavorare autonomamente, elaborando dati che gli arrivano da terzi e che gli permettono di modi care le lavorazioni piani cate. Nella versione NHDrive di New Holland è dotato anche di cabina, per lavorare sia da solo sia con conducente, laddove sia necessario, garantendo la massima flessibilità. Un concept straordinario, perfetto portabandiera dei temi dell’agricoltura 4.0 in Italia e nel mondo.

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