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Ferdinand Piëch vuole vendere le azioni di Volkswagen

Il grande vecchio, l’eminenza grigia di Volkswagen Ferdinand Piëch sembra voler vendere le proprie quote. Lo riporta il settimanale Spiegel che parla di trattative già in corso. Il pacchetto di azioni in mano a Piëch equivale al 15 per cento di azioni ordinarie per un valore complessivo di 1 miliardo di euro della holding Porsche Automobil SE che dispone di una maggioranza di voti in Volkswagen. Porsche SE ha confermato la notizia delle trattative in corso. I membri della famiglia Porsche e Piëch vogliono infatti impedire che un investitore non membro della famiglia entri a far pare dell’azionista di maggioranza, cioè della holding.

E’ da tempo che le famiglie Piëch e Porsche sono in guerra con il patriarca 79enne Ferdiand Piëch. Una situazione che è andata peggiorando a partire dal 2015 quando dichiarò di non sostenere più Martin Winterkorn, l’allora amministratore delegato di VW, che a suo tempo lui stesso aveva voluto cocciutamente in quella posizione. Una dichiarazione che gettò VW in una grave crisi e costrinse infine Piëch a dimettersi da presidente del consiglio di sorveglianza di Volkswagen. Una crisi che da lì a poco il sarebbe stata ancora più grave.

Piëch, uomo dal carattere irascibile e certo non propenso al perdono, l’aveva giurata a tutti. Una minaccia che ha mantenuto. Uno dei suoi ultimi colpi bassi è stato dichiarare agli inquirenti che indagano sul diselgate VW, che lui stesso aveva messo in guardia il consiglio di sorveglianza riguardo a problemi negli Stati Uniti, ben prima che scoppiasse lo scandalo relativo alle emissioni.

Detto ciò, il commento a caldo di quasi tutti i media tedeschi è stato: “Volkswagen senza il patriarca Piëch?
L’ipotesi risulta bizzarra non ultimo perché tra lui e l’inventore del maggiolino il filo è ancora diretto. C’è una foto datata 1949 nella quale si vedono Ferdinand e un cugino ascoltare attentissimi le spiegazioni del nonno Ferdinand Porsche l’inventore del maggiolino. L’aveva costruito su richiesta del Führer, ed era diventata l’auto della riscossa post bellica dei tedeschi.

Il nipote Piëch il potere in Volkswagen se l’è conquistato passo passo. Dopo la laurea in ingegneria, aveva lavorato prima nel reparto progettazione della Porsche poi, nel 1972, era passato alla Audi dove, nel 1975, veniva promosso direttore tecnico. Grazie a lui l’Audi, anziché chiudere i battenti, si era trasformata in portabandiera dell’industria automobilistica tedesca. Nel 1993 prende finalmente in mano il comando di Volkswagen rivelandosi anche in veste di amministratore delegato l’uomo giusto al posto giusto. Piëch, uomo dalle mille risorse, si rivela infatti anche abilissimo stratega. Nel giro di nove anni riesce a raddoppiare il fatturato, poi passa alla presidenza del consiglio di sorveglianza.

Un ultimo grande colpo gli riesce nel 2008, quando per il suo 71 compleanno si fa un regalo molto speciale: alla vigilia del salone dell’automobile di Ginevra viene dato l’annuncio che Porsche acquista il 52 per cento delle azioni Volkswagen. Insomma, il sogno di Piëch di riportare “a casa” Volkswagen, si era avverato.

La notizia di ieri delle intenzioni di vendita da parte del patriarca mette in fibrillazione anche il gruppo. La struttura azionaria famiglie di Volkswagen si basa totalmente sulle due famiglie Porsche e Piëch. Queste hanno in mano tutte le azioni ordinarie, dunque i diritti di voto complessivi nella holding Porsche SE. La holding possiede a sua volta il 52 per cento del diritto di voto in VW. Nulla si muove e viene deciso senza il benestare di queste due famiglie. In particolare senza quello del grande vecchio. Piëch in passato ha usato lo spauracchio della vendita per aumentare il peso della sua voce nelle decisioni.

Il 17 aprile Piëch compirà 80 anni, non è ancora chiaro quale sia il vero regalo che voglia farsi questa volta, ma probabile che lo si saprà presto.

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