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Morbillo e vaccini, cosa non fanno le Regioni

morbillo roberta siliquini

Nuovo allarme vaccinazioni. In Italia, i casi di morbillo nei primi due mesi del 2017 superano i casi di tutto il 2016, mentre in Romania ci sono già diciassette morti. Ma la responsabilità di questa situazione è solo degli antivaccinisti? Ruggero Po lo ha domandato a Roberta Siliquini (nella foto), presidente del Consiglio Superiore di Sanità e docente di Igiene presso l’Università di Torino. “Non credo sia tutta colpa degli antivaccinisti, ma che gran parte della cittadinanza sia poco informata, poco consapevole o ingenua”, ha spiegato Siliquini. Ecco l’intervista nell’audio-rubrica di Ruggero Po.

 

 

ECCO LE ULTIME PUNTATE DEL SENNO DI PO:

UNA PATENTE PER VOTARE? ECCO COSA HA SCATENATO LA MIA PROVOCAZIONE SU FACEBOOK

Per votare devi saper valutare le conseguenze della tua scelta. E allora serve una patente da esibire al seggio insieme al certificato elettorale. La discussione ha monopolizzato la pagina Facebook di Ruggero Po. La cosa più sorprendente? 8 commenti su 10 sono stati a favore di quella che per Po era solo una provocazione. Tornare a votare per censo, quindi? “Nossignore, senso civico e patrimonio non procedono necessariamente in parallelo”, dice il giornalista nel suo audio-commento per Formiche.net, preoccupato soprattutto dall’analfabetismo di ritorno. Quello che è successo ieri sul suo profilo Fb è per lui un segno di sfiducia nel futuro e di grande malessere.

IL MIO BUON 8 MARZO ALLE DONNE E ALLE FAMIGLIE ITALIANE

La firma di Formiche.net Ruggero Po racconta il suo 8 marzo. In questa puntata della sua rubrica “Il Senno di Po”, il giornalista fa il punto della situazione sulla festa della donna in Italia, tra esperienze personali, veri e propri record e un Paese – l’Italia – che fa ancora troppo poco a favore della famiglia e delle donne. Perché l’8 marzo dovrebbe essere tutto l’anno.

TUTTI I MIEI DUBBI SU PADRI GAY, UTERO IN AFFITTO E SENTENZA DI TRENTO

Padri gay e maternità surrogata tornano al centro dell’attenzione e delle polemiche. Tutto nasce, anzi rinasce, dall’ordinanza della Corte di appello di Trento, depositata il 23 febbraio, che impone al Comune la registrazione come figlio di genitori same sex di un bambino nato all’estero a seguito di maternità surrogata. L’ordinanza afferma il principio secondo cui il “superiore interesse del minore” consiste nel caso specifico nell’avere due “genitori” dello stesso sesso. Ciò consegue come effetto alla continuità giuridica in Italia di una situazione di diritto determinata in un ordinamento che riconosce “l’utero in affitto”.

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