Skip to main content

DISPONIBILI GLI ULTIMI NUMERI DELLE NOSTRE RIVISTE.

 

ultima rivista formiche
ultima rivista airpress

Poste Italiane, Leonardo/Finmeccanica, Eni, Enel. Ecco come Padoan ha distillato il Profumo di nomine

goverbo, padoan,

Professionalità, esperienza, continuità, anche se non per tutti, e prassi di uso comune nel mercato. Sono questi i criteri che ha seguito il governo per le nomine dei vertici delle principali società partecipate dal Tesoro per i prossimi tre anni, secondo quanto dichiarato dal ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, durante l’ultimo question time alla Camera, rispondendo all’interrogazione di Forza Italia.

LA PROCEDURA DI SELEZIONE

In generale le nomine sono avvenute “secondo una procedura di selezione svolta con il supporto di primarie società di consulenza per la selezione e il reclutamento manageriale sulla base di criteri di professionalità e secondo prassi di uso comune di mercato”, ha detto Padoan. Tra le linee guida “la numerosità dei componenti dei consigli di amministrazione, il mix di competenze e le caratteristiche professionali”.

LA NOMINA DI PROFUMO

Nel dettaglio per Leonardo, ex Finmeccanica, scegliendo Alessandro Profumo “si è ritenuto opportuno privilegiare l’esperienza nello sviluppo internazionale e la capacità di gestire situazioni di forte complessità aziendale”, ha detto Padoan. Ma il governo era a conoscenza del rinvio a giudizio di Profumo per usura bancaria prima di effettuare la nomina?

ENI, ENEL, POSTE E TERNA

Diversa la strategia per Eni ed Enel, dove – ha detto il ministro – si è privilegiata “la continuità”, mantenendo inalterata la guida delle due società nelle mani di Claudio Descalzi e Francesco Starace.

Per Poste, invece, “l’orientamento dell’attività della società verso ambiti di tipo bancario e assicurativo ha suggerito di valorizzare le strutture del cda con figure con esperienze specifiche in tali settori”. Facendo i nomi, arrivano Bianca Maria Farina, presidente, e Matteo Del Fante, amministratore delegato.

All’Enav, “a seguito del processo di privatizzazione si è reso necessario ridefinire in parte la composizione del cda”. Si è garantita “continuità del management arricchendo comunque il consiglio con professionisti di comprovata esperienza nel settore”, ha spiegato il titolare del ministero dell’Economia.

LE PAROLE NON DETTE

Nella difesa delle nuove nomine Padoan non ha specificato i motivi della mancata conferma di Mauro Moretti in Leonardo (Moretti nei giorni scorsi è stato condannato a 7 anni per il disastro ferroviario di Viareggio quando era capo azienda di Rfi-Fs) e di Francesco Caio a Poste Italiane. Caio, secondo il Sole 24 Ore, sarebbe saltato “per essersi opposto alla richiesta dell’ex premier Matteo Renzi di far intervenire Poste nel salvataggio di Mps”, ha scritto Gianni Dragoni. A nulla è valso il tifo di analisti e banchieri d’affari che negli ultimi report avevano considerato auspicabile un secondo mandato di Caio.

Guarda il foto-racconto di Formiche.net sulle nomine del governo

 

×

Iscriviti alla newsletter